Dopo l’ultimo test ad alta quota di Starship SN10 siamo tutti rimasti un po’ elettrizzati, contenti…ma nel contempo anche un po’ delusi. Il finale amarognolo con botto finale ha rovinato un volo quasi perfetto, ma SpaceX è abituata a guardare avanti perciò siamo già pronti a parlare del prototipo successivo, Starship SN11.
Dopo alcuni rinvii e la necessità di eseguire un nuovo test d’accensione statica dei motori lo scorso 22 marzo, il 29 marzo era previsto il nuovo test ad alta quota ma un problema con l’ispettore di volo della FAA ha vanificato il tutto. Arriviamo quindi alla giornata odierna,, durante la quale l’atteso volo potrebbe diventare realtà. La diretta è attualmente in corso, maggiori dettagli più in basso.
Facciamo anche il punto su quanto accaduto con il precedente test di SN10 e vediamo un po’ quali sono gli sviluppi in corso attingendo ai tanti aggiornamenti che nei giorni scorsi si sono susseguiti da Boca Chica, in Texas. Non è una novità che alcuni tra i residenti rimasti, quelli che non hanno accettato la proposta d’acquisto della loro proprietà da parte di SpaceX (aveva offerto il triplo del valore immobiliare di ogni unità) si sono trasformati in vere e proprie superstar dei social, vivendo sostanzialmente con gli introiti pubblicitari e dando vita a siti internet e profili social seguitissimi.
Sono davvero tante le foto e i video condivisi, ed è proprio grazie ad essi che possiamo effettuare alcune analisi su sviluppi, tempistiche e novità in arrivo.
STARSHIP SN11 SVILUPPI
Il prototipo nuovo è già pronto e l’8 marzo è stato trasportato in direzione del launch pad B, il tutto è stato fatto solamente 5 giorni dopo il lancio di SN10. I tre motori Raptor sono già stati installati e tra le novità visibili all’esterno possiamo notare una maggiore superficie della scocca coperta con le piastre esagonali dello scudo termico.
— RGVAerialPhotography (@RGVaerialphotos) March 8, 2021
Arriviamo quindi all’11 marzo, quando Starship SN11 è stata protagonista del primo dei tre test, quello criogenico. La navicella è stata caricata con azoto liquido (LN2), un fluido criogenico che presenta densità e temperatura simili a quelle offerte dall’ossigeno liquido e dal propellente (metano) di Starship, ma che al contrario non si presenta rischi di esplosioni.
Durante la serata sono state effettuate diverse prove e tra queste, il test del sistema RCS (Reaction Control System), ossia quel gruppo di piccoli propulsori che consentono di mantenere l’assetto di Starship e di controllare rollio, beccheggio e imbardata. Allo stato attuale mancano ancora i test d’accensione statica e se tutto andrà bene, il nuovo test di volo ad alta quota rappresenterà lo step successivo.
Starship SN11 RCS (Reaction Control System) testing.
➡️https://t.co/ofhFayHX2d pic.twitter.com/VZVNDwUFjN
— Chris B – NSF (@NASASpaceflight) March 12, 2021
Il 15 marzo è avvenuto un breve test d’accensione statica dei motori ma SpaceX ne eseguito un altro per il 22 marzo. Si parlava di un possibile avvio del test ad alta quota durante questo weekend, ma la necessità di eseguire ulteriori test rimanderà il tutto a data da destinarsi.
SpaceX aveva fissato un nuovo test d’accensione statica per il 26 marzo, peraltro andato a buon fine, mentre già nelle ore successive si pensava che sarebbe potuto avvenire il test di volo, tuttavia tale possibilità è saltata. Arriviamo al 29 marzo, giorno in cui era stato programmato nuovamente il lancio e la finestra si era aperta come al solito attorno alle 13 secondo il nostro fuso orario. Ancora una volta i programmi sono saltati.
A quanto pare il tutto sarebbe stato vanificato da un problema con l’ispettore FAA che non è riuscito a raggiungere l’area di lancio per tempo, secondo quanto riferito dallo stesso Elon Musk.
FAA inspector unable to reach Starbase in time for launch today. Postponed to no earlier than tomorrow.
— Elon Musk (@elonmusk) March 29, 2021
Arriviamo a oggi 30 marzo, la data è stata fissata e sembrerebbe che Elon Musk voglia eseguire il test il prima possibile, si parla delle 8am CST, ossia le 15 come orario indicativo secondo il nostro fuso orario.
Tracking to a potential 8am liftoff
— Elon Musk (@elonmusk) March 30, 2021
A seguire il link per la visione della diretta streaming, seguiteci per ulteriori aggiornamenti.
DIRETTA
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A quanto pare Starship SN11 sarà l’ultimo prototipo della generazione attuale, quella di SN8, SN9 e SN10. Con il prossimo modello si potrebbe passare direttamente a SN15, ma per il momento non sono note le modifiche che saranno introdotte. Quel che è certo è che saranno di una certa rilevanza, ma avremo modo di parlarne meglio prossimamente. Al momento il prototipo di SN15 è ancora posizionato nell’hangar di Mid Bay all’interno dell’area di assemblaggio, ma una volta che Starship SN11 prenderà il volo la nuova Starship verrà spostata a High Bay per il montaggio del suo nosecone e le operazioni finali. SpaceX vorrebbe arrivare al test orbitale entro pochi mesi, si parla addirittura del 1° luglio 2021.
SUPER HEAVY BN1 SVILUPPI
Nel frattempo procedono anche i lavori per il prototipo del razzo Super Heavy BN1, il primo stadio che andrà a completare Starship e che ancora non abbiamo visto in azione. L’8 marzo una prima sezione del booster è stata movimentata sopra uno stand creato ad hoc per l’imponente struttura, era il primo segno che qualcosa di importante stava per cominciare.
