Secondo quanto riportato dalla Reuters, che ha verificato con due fonti diverse la notizia, YouTube starebbe togliendo i video del gruppo di attivisti di Atajurt Kazakh Human Rights, che portano avanti la causa degli abitanti della regione cinese dello Xinjiang, obbligandoli a passare alla piattaforma Odysee. Dal 2017 al 15 giugno scorso, quando YouTube ha iniziato a bloccare il caricamento di nuovi contenuti per aver violato le regole di condotta del sito, in particolare per mostrare contenuti contenenti “cyberbullismo e molestie”, il canale ha accumulato un totale di 11’000 contenuti e raccolto 120’000’000 di visualizzazioni.
Gli amministratori del canale hanno spiegato di essersi opposti alla cancellazione di alcuni dei video e in certi casi di essere riusciti a farli rendere nuovamente visibili, ma senza ottenere ulteriori spiegazioni. Reuters ha chiesto chiarimenti a YouTube che a sua volta ha detto di aver ricevuto un numero di segnalazioni perché all’interno dei video venivano mostrati i documenti di alcune persone, una pratica proibita dal portale.
Gli attivisti hanno ribadito che, se applicassero quanto chiesto da YouTube, ovvero di celare i dati sui documenti d’identità, il loro lavoro verrebbe vanificato. Molti dei video sono infatti le testimonianze dei parenti di alcuni cittadini dello Xinjiang finiti loro malgrado nei campi di prigionia (chiamati con un eufemismo “Centri di educazione vocazionale”) costruiti dal governo cinese.
Da qui la scelta di passare a Odysee e abbandonare YouTube, con la migrazione dei contenuti che è attualmente in corso. Uno dei membri di Atajurt Kazakh Human Rights ha spiegato a Reuters che avere una piattaforma dove caricare questi contenuti è fondamentale perché già in alcuni casi il governo del Kazakistan, dove operano, ha requisito computer e hard disk, rendendo necessaria una soluzione online.
Le Nazioni Unite stimano che siano più di un milione gli uiguri e i musulmani imprigionati in questo sistema di campi di prigionia, mentre il governo cinese ha sempre negato tutte le accuse relative agli abusi riportati da chi è riuscito a uscirne.