Wikipedia potrebbe essere la migliore approssimazione al momento disponibile di come funziona un’intelligenza collettiva: un team di ricercatori svizzeri ha analizzato le dinamiche di interazione tra l’enciclopedia online e i suoi utenti, per provare a scoprire come funziona il comportamento sociale dell’uomo e come si creano le reti di relazioni tra concetti che sono alla base della conoscenza. Lo studio è disponibile in versione integrale dall’archivio arXiv della Cornell University.
Online zapping. Con oltre 5 miliardi di visite all’anno solo per la versione in lingua inglese, Wikipedia offre un’ottima base di dati per questo tipo di ricerche. I ricercatori dell’École polytechnique fédérale de Lausanne (EPFL) sono partiti da un’esperienza comune alla maggior parte degli internauti che entrano in Wikipedia per approfondire un concetto e che, di link in link, finiscono per raggiungere argomenti che poco o nulla hanno a che fare con il tema di partenza.
Un esempio (se servisse): chi apre la pagina dedicata a Game of Thrones e, incuriosito, clicca su Dubrovnik (che nella versione inglese della pagina dedicata al Trono di Spade è ripetuto dozzine di volte), dove sono state girate numerose puntate della serie tv, di salto in salto finirà sulla pagina dedicata alla guerra nei Balcani.
Il team dell’EPFL ha messo a punto un software che utilizza l’intelligenza artificiale per analizzare i percorsi dei visitatori di quella (e altre) pagine di Wikipedia, per comporre infine una mappa di correlazioni tra concetti. L’aspetto ancora più interessante del metodo è che il software permette di identificare anche le anomalie nelle correlazioni. Perché se una pagina riceve un picco di visite in un determinato intervallo di tempo, questo può dire molto sul comportamento collettivo delle persone, sullo scambio di informazioni e sulle interazioni in essere “tra gli umani” in quell’arco di tempo. «Wikipedia riflette molto da vicino ciò che l’umanità, intesa come entità collettiva, decide di voler ricordare», commenta Volodymyr Miz, uno dei ricercatori: «individualmente pensiamo tutti più o meno nello stesso modo ed effettuiamo le stesse ricerche.»
Tanto gossip, poca scienza. Dalla ricerca emerge in modo chiaro a quali argomenti teniamo di più: le persone. L’80% delle ricerche riguarda infatti VIP e personaggi famosi: lo studio conferma così altre ricerche fatte in passato, sempre su Wikipedia, secondo le quali il 40% delle interazioni è dedicato a persone e rapporti tra persone. Meno dell’1% delle pagine visitate riguarda temi scientifici.
Lo studio permetterà anche di ridurre il digital divide portando parte dei contenuti di Wikipedia anche a chi, ancora oggi, non ha accesso a Internet. L’EPFL sta infatti collaborando con Kiwix, una piccola non profit che opera nello sviluppo di “software solidale”: l’azienda ha realizzato un browser che incorpora una versione compressa di Wikipedia, accessibile anche offline, e i risultati della ricerca svizzera permetteranno a Kiwix di selezionare temi da Wikpedia da privilegiare per il loro software.
Il prossimo obiettivo del team dell’EPFL è quello di utilizzare il loro software per analizzare la dinamica di diffusione delle fake news su Twitter e via email in relazione ai fatti che accadono nel mondo reale: uno studio che potrebbe contribuire a anticipare le bufale, bloccandole prima ancora che nascano.