Se la stampante appena comprata non funziona, forse la colpa è della nuova politica di Microsoft in fatto di driver.
Non è ancora terminata la riorganizzazione dei driver distribuiti tramite Windows Update e che una certa confusione ha creato nelle scorse settimane.
L’ultima innovazione rischia di non limitarsi a confondere le idee agli utenti tanto curiosi da andare ad analizzare le date degli aggiornamenti opzionali, ma può addirittura arrivare a compromettere il funzionamento del plug and play.
Per chi lo dà ormai per scontato tanto da non sapere di che cosa si tratti, o non ha mai visto la famosa durante una dimostrazione precoce di Windows 98, ricordiamo che il plug and play è quella funzionalità che consente di collegare una periferica (una stampante, un mouse, una tavoletta grafica e via di seguito) qualsiasi al Pc (entro certi limiti, per lo meno) e vederla funzionare senza dover trafficare con l’installazione di driver o la regolazione di impostazioni. Una bella comodità.
La più recente modifica introdotta da Microsoft può però portare a vanificare tutto questo, ripristinando la necessità di un intervento da parte dell’utente per far funzionare certe periferiche.
Quali? Quelle per le quali gli sviluppatori non hanno previsto esplicitamente l’installazione in automatico dei driver.
Per capire che cosa ciò significhi è necessario sapere che sin dallo scorso febbraio Microsoft ha concesso agli sviluppatori di poter indicare i propri driver come automatici o manuali.
In entrambi i casi, la prima volta che viene collegata una periferica nuova i driver vengono installati in automatico, così che essa possa funzionare immediatamente. Ciò che cambia è la procedura per l’aggiornamento.
Con i driver Automatici, Windows Update procede all’aggiornamento ogni volta che ne viene rilasciata una nuova versione senza chiedere l’intervento dell’utente: ciò è ottimo per chiudere rapidamente le falle, ma bisogna sperare che i nuovi driver corretti non introducano nuovi problemi.
I driver indicati come manuali, invece, non vengono aggiornati automaticamente da Windows Update; qualora ne vengano rilasciate delle versioni più recenti, esse saranno elencate tra gli aggiornamenti opzionali e l’utente dovrà procedere manualmente all’aggiornamento.
Tutto sommato, fin qui la politica partorita lo scorso inverno può avere senso. A partire dal 5 di novembre però ci sarà un nuovo cambiamento, ed è questo ciò che metterò in pericolo, almeno parzialmente, il plug and play.
I driver indicati come manuali infatti non saranno più installati al primo collegamento della periferica cui si riferiscono; essa quindi non prenderà immediatamente a funzionare una volta collegata al computer, come capita oggi.
Per poter usare quelle periferiche che non dispongono di driver automatici l’utente dovrà dunque aprire Windows Update, visualizzare gli aggiornamenti opzionali e da quell’elenco selezionare quello più adatto al dispositivo che intende adoperare, per poi installarlo.
In sintesi, quindi: le periferiche che disporranno di driver “automatici” funzioneranno subito, sin dalla prima volta in cui saranno collegate al Pc, come accade ora; quelle che disporranno soltanto di driver “manuali”, invece, richiederanno da parte dell’utente un lavoro che questi probabilmente non è più abituato a fare da una ventina d’anni in qua.
Perché Microsoft abbia deciso di procedere a quella che a tutti gli effetti pare una regressione nella facilità d’uso non è immediatamente chiaro, anche se si può ipotizzare che l’abbia fatto per minimizzare gli inconveniente derivanti da driver non perfetti.
L’idea di fondo sembra essere che un produttore invii driver automatici quando questi non creino problemi, e invii driver soltanto manuali quando ci sia la possibilità che causino malfunzionamenti.
Pertanto, evitando l’installazione automatica di questi ultimi la stabilità del sistema operativo dovrebbe essere maggiore, almeno fino a che l’utente non procede all’installazione manuale di detti driver e scopre se davvero creino problemi al resto del sistema. Ma a quel punto, almeno dal 5 novembre, Microsoft potrà dire di non avere più colpa.