Volkswagen ID.4 ha iniziato bene la sua cavalcata perché nel primo semestre di quest’anno ha già superato le vendite di ID.3, un’auto che ha avuto diversi mesi di vantaggio e che può contare su un prezzo più basso.
Il merito di questo successo rispetto alla sorella minore non è da leggersi solamente nella carrozzeria (ID.4 è un SUV e quindi capitalizza la moda del momento), ma anche nel design che risulta più digeribile secondo i gusti tradizionali e meno estremizzato della ID.3.
È l’armonia in generale a guadagnarne: entrambe le elettriche VW hanno uno stile simile, dal taglio dei proiettori alla dolcezza delle linee, ma la ID.3 sembra una commistione di varianti carrozzeria (un po’ piccola monovolume, un po’ hatchback e via dicendo), mentre la ID.4 dichiara fin da subito forme e proporzioni più vicine a quelle a cui i clienti sono abituati.
Nonostante questo, rispetto alle sorelle Audi Q4 e-tron e Skoda Enyaq iV, ID.4 resta quella meno tradizionale, specie negli interni. Ma andiamo con ordine e vediamo quali sono i suoi pro e i suoi contro, consci che, essendo una riprova, il focus principale sarà su test di ricarica e consumi visto che le altre caratteristiche sono già state “spulciate” nell’anteprima.
SCHEDA TECNICA VOLKSWAGEN ID.4 (Pro)
- Motore: elettrico sincrono a magneti permanenti, trazione posteriore
- Potenza: 150 kW (204 CV ) e 310 Nm
- 0-100 km/h: 8,5 s
- Velocità massima: 160 km/h
- Batteria: 77 kWh netti (garanzia: 8 anni o 160.000 km)
- Sospensioni anteriori: MacPherson
- Sospensioni posteriori: multi-link a cinque bracci
- Pneumatici: 235/55 R19 (City), 235/55 R19 ant + 255/50 R19 post (Life, Business, Tech)
- Freni: dischi anteriori, tamburi posteriori
- Peso in o. d. m.: 2.124 kg
- Capacità di traino: 1.000 kg (frenato, 12%), 750 kg (non frenato)
- Bagagliaio min/max: 543 litri – 1.575 litri
- Lunghezza: 4.584 mm
- Larghezza: 1.852 mm (2.108 mm con gli specchietti)
- Altezza: 1.612 mm
- Passo: 2.766 mm
- Luce da terra: 16 cm
- Diametro di sterzo: 10,2 metri
- Autonomia dichiarata (WLTP): 520 km (77 kWh) nel ciclo combinato
- Consumi dichiarati (WLTP): 17,27 kWh/100 km (ciclo combinato)
INTERNI: SCELTE DISCUTIBILI
Il minimalismo degli interni può non piacere a tutti e questo vale anche per alcune cadute di stile. Non abbiamo mai assemblaggi fatti male, per quanto una prova di due settimane non possa essere risolutiva nel predire cosa succederà fra 3 o 4 anni a livello di scricchiolii, ma resta la sensazione che le plastiche siano un elemento su cui si è andato a risparmiare.
Skoda fa meglio in alcuni dettagli, Audi ha dalla sua qualche raffinatezza in più nel design e ID.4 è quella da scegliere per chi cerca un abitacolo che stacca maggiormente rispetto al passato.
Il prezzo da pagare, però, è quello di alcune cadute di stile: l’avvolgibile che copre il pozzetto centrale è meno curato di altre concorrenti, Tesla (la tanto criticata Tesla) inclusa.
Di contro, i vani sono intelligenti e modulabili: si nota qui l’esperienza di un costruttore che sa cosa serve in viaggio e nell’utilizzo quotidiano. Ampi cassetti e scomparti, un tappetino di ricarica wireless enorme e finalmente adatto a qualsiasi smartphone, prese USB C comode per non avere cavi nella parte anteriore e via dicendo.
Ottimo lavoro anche per la zona posteriore, dove si possono avere due USB, bocchette per l’aria e i controlli indipendenti della terza zona del climatizzatore, e per il bagagliaio che ha tante opzioni di regolazione grazie al piano modulare.
Non è corto, però, l’elenco delle scelte discutibili: il nero lucido nelle portiere non è proprio il massimo considerando che è più incline ai graffi, specie se trasportate i più piccoli e i loro giocattoli.
I controlli dei cristalli sfruttano solo due tasti che cambiano funzione tramite un terzo comando a sfioramento dal feedback tattile nullo: sbagliare sarà frequente.
