La capsula Crew Dragon della Space X si è agganciata alla Stazione Spaziale Internazionale. La lunga manovra è avvenuta in modo autonomo e il suo successo è un passo decisivo verso la capacità della Nasa di tornare a fare volare degli astronauti.
L’aggancio segna il pieno successo del primo volo di prova senza equipaggio di questa missione, chiamata Demo-1, che rientra nel programma dei voli commerciali della Nasa.
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La capsula non ha avuto bisogno dell’aiuto del braccio robotico, come accade per le navette Dragon della SpaceX utilizzate come cargo.
Il momento dell’aggancio segna il pieno successo del primo volo di prova senza equipaggio di questa missione, chiamata Demo-1, che rientra nel programma dei voli commerciali della Nasa e che potrà restituire all’agenzia spaziale americana la capacità di trasportare uomini nello spazio.
Dopo l’uscita di scena dello Space Shuttle, nel luglio 2011, gli astronauti americani ed europei possono raggiungere la Stazione Spaziale soltanto a bordo delle navette russe Soyuz. La Cina è l’altro Paese attualmente in grado di lanciare astronauti con i suoi mezzi.
Lanciata il 2 marzo dalla storica piattaforma 39A di Cape Canaveral, dalla quale sono partite le missioni Apollo e poi quelle dello Space Shutlle, la capsula Crew Dragon trasporta verso la Stazione Spaziale oltre 180 chilogrammi di materiali e rifornimenti.
A bordo c’è Ripley, un manichino che con i suoi sensori ha fornito dati utili sulle sollecitazioni che al momento del lancio potrebbero subire i futuri astronauti che voleranno sulla Crew Dragon.
Se tutto andrà bene, in luglio è prevista la missione Demo-2, che avrà i primi astronauti a bordo: due per iniziare, anche se quando funzionerà a regime la capsula potrà ospitarne sette, come faceva lo shuttle. I primi astronauti assegnati al volo Demo-2 sono Doug Hurley e Bob Behnken, mentre Victor Glover e Mike Hopkins sono assegnati alla prima missione operativa della Crew Dragon per la Stazione Spaziale.