Dovrebbe riportare le prestazioni in linea con quelle di Windows 10, ma ottiene l’effetto opposto.
Bisogna ammettere che Microsoft s’è mossa con celerità per affrontare i problemi di prestazioni rilevati quando si usa Windows 11 con i processori AMD, tant’è che una patch è già stata rilasciata insieme al primo update cumulativo.
Il guaio è che, come di tanto in tanto accade, la cura è peggiore del male.
Il già citato primo aggiornamento cumulativo per Windows 11, distribuito anche ai PC ufficialmente incompatibili, infatti non migliora le prestazioni dei sistemi con processore AMD, ma addirittura le peggiora.
I vari test mostrano che la latenza nell’accesso alla cache di terzo livello è aumentata, non diminuita: le prove di TechPowerUp hanno rivelato una crescita della latenza da 17 nanosecondi a 31,9 nanosecondi; lo stesso sistema, equipaggiato con Windows 10, mostrava una latenza di appena 10 nanosecondi.
Risultati simili sono stati ottenuti dalla tedesca Heise che, mettendo alla prova un AMD Ryzen 5 5600G ha ottenuto 12,4 nanosecondi con Windows 11, 30 nanosecondi con la prima versione di Windows 11, e 40 nanosecondi con la versione “corretta”.
A questo punto, le speranze risiedono in una ulteriore patch, più mirata nel risolvere i problemi di accesso alla cache L3 e prodotta direttamente da AMD, il cui rilascio tramite Windows Update è fissato per il prossimo 19 ottobre.
Due giorni dopo AMD rilascerà, sempre tramite Windows Update, un’altra patch che punta a risolvere i problemi legati non alla cache ma alla scelta del core, altro bug che affligge l’accoppiata Windows 11 + CPU AMD.