A circa un anno e mezzo da quello che possiamo definire il debutto ufficiale sul mercato consumer, avvenuto con la piattaforma Intel Alder Lake-S (Core 12a gen), le memorie DDR5 guadagnano costantemente quote di mercato, soprattutto dopo che anche AMD ha sposato il nuovo standard con i processori Ryzen 7000 su socket AM5. In questo arco temporale, le prestazioni e i prezzi dei kit DDR5 sono migliorati di molto e, pur rimanendo un’opzione comunque più costosa rispetto alle mature ma valide DDR4, iniziano ora a diventare decisamente appetibili.
La diffusione dei sistemi DDR5 sta quindi favorendo la produzione e la vendita dei moduli DDR5, in particolare dei modelli ad alte prestazioni che, con velocità sino a 8.000 MT/s, mostrano finalmente il potenziale di questa tipologia di RAM e, allo stesso tempo, portano a un calo dei modelli da 6.000 MT/s che fino a qualche mese fa rappresentavano la fascia alta in questo segmento di mercato.
L’impatto prestazionale che produce una memoria DDR5 rispetto a una DDR4 a parità di piattaforma hardware è un argomento trattato in diverse occasioni; lo avevamo approfondito nella nostra comparativa e anche sulla rete si possono trovare diversi benchmark sull’argomento anche di testate autorevoli. Allo stato attuale, la maggior parte degli esperti – nonchè produttori come AMD e Intel – concorda che il cosiddetto “sweet spot” per le memorie DDR5 si colloca proprio nel range che va da 6.000 a 6.400 MT/s; ovviamente avere a disposizione un kit DDR5 8.000 rappresenterebbe un’opzione ancora migliore, ma il vantaggio in termini di prestazioni “reali” non giustifica ancora la differenza di prezzo, in particolare se prendiamo come ulteriore riferimento il costo dei moduli DDR5 più economici (diciamo sino 5.600 MT/s).
Il focus di questo articolo saranno proprio le DDR5 6.000, nel dettaglio ci occuperemo di due kit targati Kingston, azienda leader quando parliamo di memorie RAM per il mercato consumer e non solo. Il produttore ha messo a disposizione due modelli ad alte prestazioni, le FURY Beast RGB 6000 C40 e le FURY Renegade RGB 6000 C32, prodotti che avendo la stessa velocità ci permetteranno di valutare l’impatto dei timing sulle prestazioni globali del sistema. Per l’occasione cercheremo anche di condurre qualche test in overclock per tastare il potenziale di questi moduli che, anche in base ai chip DDR5 in dotazione, potrebbero garantire un incremento nell’ordine dei 400-600 MT/s (scheda madre permettendo).
KINGSTON FURY BEAST RGB 6000 C40 & FURY RENEGADE RGB 6000 C32
Come anticipato sopra, avremo sotto mano due kit della serie Kingston FURY, entrambi con capacità di 32GB (2x 16GB), velocità 6.000 MT/s e supporto per la modalità Intel XMP 3.0 (Xtreme Memory Profile). Sulla confezione in realtà troviamo anche il logo AMD, ma guardando al sito del produttore notiamo che solo le FURY Beast sono disponibili con la funzionalità e i profili AMD EXPO; le Kingston FURY Renegade in realtà supportano velocità superiori con timing inferiori, mentre come si evince dalla sigla, i prodotti sono accomunati anche dalla presenza di illuminazione RGB.
Le DDR5 Kingston FURY Beast 6000 32GB arrivano con timing 40-40-40 e una tensione di 1,35 volt, a bordo sono presenti gli ormai classici heatsink in alluminio e un sistema RGB che può contare sulla tecnologia Kingston Infrared Sync oltre al software proprietario FURY CTRL; come per la precedente generazione Kingston, c’è la possibilità di interagire anche con i software dei produttori di schede madri, mentre la garanzia è a vita. Questa linea di RAM DDR5 FURY Beast RGB non è disponibile con velocità superiore a 6.000 MT/s, i moduli vanno da 8 a 32 gigabyte e sono ovviamente disponibili kit Dual-Channel per una capacità massima di 64GB (2x 32GB).
Le Kingston FURY Renegade RGB sono caratterizzate da un profilo del dissipatore leggermente diverso, più irregolare se vogliamo ma comunque “arricchito” dal sistema RGB con tecnologia Infrared Sync. Anche in questo caso potremo gestire gli effetti di luce con l’utility FURY CTRL o, in alternativa, con i vari ASUS Aura Sync, MSI Mystic Light, Gigabyte Fusion 2.0 e ASRock Polychrome.
Guardando alle specifiche tecniche, rileviamo che i moduli risultano “più spinti” rispetto ai FURY Beast: sono disponibili con velocità sino a 7.200 MT/s CAS 38 e secondo il produttore offrono una migliore propensione all’overclock; il kit oggetto della nostra prova opera a 6.000 MT/s con timing 32-38-38 a 1,35 volt, tensione che invece sale sino a 1,45 volt per il modello di punta DDR5 7200. Oltre a non supportare AMD EXPO, le Kingston FURY Renegade – meglio ottimizzate per Intel quindi – arrivano solo in tagli da 16 e 32 gigabyte per kit che raggiungono quindi i 64GB (Dual-Channel).
