Il passatempo diventato improvvisamente popolare entra tra i giochi del quotidiano americano.
Se negli ultimi tempi non avete vissuto tagliati fuori dal mondo, certamente avrete sentito parlare di Wordle, un gioco gratuito da utilizzare via web e che è diventato rapidamente il passatempo preferito di milioni di persone.
Di tanto in tanto capita: un’idea tutto sommato semplice ma accattivante attira l’attenzione e tutti, prima o poi, decidono almeno di provarla fino a che l’ondata di popolarità non passa. È successo con Flappy Bird, è successo con 2048, e ora succede con Wordle.
Chi gioca a Wordle deve tentare di indovinare una parola inglese di cinque lettere in un massimo di sei tentativi; per ogni tentativo sbagliato vengono forniti degli indizi che aiutano nella risoluzione, e ogni giorno il sito propone un’unica parola da indovinare.
Sviluppato da Josh Wardle, Wordle è nato come passatempo privato ma alla fine dello scorso anno la sua esistenza è diventata improvvisamente popolare grazie al passaparola condotto su Twitter. Attualmente, il successo è diventato talmente grande da aver destato l’interesse del New York Times, che dopotutto ha inconsapevolmente fornito l’ispirazione per il gioco stesso.
Wardle ha infatti raccontato di aver creato l’app perché voleva creare un rompicapo accattivante, simile a quelli che si trovano per l’appunto tra le pagine – e sul sito – del New York Times: ora che c’è riuscito, il quotidiano ha deciso di volerne l’esclusiva, e l’ha acquistato.
In cambio di una somma non specificata ma descritta come «a sette cifre, ma contenuta» (quindi probabilmente intorno al milione di dollari), Wordle è quindi da ora ufficialmente uno dei giochi offerti dal New York Times, che ne apprezza la semplicità e il fatto che sia adatto all’incapacità di concentrarsi per lunghi periodi tipica dell’epoca attuale: «È un ottimo rompicapo, e giocarci non richiede molto tempo; ciò lo rende perfetto per la nostra era, in cui la gente ha una soglia d’attenzione ridotta» ha dichiarato il giornale.
Wadrle è soddisfatto, e non soltanto per l’incasso che ha realizzato: afferma di aver sempre ammirato «l’approccio del Times alla qualità dei loro giochi e il rispetto con cui trattano i loro giocatori».
Nonostante il passaggio di mano, Wordle resterà gratuito, almeno per il momento, né sono previsti cambiamenti nel modo in cui il gioco funziona, il che è semplicemente logico: perché cambiare subito una ricetta che s’è dimostrata di successo?