Usa il nome di AirBNB.
I criminali informatici si stanno adattando molto rapidamente alla nuova situazione, inventando nuove truffe basate sulla pandemia. Mi è arrivata la segnalazione di un raggiro che riguarda AirBNB e che vale la pena di conoscere per evitare di esserne vittime.
Piera (non è il suo vero nome) ha preso in affitto un appartamento a Losanna tramite una ricerca online. La locatrice l’ha avvisata che, a causa del Covid-19, avrebbe dovuto rivolgersi ad AirBNB per fare in modo che organizzassero un’ispezione e le dessero la chiave, perché la locatrice abita in Spagna e non sarebbe potuta venire.
Ma la mail inviata dalla sedicente locatrice, scritta in inglese molto corretto e professionale, conteneva informazioni false. Diceva che l’ispezione e l’accesso alla chiave comportavano il pagamento anticipato della caparra tramite bonifico bancario.
L’unico indizio di frode, molto sottile, era che la locatrice dichiarava di chiamarsi Morales Conception: un cognome molto poco spagnolo, dato che l’ortografia corretta in questa lingua è Concepción.
Piera ha pagato, perché la locatrice ha detto che i soldi sarebbero andati ad AirBNB, non a lei. Ma poi la locatrice non si è più fatta sentire.
Piera ha contattato AirBNB, che le ha comunicato che loro non effettuano questi servizi e che non possono fare nulla dato che il pagamento è avvenuto fuori dalla loro piattaforma.
Purtroppo c’è poco che si possa fare per riavere il denaro, ma vale la pena di avvisare la polizia spagnola e la banca che ha ricevuto il bonifico, dato che la mail della sedicente locataria contiene le coordinate bancarie.
Notate la spavalderia dei criminali, che usano apertamente un conto presso una banca europea, cosa che rassicura le vittime: chi mai sarebbe così pazzo da farsi mandare fraudolentemente dei soldi in modo così tracciabile? La spiegazione probabile è che in realtà il conto è intestato a una persona che neanche sa di essere complice di una truffa ma ha semplicemente risposto a uno dei tanti annunci per “manager finanziari“, quelli nei quali si chiede alle persone di ricevere soldi da sconosciuti sul proprio conto corrente e poi inviarli in contanti ad altri (i capibanda) trattenendo una commissione.