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Un affascinante studio guidato dall’astrofisica Caitlyn Nojiri dell’University of California Santa Cruz ha messo in luce una possibile correlazione tra eventi cosmici di portata galattica e l’evoluzione della vita sulla Terra. La ricerca, pubblicata su The Astrophysical Journal Letters, ha evidenziato come un’antica esplosione stellare potrebbe aver influenzato la diversificazione dei virus nel lago Tanganyika, situato negli altopiani dell’Africa orientale.
Il team di ricercatori ha analizzato campioni di sedimenti marini profondi, che conservano preziose informazioni sulla deposizione di materiali nell’arco di milioni di anni. L’attenzione si è concentrata su un particolare isotopo radioattivo, il ferro-60, la cui presenza sulla Terra aumenta significativamente quando il nostro pianeta attraversa i residui di esplosioni di supernove.
Le analisi hanno rivelato due picchi significativi di ferro-60: uno risalente a 6,5-8,7 milioni di anni fa, quando la Terra entrò nella cosiddetta Bolla Locale (una regione dello spazio relativamente priva di stelle), e un secondo picco datato tra 1,5 e 3,2 milioni di anni fa. Quest’ultimo evento coincide temporalmente con un’esplosione stellare avvenuta nel gruppo di stelle giovani Scorpius-Centaurus, situato a circa 460 anni luce dalla Terra.
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Le simulazioni condotte dal team hanno dimostrato che il nostro pianeta sarebbe stato esposto a intense radiazioni cosmiche per circa 100.000 anni dopo l’esplosione della supernova. Durante i primi 10.000 anni, la dose di radiazioni aggiuntive potrebbe aver raggiunto i 30 milligray annui, un valore significativo considerando che la soglia per il danneggiamento del DNA è stimata intorno ai 5 milligray all’anno, secondo uno studio condotto in India nel 2016.
La scoperta più intrigante emerge dalla correlazione temporale tra questi eventi cosmici e un’improvvisa diversificazione dei virus nei pesci del lago Tanganyika, documentata tra 2 e 3 milioni di anni fa. “Non possiamo affermare con certezza che esista un legame diretto, ma la coincidenza temporale è notevole”, spiega Nojiri, sottolineando come le radiazioni possano rappresentare uno dei fattori che influenzano l’evoluzione sulla Terra, spingendo le cellule a mutare in modi sia positivi che negativi.
Questa ricerca apre nuove prospettive sulla comprensione delle interconnessioni tra eventi cosmici e vita terrestre. Come sosteneva Carl Sagan, siamo tutti polvere di stelle, e forse questo legame con il cosmo è più profondo e significativo di quanto abbiamo finora immaginato. Lo studio evidenzia anche l’importanza del Sistema Solare come ambiente dinamico, inserito in una “bolla” spaziale formatasi attraverso una serie di esplosioni stellari avvenute milioni di anni fa. Questa configurazione particolare potrebbe aver giocato un ruolo fondamentale nella protezione e nell’evoluzione della vita sul nostro pianeta.