Anche in tempi di coronavirus, la notizia è riuscita a trovare spazio su giornali e telegiornali: Bill Gates, co-fondatore di Microsoft, ha lasciato il Consiglio di Amministrazione dell’azienda.
Nonostante il fatto sia stato trattato come un evento, bisogna ricordare che zio Bill non è più al timone della sua creatura da molto tempo: già nel 2000 aveva lasciato la carica di amministratore delegato a Steve Ballmer (il quale a sua volta nel 2014 lasciò il posto a Satya Nadella e mollò anche il CdA).
Da tempo, insomma, Gates aveva già ridotto di parecchio il proprio ruolo lavorativo, anche se continuava a supervisionare e consigliare lo sviluppo dei prodotti proprio dietro insistenza di Nadella, ed era per l’appunto un membro del CdA.
Con quest’ultimo passo, Gates lascia anche il Consiglio, ma non la propria attività di consulente “dietro le quinte”: «Per quanto riguarda Microsoft» – ha dichiarato – «lasciare il Consiglio non significa in alcun modo allontanarmi dall’azienda».
«Microsoft» – ha ripreso – «sarà sempre una parte importante della mia vita lavorativa, e continuerò a restare in contatto con Satya e i dirigenti tecnici per aiutare a dare forma alla nostra visione e a raggiungere gli ambiziosi obiettivi dell’azienda».
Bill Gates ha in sostanza deciso che, giunto a 64 anni e ricco di diversi miliardi di dollari, può anche permettersi di usare il proprio tempo per fare soltanto ciò che gli piace: ha eliminato dall’agenda i barbosi Consigli di Amministrazione, ha mantenuto invece gli aspetti più tecnici del lavoro, e dedicherà il resto del tempo all’attività di filantropo tramite la Bill & Melissa Gates Foundation.