Lo spazio e la ricerca scientifica sono settori strategici per l’Italia, sui quali il governo intende continuare a puntare: lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel collegamento con l’astronauta Luca Parmitano, dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), a bordo della Stazione Spaziale. “Ci stiamo impegnando molto”, ha detto Conte. “Lo spazio – ha proseguito – è un settore strategico perché partecipare dal punto di vista della tecnologia ci consente di sviluppare una crescente consapevolezza sul nostro pianeta”.
Conte si è riferito in particolare al Comitato Interministeriale per le politiche spaziali attivo presso la presidenza del Consiglio e alla governance dell’Italia spaziale e del suo “ruolo ancora più importante in Europa e a livello internazionale”. Si è riferito in particolare ai risultati conseguiti nella Conferenza ministeriale dell’Esa del novembre 2019. “Il governo – ha detto ancora il presidente del Consiglio – continuerà a manifestare una crescente attenzione alla ricerca, un settore in cui sappiamo fare squadra e sistema”.
“Benvenuto a bordo della Stazione Spaziale Internazionale!”: l’astronauta Luca Parmitano dell’Agenzia Spaziale Euroepa (Esa) ha salutato così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nel collegamento organizzato oggi tra la Stazione Spaziale e Palazzo Chigi. “Sono emozionato”, ha detto Conte. “La Stazione Spaziale – ha aggiunto – è avamposto umanità nello spazio e la maggior opera ingegneristica realizzata dall’uomo”.
Al colloquio presenti il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, il direttore generale dell’Esa Jan Woerner, e il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Giorgio Saccoccia.
L’evento è trasmesso in diretta streaming sul sito del governo e sui canali social della Presidenza del Consiglio.
Parmitano, Italia sul podio delle tecnologie per lo spazio
L’astronauta risponde al premier Conte su ruolo italiano
“L’Italia è sul podio”: l’astronauta Luca Parmitano non ha dubbi nel rispondere al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sul ruolo che la tecnologia italiana riveste a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (Iss).
Parlando dal modulo Columbus, il modulo europeo costruito in Italia così come molti altri componenti della stazione orbitale, l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) ha parlato anche della navetta americana Cygnus che recentemente si è agganciata alla Iss per portare rifornimenti e che è stata costruita in Italia. “Sono innovativi anche molti esperimenti italiani”, ha detto ancora astroluca riferendosi al telescopio italiano a infrarossi Mini-Euso installato per la prima volta sul modulo russo: “Potrà scattare – ha detto – oltre 100.000 foto al secondo nell’ultravioletto”.
Sono invece appena rientrati a Terra i girini di un altro esperimento italiano, Xenodus, che potranno aiutare a confrontare e comprendere meglio i meccanismi di rigenerazione dei tessuti nello spazio e sulla Terra.