Dai pacchetti a sorpresa ai ritiri per disintossicarsi dalla tecnologia, dall’assistenza via chatbot all’ospitalità in versione “aumentata”
Ragazzo in viaggio
“La realtà del viaggio non è quella che ci aspettiamo, mai”. La frase è del filosofo Alain de Botton, che in uno dei suoi classici, L’arte di viaggiare, spiega perché. Questo non significa che dobbiamo rinunciare a viaggiare. Se affidarsi alla meta per coltivare le nostre aspettative può essere sempre deludente, meglio giocare con i nuovi modi di viaggiare per farsi sorprendere da relazioni, sistemazioni, improvvisazioni, nuovi scopi. L’importante è muovere il primo passo, affrontare il viaggio, tornare avendo lasciato qualcosa e portandosi dietro altro, fosse anche una delusione.
Il viaggio è un sinonimo di cambiamento di prospettiva, non di risoluzione di un problema. Se il nostro curriculum da viaggiatori vale a volte più di quello scolastico (perché nutre le nostre soft skills), la formazione al viaggio ha scatenato il nascere di iniziative e piattaforme per rendere questa scuola di vita più semplice, economica ed emozionante. Non è solo Airbnb a rivoluzionare il nostro istinto nomade. Abbiamo individuato cinque percorsi che indirizzano le scelte di chi vuole organizzare una vacanza e a cui l’industria del turismo risponde con la tecnologia.
1. Scegliere il risparmio
Esistono alcuni comfort considerati indispensabili, come la rete wifi o la possibilità di muoversi facilmente fra diverse attrazioni, ma per il soggiorno basta un letto in poco spazio, a volte addirittura con persone sconosciute. Minimalismo e low cost viaggiano insieme e il risparmio non è rinuncia, ma scelta di quello che è indispensabile. L’ostello di lusso è sempre più una soluzione praticata da giovani e meno giovani, molto conveniente se si dorme in camerata, attraente anche per chi vuole una camera privata, la possibilità di incontrare persone interessanti, focalizzate sul viaggio più che sulle comodità, sono gli ingredienti che di solito motivano a queste sistemazioni.
La piattaforma di riferimento per prenotare gli ostelli è Hostelworld, che ha anche una versione in italiano. La tendenza oggi è quella di crearsi pacchetti low cost fai da te, prenotando gli spostamenti su siti e app di operatori come Flixbus, Easyjet e Ryanair, creandosi poi un pacchetto personalizzato; un cambiamento che ha convinto le grandi compagnie a confezionare proposte ad hoc. Utravel di Alpitur, dedicata agli under 30, baratta la convenienza con la condizione di poter comunicare solo cinque giorni prima della partenza la destinazione, con la possibilità per il cliente di sceglierla, all’interno di uno degli itinerari previsti nei pacchetti all inclusive. Anche gli operatori tradizionali cercano di aiutare a risparmiare: ad esempio il robot Mildred di Deutsche Lufthansa aiuta a trovare le tariffe più economiche.
2. Cercare l’effetto sorpresa
Viaggi di lusso per tre giorni con attività da scoprire all’ultimo momento in località come Dubai o Montecarlo, oppure quindici giorni con mete lasciate al caso. Per chi non ama la pianificazione queste formule fondate sull’incertezza non spaventano, ma creano la sorpresa da scartare. Flykube svela solo due giorni prima della partenza il viaggio che si farà. Il tour al buio è proposto anche da Waynabox, basta scegliere il luogo di partenza fra Roma e Milano e dire il numero di persone che viaggeranno. Sembra un gioco di spy story quello di Blindfoldtravel, con indicazioni inviate via posta da aprire in momenti diversi, con la meta scoperta solo all’aeroporto. Destinazione scoperta un paio d’ore prima anche per i viaggi su misura di Onivà. Quasi tutti i viaggi a sorpresa prevedono delle gift card.
3. Staccare la spina
Una vacanza serve a staccare e a mettersi alla prova al di fuori della routine. In un mondo globalizzato non è tanto la distanza geografica a creare l’effetto voluto, quanto l’intensità del cambiamento di abitudini.
Per riprendere fiato dall’iper-connessione ci sono i digital detox retreat. A raccoglierne alcuni in tutto il mondo, soprattutto quelli legati allo yoga, è la piattaforma Queen of Retreats. C’è anche chi, lavorando tutto l’anno a contatto solo con la tecnologia, decide di mettersi alla prova con il lavoro in fattoria trovando però un ambiente internazionale. Anche il Wwofing (World-Wide Opportunities on Organic Farms, cioè “opportunità globali nelle fattorie biologiche”) ha la sua piattaforma, che rimanda alle realtà in tutto il mondo.
Anche la sostenibilità è a volte campo di sperimentazione: ad Amsterdam Noord, all’interno del quartiere eco-creativo De Ceuvel, c’è l’hotel Asile Flottant, con camere ricavate in vecchie barche all’interno di un progetto di incubatore di imprese davvero innovativo.
Il quartiere incubatore eco-creativo De Ceuvel ad Amsterdam fra le nuove mete di viaggio
4. Semplificare il viaggio
Per poter approfittare di tutte le offerte basate su incertezza e essenzialità è necessario sapersi organizzare senza fronzoli. Ridurre al minimo il peso dei bagagli, focalizzando il necessario è una qualità fondamentale di chi vuol viaggiare in maniera moderna. La tecnologia propone oggi alcune soluzioni: L’assistente Bb (Blue Bot) di Klm per Google Home fornisce suggerimenti personalizzati per semplificare il compito dei viaggiatori. Con il moltiplicarsi delle interazioni Bb diventa sempre più intelligente, fino al punto di fornire consigli e indicazioni specifiche in base alle caratteristiche della destinazione verso cui si è diretti.
Anche nelle relazioni con le compagnie si preferiscono, dice il direttore commerciale Jonathan Newman di Caravelo, interazioni attraverso chatbot, ancora più graditi se passano attraverso piattaforme di messaggistica. Circa un anno fa, anche la compagnia aerea Volaris ha lanciato il suo chatbot Vale, mentre Aeromexico risponde per domande generiche attraverso Messenger di Facebook.
5. Sperimentare l’ospitalità aumentata
Entrare utilizzando il proprio smartphone al posto di una chiave, regolare con il controllo vocale illuminazione temperatura e accesso ai dispositivi, poter sentire la propria musica o poter seguire le proprie serie su Amazon o Netflix. La tecnologia permette di portarci oltre la nostra comfort zone. In questo caso non si va in viaggio per lasciare tutto, ma per estendere la propria esperienza di vita in altri luoghi. Ci aspettiamo di venire riconosciuti e non faticare, neanche per premere un bottone. L’hotel Future di Alibaba Flyzoo è un esempio di questo modello ipertecnologico: riconoscimento facciale con un sistema biometrico per accedere alle camere, assistente virtuale per impostare l’allarme sveglia, fare una sessione di yoga, richiedere servizi di pulizia o avviare la doccia ad una certa temperatura. La stanza memorizza le preferenze degli ospiti alla visita successiva per personalizzare l’esperienza.
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