Difficile che Redmi ne sbagli una, dopo aver raggiunto il successo in Italia con le passate generazioni di midrange si appresta a fare lo stesso con l’ultimissimo Note 9s che porta in grembo una novità interessante: il chip Snapdragon 720G. Si tratta del primo smartphone che raggiunge il mercato con la nuova piattaforma Qualcomm, una delle più attese dalla fascia media del mercato per potenza (Kryo 465 a 64-bit fino a 2,3GHz) e dotazione complessiva (qui i dettagli).
Seppur la denominazione sia diversa possiamo considerare Note 9s / Pro come la diretta evoluzione del Note 8 Pro (Helio G90) e Note 8T (SD 665) visti lo scorso anno, cugini prossimi con cui condivide parte della dotazione. Ad esempio nel comparto fotografico, con il nuovo arrivato che sposta i sensori d’immagine al centro – bilanciando anche esteticamente – ma non cambia molto rispetto al Note 8T se non la macro camera da 5MP al posto di una da 2MP. Vero, almeno in parte: il cambio di SoC impone anche una diversa GPU e ISP (Image Signal Processor), qui entrambe migliorate e la cosa si riflette naturalmente su foto e video.
Ma c’è un’altra considerazione da fare: in India è stato presentato da poco il Redmi Note 9 Pro e dalle nostre informazioni dovrebbe presto arrivare anche da noi, cosa ci interessa? Molto semplice, quest’ultimo è infatti una copia spiccicata del Note 9s con in più il chip NFC. Si tratta di due modelli del tutto speculari per tutto il resto, motivo per cui li consideriamo entrambi per questa prova.
PRIMO APPROCCIO
La prima cosa che salta all’occhio è il forellino al centro del display, un passo in avanti estetico rispetto ai notch visti lo scorso anno e possibilità di avere maggior superficie utile a disposizione. Di certo è più grande dei suoi predecessori, aumenta infatti la diagonale del display fino a 6,67 pollici con simile densità di pixel e risoluzione Full HD+, ormai una dimensione sempre più inflazionata tra i vari produttori. Personalmente lo trovo un limite oltre il quale è difficile andare, a meno di diversi form factor.
Si sente subito anche il peso notevole di 209 grammi, di certo tanti ma spiegati da una batteria molto capiente da 5.020mAh che dovrebbe assicurare autonomia record se associato a Snapdragon 720G (realizzato a 8nm). Sarà uno dei focus su cui mi concentrerò per la recensione, i presupposti sono comunque quelli giusti e la ricarica rapida a 18W lo dimostra.
Belle anche le finiture ai lati, la percezione in mano, la colorazione grigia che ho in prova, peccato solo che il vetro posteriore glossy (Gorilla Glass 5) attiri tutte le impronte e sia fin troppo facile sporcarlo. C’è sempre la cover che trovate in confezione, ma non ve la consiglio troppo visto che rovina il design e copre quasi tutto. Buona nel complesso l’ergonomia, è di certo uno smartphone grande ma si tiene abbastanza bene in mano ed il lettore d’impronte laterale si conferma come sempre una comoda certezza (almeno per i destrorsi).
QUAD CAMERA CHE SI SPOSTA AL CENTRO
Non è affatto male esteticamente e si distingue dalla massa se visto da dietro, preferisco di gran lunga questo modulo centrale che mette insieme le 4 fotocamere piuttosto del “semaforo” verticale che sbilanciava tutto su un lato. Oltre alla diversa collocazione non cambia come detto chissà cosa e le speranze sono tutte riposte sull’hardware a sostegno dei sensori d’immagine.
Si possono registrare video in 4K a 30fps solo con la fotocamera principale da 48MP, che scatta naturalmente a 12MP in automatico a meno che non si clicchi sulla modalità dedicata alla massima risoluzione. Se si seleziona la grandangolare la qualità di registrazione scende al Full HD a 30fps e lo stesso se si passa alla macro, anch’essa attivabile tramite l’icona apposita “nascosta” nel menu a tre lineette.
CARATTERISTICHE TECNICHE REDMI NOTE 9S/PRO
- SoC: Qualcomm Snapdragon 720G (2x Gold 2.3GHz + 6x Silver 1.8GHz); GPU Adreno A618
- Display: 6,67″ con risoluzione FHD+ (2400×1080 pixel), foro per la fotocamera anteriore, 450nit di luminosità e vetro Corning Gorilla Glass 5
- Memoria:
- 4/6GB RAM LPDDR4x
- 64/128GB memoria di archiviazione (UFS 2.1) espandibile tramite slot microSD fino a 512GB
- Fotocamera:
- Quadrupla Posteriore: 48+8+5+2MP (principale f/1.79 + ultra-wide f/2.2 + macro + profondità) con singolo LED flash, PDAF e zoom digitale 10x
- Anteriore: 16MP
- Connettività. Bluetooth 5.0, WiFi 802.11a/b/g/n/ac, USB-C, VoLTE, Wi-Fi Direct, GPS/ A-GPS / Galileo/ GLONASS / Beidou / NavIC, jack audio da 3,5mm, chip NFC (solo Note 9 Pro)
- Sensori: ambientale, prossimità, accelerometro, giroscopio, bussola, impronte digitali laterale
- Batteria: 5.020 mAh con supporto alla ricarica rapida a 18W
- Dimensioni e peso:
- 165,75 x 76,68x 8,8mm
- 209 grammi
- Colorazioni: Glacier White, Interstellar Black e Aurora Blue
- Sistema operativo Android 10 con personalizzazione MIUI 11
I PUNTI DEBOLI
Difficile davvero attaccare questa coppia di smartphone, come già evidenziato è la mancanza del chip NFC l’unico vero tallone d’Achille del Note 9s, ma per chi usa tanto i pagamenti contactless (e non vuol fare a meno di tale funzionalità) basterà sborsare qualche decina di euro in più e aspettare il Note 9 Pro. Non ci sono poi altre criticità macroscopiche, per questo motivo quest’ultimo potrebbe rivelarsi uno dei best buy 2020 in grado di replicare il successo dei suoi predecessori nella fascia dei cosiddetti midrange.
Tuttavia non è un fulmine, non ho bisogno di più giorni per rilevarlo: difficile pensare che sia l’hardware il collo di bottiglia, molto più probabile che il terminale necessiti di una dovuta ottimizzazione che lo renda più fluido e piacevole da usare. Approfondirò di certo il tema, di certo non basta sfoggiare un motore potente se poi si hanno le gomme sbagliate…
Appuntamento ai prossimi giorni per la recensione completa, nel frattempo sono iniziati i primi ribassi anche sugli store online dove è possibile già acquistarlo nelle due varianti 4/64GB e 6/128GB.
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(aggiornamento del 18 aprile 2020, ore 17:37)