Universal ha denunciato un’azienda AI, la startup Anthropic, per violazione di copyright: sta diventando un po’ un trend, in queste prime fasi concitate di esplosione dell’intelligenza artificiale generativa, che dubitiamo si esaurirà tanto presto. L’accusa è sempre la solita: il modello AI (che in questo caso si chiama Claude) è stato addestrato raccogliendo informazioni da internet, incluse quelle protette da copyright come i testi delle canzoni degli artisti della major americana.
Nello specifico, Universal dice che chiedendo a Claude di generare delle lyrics per la canzone I Will Survive di Gloria Gaynor la risposta è identica praticamente alla lettera a quelle ufficiali. Il principio alla base della denuncia si riassume in modo piuttosto efficace con una frase: la libera disponibilità di un’informazione su internet non implica che questa sia gratuita.
La denuncia dice inoltre che il chatbot è anche in grado di “plagiare” in modo più creativo i testi degli artisti che l’etichetta rappresenta – per esempio si potrebbe chiedergli di scrivere un racconto breve con lo stile di Louis Armstrong, e la risposta includerà il testo di What a Wonderful World.
Universal e le altre etichette discografiche che hanno intentato l’azione legale, ovvero Concordo e ABKCO, dicono che Anthropic non ha nemmeno provato a ottenere una licenza di sfruttamento regolare. Per il momento non ci sono risposte pubbliche da Anthropic, una startup fondata nel 2021 da ex dipendenti di OpenAI che avevano una visione differente sulla direzione da dare all’AI generativa. Diverse società illustri ci hanno investito, incluse Amazon e Google.