Da gennaio 2024, in 34 città italiane, verranno monitorate costantemente le isole di calore, quel fenomeno che produce un microclima più caldo all’interno delle aree urbane: un’analisi che sarà preziosa per le amministrazioni locali, soprattutto con l’obiettivo di individuare le aree prioritarie dove mettere a dimora nuovi alberi e creare nuove aree verdi. Sarà possibile grazie a Iride, tra i più importanti programmi spaziali satellitari europei di Osservazione della Terra, promosso dal Governo italiano, finanziato con il Pnrr e realizzato con il supporto dell’Agenzia Spaziale Europea e l’Agenzia Spaziale Italiana. L’annuncio è stato fatto nella giornata conclusiva del New Space Economy European Expoforum, l’evento di riferimento nel settore dell’economia spaziale organizzato a Roma.
L’ultima giornata ha visto al centro anche il tema della strategia nazionale nell’ambito della ‘Space Economy’: è emersa la necessità di ampliare quella che oggi è la governance politica e nazionale dello spazio per adeguarla alle sfide globali europee e internazionali, e si è discusso di quello che è un vero e proprio cambiamento d’epoca nelle attività spaziali, che vedono i satelliti e i lanciatori come strumenti di guerra economica e militare così come di supremazia terrestre, in un ambito di confronto tra nazioni, stati ma anche aziende private.
L’economia dello spazio, infatti, ricopre ormai un ruolo di primo piano: si prevede che, a livello mondiale, il valore delle attività legate alla New Space Economy arriverà a 1.000 miliardi di dollari entro fine decennio. In Italia, il comparto conta più di 300 imprese, un’occupazione intorno alle 8.000 persone e un fatturato vicino ai 2 miliardi. Nel contesto internazionale, l’Italia si colloca a livello europeo come terzo Paese, dopo Francia e Germania, grazie agli investimenti governativi fatti finora.
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