Da qualche tempo a questa parte il mercato dei wearable è in netta crescita. Ci riferiamo in particolare a dispositivi indossabili come smartwatch e smartband che alla fine del 2019 hanno fatto registrare un incremento del numero di prodotti distribuiti pari all’89% anno su anno. Tra le aziende protagoniste di questa crescita abbiamo anche Fitbit che, dopo alcuni momenti difficili, ha ripreso il proprio cammino semplificando la gamma e puntando in maniera particolare su tre modelli: Ionic, il top di gamma, Versa, giunto alla seconda generazione e la smartband Charge che da qualche giorno è sul mercato nel suo quarto aggiornamento e del quale vi parlerò oggi.
Fitbit Charge 4 è esteticamente identico al suo predecessore ma offre tre importanti novità che gli permettono di fare un salto di qualità importante e che, soprattutto, liberano l’utente dall’obbligo di avere con sè lo smartphone durante lo svolgimento dell’attività fisica. Di cosa parliamo? Beh, continuate a leggere perchè vi svelerò tutto al momento giusto nel corso della recensione.
SOMMARIO
CAMBIA POCO E IL DISPLAY RESTA MONOCROMATICO
Fitbit Charge 4 ha un design che è molto simile a quello del suo predecessore, anzi, potremmo dire che sono praticamente gemelli in termini di linee, mentre cambiano lievemente le dimensioni. In particolare la nuova versione è esattamente 1.3 millimetri più alta e 0,7 millimetri più spessa. Differente anche il peso, 29 grammi per il Charge 3 contro i 30 del 4. Esatto, quello che state pensando è corretto, all’atto pratico e nell’utilizzo di tutti i giorni non cambia proprio nulla.
Il componente principale è sempre il corpo centrale rettangolare che contiene il display e tutta quanta l’elettronica. A questo si aggancia poi il cinturino che, a seconda della versione, può essere in silicone oppure in Nylon, con un effetto tessuto molto meno sportivo.
La versione con il cinturino in Nylon è detta Special Edition ma l’unica differenza è che in confezione troveremo anche il cinturino in silicone della versione standard. In entrambi i casi potrete comunque rimuovere con semplicità il cinturino e sostituirlo con uno dei tanti che si trovano in commercio, anche a pochi euro. Ce ne sono davvero per tutti i gusti e il sistema di aggancio e sgancio rapido rende l’operazione estremamente semplice.
SCHEDA TECNICA FITBIT CHARGE 4
- Dimensioni: 22,7 x 35,8 x 12,5 mm
- Peso: 30 grammi
- Display; OLED monocromatico da 39,3 mm di diagonale
- Cinturino: Silicone (S e L) mod, Standard / Silicone (S e L) e Nylon (S e L) mod. Special
- Sensori: rilevamento battito cardiaco, SPO2, GPS bult-in, Accelerometro, NFC per pagamenti, altimetro, Bluetooth
- Batteria: polimeri di litio, durata 7 giorni
- Resistente all’acqua IP 68
- Compatibile con Android 7.0 e successivi / iPhone 5S e successivi
C’è la certificazione IP68, che ne attesta la resistenza alle infiltrazioni di acqua e polvere. Grazie a questa caratteristica sarà quindi possibile nuotare indossando il nostro Fitbit Charge 4 che può resistere, teoricamente, fino ad una profondità di 50 metri. Sappiamo bene che tutto dipende dalla pressione e il limite è posto al verificarsi di una serie di condizioni ben precise e impossibili da riprodursi. In generale quindi nessun problema per la nuotata al mare o in piscina ma meglio non indossarlo per immersioni o dentro ad una vasca ad idromassaggio, dove la pressione dei getti d’acqua potrebbe causare delle infiltrazioni.
Elemento fondamentale per l’interazione ma anche per la notifica è senza dubbio il display. E qui ci troviamo di fronte un piccolo pannello che resta identico a quello dello scorso anno sia per dimensioni che per tecnologia. La diagonale misura 39,83 millimetri e parliamo di un display OLED in bianco e nero che si legge bene nella maggior parte delle situazioni. La luminosità sembra essere un pochino aumentata e non avremo problemi nell’uso in ambienti chiusi e all’esterno, meglio se in penombra o durante giornate non troppo soleggiate. Sotto la luce diretta del sole, infatti, è necessario trovare l’angolazione giusta per limitare i riflessi; operazione che può risultare scomoda se stiamo correndo o svolgendo attività fisica.