Booster BN1 section has been moved onto the new heavy duty stand at SpaceX Boca Chica. The label reads “BN1 Booster Double”. 🔥🚀🔥@NASASpaceflight pic.twitter.com/lsNdQCu67J
— Mary (@BocaChicaGal) March 7, 2021
Ma nei giorni successivi c’è stato un grande passo in avanti nello sviluppo del prototipo del primo stadio Super Heavy, infatti, il suo serbatoio di metano è stato impilato sulla sezione del motore. La puntualissima Mary di NasaSpaceFlight ha documentato il tutto con un video, ve lo proponiamo a seguire.
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Arriviamo quindi al 19 marzo, quando per la prima volta il booster Super Heavy è stato visto in tutto il suo splendore, poichè le sue sezioni principali sono state finalmente impilate dando vita all’imponente struttura alta 70 metri. A questo punto i primi test sono sempre più vicini!
Ricordiamo infatti, che stiamo parlando di un lanciatore che, una volta pronto, misurerà in totale120 metri tra Starship e super Heavy, superando in altezza il celebre Saturn V della NASA.
First Super Heavy Booster pic.twitter.com/0K5QPsEbbt
— Elon Musk (@elonmusk) March 18, 2021
Un ulteriore segno che i lavori procedono a gonfie vele è il recente arrivo di nuovi motori Raptor. La loro produzione ha preso vita nel quartier generale di SpaceX a Hawthorne, in California, successivamente sono stati trasportati al Test Center di SpaceX a McGregor, in Texas , e infine a Boca Chica per l’assegnazione su futuri veicoli di prova. Non sappiamo di preciso se saranno utilizzati per i prototipi di navicella o del booster Super Heavy, tuttavia è noto che nel complesso la versione definitiva di Starship ne potrà montare un massimo di 31 in totale (tra booster e navicella).
E terminiamo con un aggiornamento degli ultimi giorni sui progetti di ampliamento della capacità operativa della società aerospaziale. E’ notizia degli ultimi giorni che SpaceX vuole espandere ulteriormente la sua base nel sud del texas, infatti, sono già emerse le planimetrie dei progetti di ampliamento. Ricordiamo infine che circa un mese fa, l’azienda ha annunciato l’acquisizione di due piattaforme petrolifere, chiamate Phobos e Deimos con l’intento di usarle come piattaforme di atterraggio galleggianti.
STARSHIP SN10, COSA E’ SUCCESSO
Vedere la carcassa distesa di Starship SN10 fa un certo effetto, ma sappiamo bene che senza il coraggio di sbagliare il progresso è impossibile, spirito che SpaceX ha incarnato sin dai primi anni di attività e che la porta (pur non senza critiche) a effettuare un numero incredibilmente alto di prove. Chi ha seguito il test ad alta quota di Starship SN10 ha potuto notare che la prima parte di ascesa non ha mostrato criticità, andiamo quindi al sodo e concentriamoci sui secondi finali che hanno anticipato e scandito l’atterraggio scomposto della navicella.
Dall’analisi dei filmati possiamo vedere che la fase di discesa con controllo aerodinamico attivo è proceduta senza intoppi. Il movimento indipendente dei due flap in avanti e i due a poppa hanno mantenuto il razzo in orizzontale senza particolari problematiche. Arrivati a questo punto è bene chiarire che la prova di Starship SN10 si è differenziata dai precedenti test di SN8 e SN9 per l’approccio alla manovra finale, cioè dal momento un cui i motori vengono riaccesi.
Stavolta si è optato per l’accensione di tutti e tre i Raptor (in precedenza solamente due si riattivavano) e subito dopo è avvenuta la manovra flip per rimettere in verticale la navicella. Una volta che Starship si è raddrizzata, due dei motori sono stati spenti lasciando solamente a uno il compito di effettuare il rallentamento finale. Tutto come da previsioni, sappiamo infatti che un motore Raptor è in grado di svolgere il lavoro in autonomia… ma qualcosa è andato storto.
Inizialmente l’atterraggio era sembrato regolare, ma guardando bene il video di SpaceX si nota molto bene un leggero rimbalzo di Starship dopo aver toccato il terreno. A quel punto le prime fiamme sono diventate visibili e molto probabilmente il carburante residuo ha terminato il lavoro, dando vita all’esplosione finale. In un recente tweet Elon Musk rivela una della cause probabili
Just prior to SN11 being placed onto the launch mount, SpaceX employees lowered down each and every landing leg. Testing them, so unlike during the SN10 flight; they will hopefully deploy properly this time. pic.twitter.com/LJVl6zpnmo
— Austin Barnard🚀 (@austinbarnard45) March 9, 2021
Le analisi successive di SpaceX riveleranno che l’atterraggio è stato più duro del previsto. Musk riferisce che la spinta del motore SN10 era bassa probabilmente a causa della “parziale ingestione di elio dal serbatoio del carburante” . La velocità d’impatto è quindi rimasta leggermente elevata e ciò ha gravato sulle gambe di Starship SN10 che, nonostante il tentativo di blocco nella posizione corretta, sono rimaste schiacciate.
Starship SN10 integra un sistema chiamato Fire Suppressant System automatizzato progettato per estinguere qualsiasi forma di un fuoco di pericolo ma è evidente che anche in questo caso qualcosa non ha funzionato. Non conosciamo l’esatto quantitativo di combustibile avanzato dal test ad alta quota, ma è probabile che uno dei motori raptor abbia subito una perdita di metano in seguito all’impatto portando al finale pirotecnico.
crediti immagine testata https://www.tmahlmann.com/
Nota: articolo aggiornato al 30/03 con conferma lancio