Costruire un sistema domotico serve a semplificare la vita di tutti i giorni, ma nel farlo c’è il rischio di complicarsela dovendo tenere assieme una pluralità di dispositivi, account, login, e servizi diversi. A cominciare ad esempio dal setup di un dispositivo come un Google Nest Hub, di cui da pochissimo è arrivata anche in Italia la seconda generazione, che abbiamo già recensito. L’app di Google Home infatti si rivela un ottimo centro di controllo dei propri device intelligenti una volta che sono stati correttamente associati: la noia, però, viene prima.
A quanto pare però con l’ultima versione le cose sono cambiate, e il processo di inizializzazione dei dispositivi è stato notevolmente sveltito. Se prima Google Home era in grado di agevolare la vita all’utente tenendo conto solo della connessione Wi-Fi già impostata sul telefono e consentendo quindi di saltare quella parte della configurazione, ora queste facilitazioni sono molte di più.
Con gli accorgimenti appena introdotti, infatti, il setup sarà una passeggiata grazie alla possibilità di importare anche i dati relativi a quei servizi di terze parti che risultano attivi sul proprio account Google. Questo consente di rendere l’intera procedura molto più leggera e intuitiva, riducendola ad una questione di qualche minuto, senza costringere l’utente a recuperare i dati di accesso di questa o quell’altra piattaforma. Aggiornare i propri dispositivi smart targati Google oppure aggiungerne di ulteriori, con questo snellimento di Google Home, è ora molto più semplice.