La Free Software Foundation ha inviato a Microsoft un hard disk vuoto su cui copiare i sorgenti.
Da anni, ormai, Microsoft va annunciando il proprio amore per l’open source in generale (e Linux in particolare), e in effetti non si tratta soltanto di parole: il gigante di Redmond è arrivato a diventare uno dei maggiori contributor a diversi progetti il cui codice sorgente è “aperto”.
Diverso è il caso dei prodotti marchiati Microsoft. Quelli restano, in linea di massima e tranne qualche piccola eccezione, closed: il codice sorgente resta segreto e nessuno, a parte gli sviluppatori e pochi altri, può avervi accesso.
Quando il supporto a Windows 7 è cessato, la Free Software Foundation, una delle realtà più importanti nel mondo non solo dell’open source ma anche del software libero, ha inviato a Redmond una richiesta: aprire il codice sorgente di Windows 7, in modo da farne un prodotto open source.
Per dare sostegno alla propria richiesta, La Fsf ha anche dato il via a una petizione, il cui obiettivo era raggiungere almeno le 7.777 firme; ne ha raccolte invece oltre 13.000, nella speranza che Windows 7 potesse essere «riciclato».
Microsoft non ha mai risposto, e per un po’ la Fsf ha fatto finta di niente. Ora è tornata alla carica con una nuova mossa, ufficialmente intesa per «facilitare» il lavoro di condivisione.
Ha fatto pervenire al quartier generale di Redmond un hard disk vuoto, con allegata una lettera. In essa chiede che sul disco venga copiato il codice sorgente di Windows 7, insieme a un’indispensabile licenza per poterlo utilizzare.
«È tanto facile, quanto copiare il sorgente, allegargli una licenza, e inviarcelo» afferma la Fsf, che precisa di voler offrire tutto il proprio supporto a Microsoft. «In quanto autori della più popolare licenza per il software libero a livello mondiale, siamo pronti a dar loro tutto l’aiuto che possiamo dare. Tutto ciò che devono fare è chiedere».
Sembra un’offerta generosa, ma dietro di essa si intravvedere un sorriso sornione che fa leva sulle dichiarazioni fatte da Microsoft negli ultimi anni.
«Vogliamo che ci facciano vedere esattamente quanto grande sia quell’amore per il software open source che vanno dichiarando nelle pubblicità. Se davvero amano il software libero – e vogliamo concedere loro il beneficio del dubbio – hanno l’opportunità di mostrarlo al mondo».
L’intenzione insomma è chiara. La Fsf vuole andare a vedere quello che sembra considerare il bluff portato avanti da Microsoft sino a oggi mettendo il gigante davanti a un dilemma stringente: se ama davvero l’open source come dice, allora regalerà il codice di Windows 7; se non lo farà, dimostrerà di aver mentito sinora.
La questione è probabilmente più complicata di come l’abbia posta la Fsf, ed è improbabile che Microsoft prenda sul serio la proposta. In ogni caso, sarebbe davvero interessante vedere quale sarebbe la risposta.