TEST RICARICA
Le opzioni di ricarica per ID.4 sono buone ma non eccezionali, niente a che vedere con le potenzialità in termini di ricarica in corrente continua che altri hanno sfoggiato. Senza andare nell’architettura a 800 volt, Tesla ha dimostrato che con un impianto “tradizionale” a 400 volt si possono raggiungere i 250 kW di picco senza alcun problema se hai una buona base tecnica.
Audi (sulla e-tron GT) e Porsche, poi, utilizzano la piattaforma a 800 v così come IONIQ 5 e si avvantaggiano rispetto all’architettura MEB che questa ID.4 condivide con ID.3, Q4 e-tron, Enyaq e via dicendo. Nonostante ciò, a volte un’auto che carica bene a 125 kW può essere migliore di una che carica “male” a 150 kW. È fondamentale, infatti, parlare di curva di ricarica: quanto più l’auto riesce a mantenere l’alta potenza, migliori saranno le sue prestazioni.
E Volkswagen ID.4, in questo, si comporta molto bene. La curva è abbastanza appiattita e mantiene una potenza superiore ai 100 kW fino al 50% della carica nel nostro test alla colonnina IONITY. Ottime anche le prestazioni quando ci si avvicina all’80% dove, comunque, la potenza in gioco è su livelli accettabili e il sistema di climatizzazione della batteria riesce a gestire bene le temperature.
ln corrente alternata abbiamo le solite possibilità: 7,4 kW monofase o 11 kW trifase (8 ore per un pieno), 3,7 kW a casa e la modalità “limitazione corrente ricarica AC” che serve per quando ci si collega ad un impianto un po’ più vecchio oppure per limitare manualmente l’assorbimento e lasciare spazio in casa per la lavatrice o altri elettrodomestici. L’auto ha una sola opzione (limitazione accesa o spenta) e corrisponde a 8 Ampere, 1,8 kW.
TEST CONSUMI: IL BRIANZA RING
Con lo scopo di avere un metro di paragone ancora più obiettivo, nasce con questa prova il Brianza Ring, un circuito disegnato per testare i consumi di diversi modelli e per farlo in uno scenario quanto più variegato possibile. Un po’ di autostrada giusto per sciogliere i muscoli, poi si sale verso le colline tra città ed extra-urbano e si torna al punto di partenza tra strade statali e tangenziale.
I rilevamenti tradizionali poi fanno segnare un’autonomia di circa 350 km in autostrada a 115 km/h e di 310 km con cruise control adattivo a 130 km/h (25 kWh / 100 km con due persone e il climatizzatore attivo). La media del test, tra autostrada, extra-urbano e città, è stata di circa 20 kWh / 100 km, l’equivalente di 380 chilometri di autonomia con una ricarica.
Come al solito i dati sono suscettibili di variazioni anche importanti a seconda dello stile di guida. Basti guardare al risultato del test nel Brianza Ring che consente a ID.4 di raggiungere quasi 480 km di autonomia con una ricarica.
QUANTO COSTA E QUALE SCELGO
Volkswagen ha già suggerito come consigliare la versione di ID.4 ideale a seconda delle necessità perché divide la gamma in Pure e Pro. Pro significa avere 77 kWh netti di batteria e il motore da 204 CV, Pure significa “accontentarsi” di 52 kWh di batteria e 170 CV.
Chiaro che la Pure sia la scelta da preferire solo se non avete in mente lunghi e frequenti viaggi. In base ai consumi rilevati offre 260 km di autonomia nell’utilizzo misto e in città consuma pochissimo: senza tangenziali, rischiate di fare anche 500 chilomtri nell’utilizzo casa-scuola-spesa e lavoro. Costa 43.800€ e con gli incentivi e rottamazione (finché ci saranno) scende a 33.360€.
ID.4 Pro in allestimento Life parte da 49.900€ (39.460€ con EcoBonus) e ha una buona dotazione di serie: retrovisori elettrici riscaldati, regolabili e ripiegabili, vetri laterali atermici, parabrezza riscaldabile, full LED, luci ambientali, braccioli, sedili riscaldabili, volante in pelle riscaldabile, sedile conducente regolabile in altezza e tanti ADAS. Tra questi, il limitatore, cruise adattivo, frenata automatica con riconoscimento pedoni veicoli e ciclisti, sensori davanti e dietro, mantenimento corsia, car2x, monitoraggio dei segnali stradali e della stanchezza del conducente.
CONFIGURATORE ONLINE VOLKSWAGEN ID.4
Il caricatore di serie è da 11 kW, ci sono Apple CarPlay e Android Auto wireless insieme alle USB, alla ricarica a induzione, keyless, navigatore, sensori luci e pioggia, DAB+ e pure gli ugelli dei tergicristalli anti-congelamento. Se vi accontentate… bene, altrimenti cose come la retrocamera, guida semi autonoma completa di Livello 2 e pompa di calore si pagano, e non poco.
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