Se c’è una cosa che la pandemia ha rafforzato è l’utilizzo della rete e di tutti i servizi connessi, social network compresi. Lo sanno bene alcuni dei fondi d’investimento come la Melvin Capital Managment e Citron Research, rei di aver preso di mira il titolo della celebre catena americana GameStop con normali operazioni di speculazione finanziaria. La storia è complessa e articolata, si è infatti partiti da una singola battaglia nata su Reddit e adesso si sta allargando, ma andiamo con ordine.
I FATTI
Fondi come quelli citati in apertura vivono anche di vendite allo scoperto, una pratica che permette di “scommettere” sull’andamento negativo di un titolo azionario e guadagnare dall’eventuale perdita di valore. Queste operazioni possono anche esser ricondotte a veri e propri attacchi speculativi, e i titoli che subiscono un tale affondo subiscono importanti e pericolose fluttuazioni. Non a caso, ad esempio, la Consob aveva vietato le vendite allo scoperto (short selling in inglese) nei due mesi più duri del primo lockdown, quando il rischio di fortissime ripercussioni sulla Borsa italiana erano alti.
GameStop non sta certo vivendo un buon momento, negli ultimi anni la crisi li ha colpiti duramente e la catena è stata costretta a chiudere centinaia di negozi. Insomma un marchio storico sulla via del tramonto, preda perfetta per i fondi speculativi che, tuttavia, non avevano fatto i conti con i tantissimi affezionati ancora presenti in rete.
Nelle scorse settimane, infatti, su una delle sezioni più frequentate di Reddit chiamata “Wallstreetbets” è partito un tam tam in difesa del titolo GameStop (GME sul Nasdaq), con un’azione mirata diretta e semplice: convincere più persone possibili ad investire sul titolo, far alzare il valore e soprattutto non rivendere, mantenendolo alto. Un cordone di protezione partito dal basso che ha coinvolto centinaia di migliaia, forse milioni di piccoli investitori, uniti contro i fondi speculativi che invece avevano scommesso contro.
LA VENDITA ALLO SCOPERTO E LE PRIME VITTORIE
Nell’immagine sopra CHARLES PAYNE, giornalista della Fox Business che si è definito emozionato per la sfida tra Davide (redditor) e Golia (i fondi), per adesso in mano ai primi
Prima di continuare la storia è giusto fare un piccolo passo indietro e spiegare come funziona la vendita allo scoperto, senza entrare nei dettagli finanziari che è corretto consultare su fonti appropriate (ved. anche art. CNBC in fonte).
Chi vende allo scoperto, cosiddetto “short seller” o “venditore a nudo”, prende in prestito da istituti finanziari o broker un certo numero di titoli e li rivende immediatamente sul mercato. Queste mosse speculative portano ad un’iniziale crescita del valore del titolo a causa dei grandi volumi di acquisto, ma tali movimenti verso l’alto, se ingiustificati, si possono trasformare nelle cosiddette “bolle” pronte a esplodere.
I venditori allo scoperto sperano quindi sul crollo del valore del titolo interessato, così da poterlo acquistare successivamente sul mercato, ad un prezzo più basso rispetto a quello della precedente vendita, restituendolo al prestatore e guadagnando sulla differenza.
I fondi speculativi hanno tuttavia un tempo limitato per restituire tali prestiti e, se per qualche motivo, la bolla che puntano a creare non scoppia, rischiano di perdere ingenti somme. Esattamente quello che è successo ad esempio alla Melvin Capital, una delle protagoniste di questa vicenda che dopo giorni di intensi scambi azionari ha alzato bandiera bianca e annunciato di aver chiuso lo scorso martedì tutte le proprie posizioni su GameStop, accettando forti perdite finanziarie.
LA FORZA DELLA COMMUNITY DI REDDIT
Questa prima battaglia è stata vinta perché molti dei 2,8 milioni di iscritti al subreddit Wallstreetbets hanno risposto alla chiamata alle armi e supportato davvero la causa in difesa di GME, tanto che nel giro di due settimane il titolo è schizzato su del 1.500%. Una mossa inattesa, chiamata in gergo short squeeze, che ha spiazzato i fondi d’investimento e portato ad un doloroso (per loro) braccio di ferro, appoggiato pian piano anche da figure illustri come quella di Elon Musk, frequentatore assiduo di Reddit e Twitter che proprio su quest’ultimo ha pubblicato un cinguettio con su scritto solo “Gamestonk!” e il link a Wallstreetbets.
A lui sono seguiti anche altri come Ryan Cohen, fondatore ed ex ceo di Chewy, azienda di e-commerce focalizzata sui prodotti per animali, che ha addirittura acquistato lo scorso 11 gennaio ben 9 milioni di azioni di Gamestop, per una spesa di 76 milioni di dollari. Pensate che da allora il valore del titolo GME è cresciuto così tanto che Cohen si ritrova plurimiliardario (qualora non lo fosse già); se consideriamo il valore con cui GME ha chiuso ieri 27 gennaio allora si parla di 3,12 miliardi di dollari!
