Da molti è considerata la puntata più bella di The Next Generation, sicuramente fa parte di quella manciata che esplica al meglio la filosofica umanista del papà del franchise, l’incomparabile Gene Roddenberry. In questo episodio l’ufficiale della Flotta stellare Bruce Maddox esprime la volontà di smontare il cervello positronico dell’adroide Data (creato da uno scienziato, Noonian Soong, dalle conoscenze cibernetiche sbalorditive) per carpirne il funzionamento e, auspicabilmente, replicarlo in serie. Il diretto interessato rifiuta, perché il disassemblaggio distruggerebbe (semplifichiamo) la sua coscienza. Picard lo appoggia e viene autorizzato un processo per stabilire i diritti dell’androide. Il capitano, difendendo appassionatamente l’ufficiale, paventa la possibilità che Data e i suoi discendenti vengano prodotti e impiegati come schiavi, vincendo il processo. Nell’epilogo Data si offre di aiutare Maddox nelle sue ricerche nei limiti della propria incolumità. Come accennato, il fantomatico scienziato Noonian Soong è stato l’unico in grado di creare robot senzienti avanzati come Data. Quest’ultimo, studioso dell’umanità che anela a sperimentare in prima persona i sentimenti umani, decide di sviluppare un nuovo cervello positronico partendo dal proprio. Il risultato è una figlia, Lal (dall’hindi “amata”), subito adocchiata da un ammiraglio della Flotta stellare, Haftel, che vuole portarla via per studiarla. La creazione di Data è più avanzata di lui – sa simulare un linguaggio colloquiale e soprattutto è in grado di provare sentimenti – ma è destinata a vita breve a causa dell’instabilità della matrice messa a punto dal padre. La perdita della figlia per l’androide, teoricamente incapace di affezionarsi a chiunque, ha un impatto importante su di lui. Introdotti brevemente nella seconda stagione, i Borg non sono una specie, bensì un insieme di varie razze migliorate con impianti cibernetici e unite in una mente collettiva. I Borg si spostano in enormi astronavi a forma di cubo e vantano una tecnologia impressionante e avanzatissima continuamente migliorata assimilando (ovvero assorbendo, integrando e quindi distruggendo gli abitanti del pianeta di turno) le conoscenze scientifiche dei popoli che incontrano. In questo seminale doppio episodio a cavallo tra terza e quarta stagione, i Borg prendono di mira la Terra, rapiscono Picard e lo assimilano trasformandolo nel terrificante Locutus. Il primo ufficiale Riker, con un espediente ingegnoso quanto semplice, riesce a salvare sia il pianeta che il capitano. Altra pietra miliare della fantascienza televisiva Io, Borg è una puntata mirabile che vede il capitano Picard affrontare e superare l’odio covato nei confronti dei Borg – rei di averlo privato dell’individualità trasformandolo in Locutus – lasciando che a prevalere siano la ragione e la pietà (state pensando al Dottore di Doctor Who e al suo odio cieco per i Dalek?). L’astronave Enterprise raccoglie una richiesta di aiuto e si imbatte nell’unico sopravvissuto allo schianto di una navicella Borg. Tre di Cinque è un ragazzino ma presenta le stesse caratteristiche dei suoi simili, ovvero è privo di emozioni e di un’individualità propri. Separato dalla collettività, il borg ribattezzato Hugh (come “you”, in italiano, “Tuk”) recupera la coscienza di sé e accetta di venire restituito al proprio cubo, con la speranza che le proprie esperienze infettino come un virus gli altri. L’ultimo film per il cinema incentrato sull’equipaggio dell’Enterprise D capitanato da Picard è dedicato ai Remani, razza a lungo schiavizzata che grazie a un clone di Picard (interpretato da un irriconoscibile Tom Hardy) ribalta i giochi di potere sul pianeta Romulus – ostile alla Federazione dei pianeti di fa parte la Terra – e minaccia un conflitto in grado di annientare la Flotta stellare di cui l’Enterprise è la nave ammiraglia. Grazie a Shinzon, Data conosce B-4, un suo prototipo meno evoluto nel quale trasferisce una copia della propria memoria. Durante lo scontro con Shinzon Data muore e a B-4, precedentemente disattivato, viene data una possibilità di evolversi. Nel film di JJ Abrams dedicato all’equipaggio della serie classica e ambientato in un universo alternativo viene rivelato che dopo la dipartita di Shinzon il pianeta Romulus ha avuto vita breve, distrutto da una supernova nel 2387.
5 eventi di Star Trek che dovete assolutamente conoscere prima di guardare Picard
Sfoglia gallery 5 immagini