Smartphone in mano, quando facciamo una chiamata in un altro continente o ci colleghiamo a Internet, dovremmo ringraziare le missioni lunari. Ed è solo l’esempio più evidente delle ricadute tecnologiche che derivano dalle prime imprese spaziali. I microchip e la progressiva miniaturizzazione dell’elettronica (una necessità, dalle prime missioni a tutt’oggi) hanno reso possibili i pc per tutti e i telefoni moderni, e gli investimenti nelle tecnologie di calcolo e per le telecomunicazioni hanno condotto alla Rete globale di oggi.
L’eredità comune delle missioni Apollo. Elencare le tecnologie nate con le imprese spaziali, in particolare con le missioni Apollo, e poi entrate nella nostra vita quotidiana sarebbe impossibile. Ecco le più curiose – tra le quali (attenzione!) non c’è il famoso velcro, perché, contrariamente a quanto si sente spesso dire, non è stato inventato per lo Spazio: esisteva già (è stato brevettato nel 1955), anche se la pubblicità che ebbe per il suo uso nello Spazio lo rese molto popolare.
1 – L’elettronica: i microchip derivano dai circuiti integrati usati per il computer di bordo degli Apollo, e dalle tecnologie lunari si sono poi evoluti anche telefoni cellulari e pc.
2 – La Tac: l’antenato dei moderni sistemi per la tomografia assiale computerizzata, ormai indispensabile in molte indagini mediche, nacque per analizzare la struttura dei nuovi materiali tecnologici ed evidenziarne eventuali difetti di produzione.
3 – I filtri per l’acqua: la tecnologia utilizzata per purificare l’acqua degli angusti abitacoli degli Apollo è, con poche modifiche, alla base dei sistemi che oggi si utilizzano per potabilizzare l’acqua in diversi contesti, in particolare nelle regioni del mondo dov’è carente o contaminata da virus e batteri.
4 – Le coperte termiche: dai fogli multistrato di metallo derivano le leggerissime “coperte termiche” che si possono utilizzare per le escursioni all’aria aperta e che si vedono usare spesso in molti film e, nella realtà, nelle emergenze – in occasione di disastri naturali o durante le operazioni di primo soccorso ai migranti recuperati in mare.
5 – Gli utensili a pila: fin dall’inizio dell’Era Spaziale, per gli astronauti sono stati re-inventati utensili (per esempio il trapano) alimentati a batteria: oggi sono ampiamente in uso e ce n’è di ogni tipo, ma qualche decennio fa erano costose invenzioni.
6 – Il cibo liofilizzato: anche se forse entusiasma poco, in alcune situazioni, anche di vita comune, i prodotti liofilizzati si sono imposti per necessità o per praticità. È con le missioni Apollo che l’industria ha investito e messo a punto le tecniche per liofilizzare gli alimenti, deidratandoli a bassa temperatura, preservandone il valore nutritivo e (in parte) il gusto.
7 – Gli scarponi: è dai veri moon boot (gli stivali lunari) degli astronauti che si sono evoluti gli scarponi isolanti da montagna per camminare sulla neve.
8 – Le tute degli astronauti: le super costose (fino a 2 milioni di euro l’una) e super tecnologiche (130-150 kg tra protezioni, sensori e hi-tech vario) hanno dato origine all’immesa famiglia delle attuali tute ignifughe, termoregolate, di protezione: dai pompieri ai piloti di Formula 1, ecco un altro “regalo” che arriva direttamente dall’alba dell’Era Spaziale. Dal tessuto di quelle pprime tute sono derivati anche i materiali resistenti ed economici oggi usati per le tensostrutture (piscine e altri sport indoor) e per la copertura degli stadi.