Non è ancora dato sapere se e quando Cohen deciderà di incassare e se mai vorrà farlo, perché il punto è proprio questo; GME sta mantenendo un valore altissimo, addirittura 347$ per singola azione contro i quasi 20$ dell’11 gennaio 2021, perché il blocco di redditor sta tenendo le fila. Se cominciassero a vendere allora il prezzo crollerebbe, facendo il gioco dei fondi speculativi a cui invece sta terminando l’ossigeno. Ci sono poi anche altri volti noti del settore “tech” che si sono uniti alla guerra, tra questi Chamath Palihapitiya, Chairman di Virgin Galactic e CEO di Social Capital, che sul suo profilo twitter ha postato addirittura lo screenshot di acquisto di 50.000 azioni GME nei giorni scorsi.
LE RIPERCUSSIONI SUL RESTO DEI TITOLI
Non è dato saperlo con certezza ma da quel momento anche Virgin Galactic (SPCE) ha cominciato a godere di forti rialzi in assenza di alcun nuovo avvenimento, si sospetta quindi un “ringraziamento” della community di Wallstreetbets che così vuol mettere a riparo anche tale realtà dalle grinfie degli short seller. Se si guarda infatti ai titoli con più vendite allo scoperto dell’intero listino azionario statunitense, al primo e secondo posto figurano proprio GME e SPCE, con AMC in terza piazza.
A conferma che il fenomeno di rivolta della community contro i fondi speculativi si sta allargando, sono iniziate nuove battaglie su diversi fronti, con i redditor che pian piano hanno preso a cuore la posizione di altri titoli deboli come BlackBerry, Nokia e appunto AMC; per esteso AMC Entertainment Holdings Inc, divenuta la più grande catena di multicinema al mondo dopo le acquisizioni di Odeon Cinema e Uci Cinema negli anni scorsi.
Neanche a dirlo è stato un anno terribile per il settore e AMC ha pagato tantissimo, tanto che, preda delle vendite allo scoperto, è stata presa sotto l’ala dei redditor e risparmiatori accorsi e solo ieri ha fatto segnare un incredibile +301,21%, passando dal valore d’apertura di 4,96$ ai 19,90$ della chiusura.
Un aumento verticale che di fatto ha aperto un nuovo fronte e mandato un messaggio forte agli short seller esposti. AMC è stata così oggetto di un volume incredibile di scambi, addirittura 1,25 miliardi nella sola giornata di ieri (a fronte di un volume medio di 55 milioni), e non è stata la sola. Come anticipato la community nostalgica ha chiamato a far scudo anche su Nokia (Nok), che ha chiuso la giornata con un sontuoso +38,48%, e BlackBerry, che invece si è dovuta “accontentare” di un rialzo del solo +32,66%.
Il tutto in una cornice del tutto opposta visto che il resto dei listini USA ha sofferto moltissimo nella giornata di ieri, 27 gennaio, con il Dow Jones che ha chiuso a -2,61% e il Nasdaq che ha invece ceduto il 2,61%.
PIATTAFORME DI E-TRADING IMPALLATE: L’ONDA DIGITALE
La voce dell’aumento verticale di GME, NOK, BB e AMC si è sparsa alla velocità della luce in tutto il mondo, il fenomeno ha quindi preso una forma indefinita e si è certamente andati oltre il mero spirito di rivalsa o protezione della catena GameStop. Investitori da tutto il mondo sono confluiti su questi titoli per cercare di guadagnare da tali rialzi improvvisi. Qui entra ancora una volta in gioco il web, con il trading online che ormai impazza su numerose piattaforme, soprattutto da quando la pandemia sta forzando milioni di persone al distanziamento sociale e al confinamento domiciliare.
Non a caso molte delle applicazioni che permettono di investire sulla piazza di Wall Street hanno riscontrato problemi nella giornata di ieri, si parla infatti di milioni di nuovi utenti accorsi per “giocare in borsa” e cercare di cavalcare quest’onda, che definirei piuttosto tsunami. A conferma anche le tante segnalazioni postate su Twitter da downdetector che ha avvertito di problemi su E-Trade, Robinhood, Honeywell, TD Bank e altre ancora. Tante sono poi le segnalazioni che abbiamo raccolto e riscontrato anche noi in prima persona su Revolut, tutti punti che messi insieme danno un po’ il quadro dell’euforia digitale in corso.
Cosa succederà adesso non è dato saperlo, c’è chi su Reddit ha postato guadagni stellari, chi invece ha ringraziato la community perché grazie ai rialzi di GME avvenuti nelle ultime due settimane è stato in grado di racimolare decine di migliaia di dollari e pagare le spese mediche necessarie per un familiare stretto. La chat di Wallstreetbets (che nel frattempo è andata per qualche ora offline) è diventata uno dei punti più caldi di tutto il web e le ripercussioni sul mondo reale sono imprevedibili; Quincy Krosby, chief investment strategist alla Prudential Financial ha parlato alla CNBC di comportamenti da “setta” e che un simile avvenimento “potrebbe destabilizzare l’intero mercato e far perdere fiducia nello stesso“.
C’è poi chi, come CC Lagator della Option AI, ha parlato sempre sul media americano di un “gamma effect” che sta portando tanti nuovi investitori sul mercato, tali da porre un freno alle vendite allo scoperto, divenute improvvisamente molto più rischiose. Staremo a vedere, nel frattempo il premarket è già attivo e i numeri ribollono, a Wall Street e sulla rete sarà un’altra giornata di passione e sfide all’ultimo scambio azionario, ma alla fine di tutto ciò, cosa ne sarà di GameStop?
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Thanks to Augusto