PIATTAFORMA DI TEST
Viste le caratteristiche tecniche dei due kit in esame, nonchè la certificazione Intel XMP 3.0, la piattaforma hardware scelta per i test prevede l’Intel Core i9-13900K abbinato alla scheda madre ASUS ROG Strix Z790-E Gaming WiFi; sia chiaro, queste DDR5 Kingston funzionano anche con le CPU Ryzen 7000 e le schede madri AM5 serie 600, tuttavia le SKU in oggetto non possiedono un profilo AMD EXPO e potrebbero risultare non perfettamente ottimizzate per i sistemi AMD.
HARDWARE
- Memorie:
- Kingston FURY Beast RGB 6000 C40-40-40 2x 16GB 1,35V
- Kingston FURY Renegade RGB 6000 C32-38-38 2x 16GB 1,35V
- Processore: Intel Core i9-13900K 5,5 GHz All-core (5,8 GHz Dual-core)
- Dissipatore: ASUS ROG RYUJIN II 360
- Scheda madre: ASUS ROG Strix Z790-E Gaming WiFi
- Scheda grafica: MSI GeForce RTX 4070 Ti Gaming X Trio
- Storage SSD: Corsair MP600 PRO LPX 2TB
- Alimentatore: Corsair RM1000x 1000W
- Sistema Operativo: Windows 11 Pro aggiornato all’ultima versione
SOFTWARE
- AIDA64 Extreme Cache/Memory Benchmark
- SiSoftware Sandra Cache/Memory Benchmark
- 7-Zip Benchmark
- WinRar Benchmark
- Cinebench R23
- Corona Benchmark
- Indigo Benchmark
- CPU-Z Benchmark integrato
- 3DMark Time SPY CPU e GPU Test
- Horizon Zero Dawn
- Shadow of The Tomb Rider
- Far Cry 6
- Watch Dogs: Legion
- Assassin’s Creed: Valhalla
OVERCLOCK: GLI 8.000 MT/s SONO DIETRO L’ANGOLO
Prima di passare alla nostra suite di benchmark, utile per verificare quanto può impattare il CAS Latency a parità di frequenza, non potevamo fare a meno di tastare la propensione all’overclock di queste RAM, anticipiamo a dir poco mostruosa. Dopo le verifiche del caso e i primi avvii/test preliminari per saggiare il “feeling” con la nostra motherboard ASUS Z790 – che è certificata per queste RAM – abbiamo appurato che entrambi i modelli Kingston sono equipaggiati con chip SK-Hynix (A-Die si presume), tra i migliori attualmente in quanto a massime frequenze raggiungibili.
Dando uno sguardo al listino Kingston, rileviamo che i kit Fury più spinti operano a un massimo di 1,45 volt, tensione che prenderemo come riferimento e oltre la quale non andremo durante la prova. Iniziamo dicendo che i due modelli scalano in modo molto simile per quanto riguarda la tensione di default; con impostazioni di fabbrica – ossia 1,35 volt – e nessuna modifica alle altre impostazioni, entrambi i kit hanno raggiunto in piena stabilità i 6.800 MT/s: le Fury Beast mantenendo gli stessi timing (C40), mentre con le Fury Renegade siamo saliti a CAS 36 (però si partiva da un CAS 32).
Le Kingston Fury Beast 6000 sono risultate perfettamente stabili – con MEMTEST – sino a 7.000 MT/s con timing 40-40-40 e una tensione di 1,40 volt, peculiarità che ci ha spinto a condurre un’ulteriore sessione di benchmark inserendola in comparativa con le prestazioni ottenute a default. Con 1,45 volt invece abbiamo raggiunto i 7.200 MT/s (sempre C40) ma non siamo riusciti a passare MEMTEST (si potrebbe risolvere modificando i timing primari).
Un’incredibile risultato per questo kit che però è stato ulteriomente migliorato dalle Kingston Fury Renegade RGB, di primo acchitto leggermente superiori alle sorelle in quanto a massima frequenza ottenibile. Considerando che su questo modello abbiamo dovuto rilassare il CAS Latency già in partenza, ci siamo concentrati un attimo di più sul tuning – ma senza esagerare – per verificare se quanto afferma Kingston corrisponde a realtà.
Se con le Fury Beast la fase di boot diventava problematica a 7.200/7.400 MT/s e 1,45 volt, con le DDR5 Fury Renegade la stessa ci ha permesso di operare stabilmente a 7.600 MT/s (rilassando però anche tRCD e tRP), mentre come picco abbiamo visto i 7.800 MT/s e condotto qualche test veloce come AIDA64 (MEMTEST fallisce dopo circa 1 minuto). Raggiungere quota 7.800 MT/s su moduli del genere è un risultato strepitoso, sopratutto se consideriamo la facilità con la quale è stato raggiunto (grazie anche alla scheda madre in dotazione).
Ma quanto e dove impatta un tale incremento di frequenza sul sistema?