Ci saremmo aspettati o avremmo voluto un display a colori? Sinceramente non lo so. Ammetto che alcune watch face con un tocco di colore risulterebbero più chiare e leggibili ma il display a colori, per quanto bello, comporta un maggior dispendio energetico. E sinceramente, fra i due aspetti, considero più importante l’autonomia.
IL GPS È UN PUNTO DI SVOLTA
Ma veniamo alla funzione principale di una smart band. quella quella relativa al cosiddetto “activity tracking”. Parlo ovviamente del tracciamento dell’attività fisica che avviene quest’anno in maniera più accurata per via di una della novità più importanti tra quelle introdotte con la nuova versione del bracciale: il GPS. Le attività che possono essere registrate e monitorate sono sei e parliamo di corsa, bicicletta, camminata, nuoto, tapis roulant e un generico esercizio all’aperto.
Per fare in modo che la smartband sfrutti il GPS per il tracciamento dell’attività dovete attivare quest’ultimo nella schermata delle opzioni del singolo sport e avviare manualmente la registrazione. C’è infatti la possibilità di lasciare che sia Charge 4 a riconoscere l’inizio dell’attività ma in questo caso il GPS resterà disabilitato e al termine non sarà possibile rivedere la mappa con la traccia del percorso.
Oltre alla visualizzazione del percorso, il GPS è fondamentale anche per avere dati più precisi riguardo alcuni parametri come la distanza, la velocità e il passo al km. Questi valori erano prima soltanto stimati in base al tempo trascorso al numero di passi e alla cadenza, mentre ora – grazie al calcolo più accurato dei km percorsi – è possibile definirli con maggiore correttezza. Dopo circa due settimane di utilizzo posso dirvi che i dati ottenuti grazie al GPS sono abbastanza precisi, così come lo sono quelli registrati dal sensore per il rilevamento del battito cardiaco.
Non è sicuramente paragonabile ad uno sportwatch per quantità e profondità dei dati raccolti ma posso tranquillamente dirvi che se non andate oltre al jogging, alle passeggiate o al giro in bicicletta della domenica, questo Fitbit è assolutamente sufficiente e resterete soddisfatti di ciò che può fare.
Uno degli aspetti che apprezzo sempre dei prodotti Fitbit è poi quello dell’analisi del sonno. Se tenete il vostro Charge al polso durante la notte, questo proseguirà a registrare i vostri movimenti e il vostro battito; al mattino tutto ciò si tradurrà in un grafico molto preciso che mostra per quanto tempo avete riposato in una determinata fase del sonno.
Ma non finisce qui. Sì perché tra i dati che possiamo rivedere abbiamo anche il grafico che mostra l’andamento della saturazione dell’ossigeno nel sangue durante la notte. Non si tratta di una dispositivo medico – è giusto precisarlo – questo grafico va preso soltanto come una indicazione di massima, insomma non ci si può basare di esso per una diagnosi definitiva. Detto ciò, si tratta comunque di una funzione utile: grandi variazioni nel livello di ossigenazione ripetute durante la notte e magari per alcuni giorni di fila possono essere un campanello di allarme per un eventuale approfondimento specialistico.
L’APP PER SMARTPHONE È SEMPRE OTTIMA
Ogni fitness tracker che si rispetti è tanto migliore anche in relazione alla relativa applicazione su smartphone e a questo proposito sono certo di trovare il favore di molti dicendo che l’app Fitbit, dopo diversi aggiornamenti, è ora una delle migliori sul mercato, tanto più ora che può beneficiare di un aggiornamento sviluppato ad hoc per il lancio del nuovo Charge 4.
La connessione con il dispositivo e la prima configurazione sono molto semplici, il pairing avviene tramite bluetooth e richiede una verifica di base tramite un PIN a quattro cifre. Una volta terminato il processo, che può impiegare alcuni minuti in caso di disponibilità di un aggiornamento, vi troverete di fronte un’interfaccia estremamente intuitiva. La schermata iniziale è un riassunto della vostra attività giornaliera e cliccando su ogni parametro potete vedere il grafico completo dell’ultima settimana o dell’ultimo mese.
La tab riguardante l’attività fisica contiene i tracciati di tutti i percorsi e per ognuno tutti i dati registrati: dalla velocità alla distanza percorsa passando per il passo medio fino alla percentuale di tempo passato in ogni zona di sforzo legata alla frequenza cardiaca. L’obiettivo dovrebbe essere quello di passare almeno 150 minuti in ognuna delle diverse zone cardio nel corso di una settimana.