Premettendo che l’impatto della frequenza DRAM varia anche in base all’applicativo, a seguire trovate una breve comparativa sul miglioramento della larghezza di banda e della latenza passando da una DDR5 6000 a DDR5 7800:
Visti i diversi test effettuati, facciamo un riepilogo finale sui risultati ottenuti in overclock dalle RAM Kingston in oggetto:
PRESTAZIONI: CONTA IL CAS LATENCY O LA FREQUENZA?
Le peculiarità di queste due memorie Kingston ci permettono di verificare quanto impatta il CAS Latency su una DDR5 6000 e, allo stesso tempo, di estendere la misurazione sino a DDR5 7000 grazie alle ottime doti in overclock. I grafici che trovate a seguire quindi si riferiscono a quattro distinte tornate di test, nel dettaglio con memorie impostate come segue:
- KINGSTON FURY BEAST RGB 6000 C40-40-40 1,35V (XMP)
- KINGSTON FURY BEAST RGB 7000 C40-40-40 1,35V (XMP)
- KINGSTON FURY RENEGADE RGB 6000 C32-38-38 1,40V (Overclock manuale)
- KINGSTON FURY RENEGADE RGB 7000 C38-40-40 1,40V (Overclock manuale)
Ma diamo subito un’occhiata ai risultati dei benchmark che, come anticipato sopra, vengono influenzati in modo diverso al variare della frequenza. Partiamo con i test su larghezza di banda e latenza memoria:
Come da pronostico, Sandra e AIDA64 (soprattutto) sono tra i software che mostrano un netto salto prestazionale con picchi anche del 16% (memoria in lettura); anche la latenza migliora sensibilmente a parità di CAS (vedi FURY Beast) mentre se passiamo ad altri ambiti come il rendering rileviamo incrementi marginali.
Il trend cambia di nuovo in applicativi come WinRAR e 7-Zip; passare da DDR5 6000 a 7000 migliora le prestazioni nella compressioni di file e, seppur solo nel CPU test, anche in 3DMark riusciamo ad incrementare lo score del 10%.
Se nel test grafico di 3DMark Time Spy non si notano migliorie, la stessa cosa non si può dire dei cinque titoli inseriti nella nostra suite. Sia chiaro, anche qui troviamo giochi più o meno “sensibili” alla variazione della frequenza DRAM, ma in questo caso la risoluzione a 1080P – 3DMark “gira” a 1440p – ci mostra che quando il carico è spostato anche sulla CPU, il frame-rate trae giovamento dalla frequenza e dalla latenza del sosttosistema memoria.
Tre giochi su cinque sembrano gradire il passaggio da DDR5 6000 a DDR5 7000, in primis Shadow of The Raider e Watch Dogs: Legion che, seppur con un +7%, mostrano comunque un miglioramento tangibile e sicuramente non indifferente per la fascia di utenza (enthusiast) a cui sono rivolte queste RAM. In conclusione, la differenza tra una DDR5 6000 C40 e C32 c’è ma è marginale, mentre risulta decisamente più rilevante l’incremento della frequenza DRAM a parità di timing (ma si sapeva).
CONSIDERAZIONI
Eccoci a tirare le somme su quest’ulteriore approfondimento che vede protagoniste le memorie DDR5 e in particolare i due kit Kingston FURY in esame, promossi a pieni voti per le prestazioni ma soprattutto per l’enorme potenziale in overclock. Dal punto di vista della qualità costruttiva non abbiamo nulla da obiettare ai prodotti Kingston, da anni ormai punto di riferimento del settore per le piattaforme desktop e notebook.
In quanto a design opteremmo per le FURY Beast RGB, ma anche le Renegade non sono male ed entrambi i modelli permettono agli amanti del genere la perfetta integrazione con sistemi RGB di terze parti o, in alternativa, gestirli in autonomia col software proprietario FURY CTRL. Estetica a parte, se vi state chiedendo quale siano le migliori tra Fury Beast RGB DDR5 6000 e FURY Renegade RGB 6000, la risposta potrebbe sembrare semplice e vedere avvantaggiato il kit Renegade per via del margine di overclock e timing. La risposta è NI, semplicemente perchè non è detto che i modelli che ritroviamo in commercio abbiamo chip con la stessa capacità di operare fuori specifica.
In linea di massima Kingston ci dice che le FURY Renegade sono più propense all’overclock, caratteristica pienamente confermata dai test ma che vale anche per le FURY Beast visto che comunque hanno permesso un incremento di circa 1.200 MT/s. A questo punto quindi, vista la differenza molto contenuta tra una DDR5 6000 C40 e C32, la nostra scelta sarà influenzata dal prezzo finale.
Nel momento della stesura dell’articolo, sui principali motori di ricerca rileviamo che la differenza di prezzo tra le Kingston Fury Beast RGB 6000 C40 32GB e le FURY Renegade RGB 6000 C32 32GB è di circa 10 euro; a questo punto noi opteremmo per le FURY Renegade RGB ma, qualora non fossero disponibili, le FURY Beast rimangono un’ottima alternativa anche in ottica overclock.