Cliccando poi sulla vostra immagine di profilo, accediamo a un secondo menu dal quale potete entrare nelle impostazioni del bracciale. Al loro interno troviamo la possibilità di cambiare il quadrante, installare o disinstallare le app, collegarsi al proprio account Spotify per poter controllare la musica direttamente dalla band, configurare il wallet per i pagamenti tramite NFC con Fitbit Pay e avere informazioni su come utilizzare determinate funzioni.
Sempre in questa sezione dell’app possiamo anche modificare le preferenze legate alle notifiche. Queste comprendono l’elenco di applicazioni da cui ricevere o meno gli aggiornamenti, la possibilità di impostare delle risposte rapide e di attivare o disattivare la vibrazione quando lo smartphone è in modalità “silenziosa” o “non disturbare”.
FACILE DA USARE E DURA UNA SETTIMANA
L’interfaccia del nuovo Charge 4 è molto semplice ed intuitiva. Si controlla tutto tramite il touchscreen e il pulsante touch sul lato sinistro. Quest’ultimo, quando “premuto”, emette una vibrazione secca e precisa e permette di tornare alla home o alla schermata precedente a seconda di dove ci troviamo all’interno del sistema.
Con uno swipe verso il basso si accede alla sezione delle notifiche che arrivano sempre puntuali, sono elencate in ordine di ricezione e possono essere lette (purtroppo non per intero se superano un certo numero di caratteri), cancellate, aperte sullo smartphone o archiviate. Un’interazione abbastanza basilare ma sarebbe stato complicato fare di più considerando anche le dimensioni del display.
Tornando alla home possiamo poi scorrere verso l’alto e aprire il riepilogo dell’attività fisica giornaliera, oppure verso sinistra per accedere all’elenco delle app. Per limitare il rischio di tocchi sbagliati le icone sono state impaginate a due a due, in modo che siano sufficientemente grandi da premere in sicurezza. In generale tutta l’esperienza di navigazione è semplice e le prestazioni sono sempre abbastanza buone.
E chiudiamo parlando di autonomia che è sicuramente uno dei punti di forza di questa band. Con una carica completa, senza utilizzare il GPS, si riesce a portare a termine un’intera settimana di utilizzo. Se inseriamo nella nostra routine un paio di sessioni di allenamento da circa un’ora con GPS attivo, invece, i giorni di utilizzo si riducono a 5, comunque più che sufficienti.
In tutto questo bisogna inoltre tenere conto che la registrazione del battito cardiaco avviene 24 ore su 24 con un intervallo di 5 minuti, che diventa uno solo durante l’attività fisica. La ricarica avviene poi tramite un cavo USB standard che termina ad una estremità con una basetta a pinza proprietaria.
CONSIDERAZIONI FINALI
Fitbit Charge 4, al contrario delle apparenze, è un prodotto che offre molto di più rispetto al suo predecessore. Basterebbe anche la sola aggiunta del GPS a fare la differenza ma qui ci sono anche il supporto ai controlli della musica con Spotify e ai pagamenti contactless con Fitbit Pay grazie al chip NFC integrato.
L’esperienza d’uso è esattamente quella che ci attenderemmo da una smartband e l’utente tipo di questa categoria di prodotti rimarrà indubbiamente soddisfatto sotto ogni punto di vista. L’aggiunta del GPS attiva un livello più profondo di precisione nel rilevamento dell’attività sportiva e questo apre ad un pubblico di amatori molto vasto, pur tenendo sempre presente che gli sportwatch sono indubbiamente su un altro livello se il vostro focus è proprio quello del fitness.
Il prezzo, però, non è esattamente contenuto, anzi. parliamo di 149 euro; una cifra importante per la tipologia di prodotto. L’aspetto positivo è dato dal fatto che resta la stessa cifra dello scorso anno ma le novità ci sono e sono molto importanti. Lo comprerei? Considerando la concorrenza, Huawei Band 4 Pro e Garmin Vivosmart HR+ su tutti, a 149 euro probabilmente no. Ciò non toglie che si tratti di un ottimo prodotto e che alla prima offerta che lo avvicini ai 100 euro potrebbe scalzare le altre due proposte nelle mie preferenze.
PRO E CONTRO
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