Il VideoPad 2 risale alla metà degli anni ’90, ma fu cassato da Steve Jobs.
Verso la metà degli anni ‘90, subito prima del ritorno di Steve Jobs, Apple considerò l’idea di realizzare una via di mezzo tra gli allora popolari PDA e quello che oggi chiameremmo un tablet, destinata a sostituire il non molto apprezzato Newton.
Tre prototipi vennero realizzati – il VideoPad 1, il VideoPad 2, e il VideoPad 3 – ma soltanto il primo e l’ultimo vennero mostrati al pubblico prima che Steve Jobs decidesse di cassare l’intero progetto: secondo il fondatore di Apple, infatti, la tecnologia non era abbastanza matura per garantire un’esperienza utente senza lati negativi.
In tutti questi anni, del VideoPad 2 non s’è più parlato. Se ora esso torna alla ribalta è perché il prototipo realizzato allora sta per andare all’asta come parte della collezione a un prezzo stimato tra gli 8.000 e i 12.000 dollari.
La casa d’aste Bonhams, che gestirà l’evento, descrive il VideoPad 2 come «la logica evoluzione del Newton Message Pad», spiegando che esso, realizzato in plastica robusta, è dotato di «uno schermo pieghevole con quella che pare una videocamera per videoconferenze», di uno slot per schede di memoria (non funzionante, nel prototipo) e anche di un jack per la connessione telefonica di rete fissa.
Dovranno passare circa 15 anni per passare dal prototipo del VideoPad all’iPad, il primo tablet che riuscirà a soddisfare le esigenze di Steve Jobs e che sarà potrà vedere la luce anche grazie all’esperienza accumulata nel creare l’iPhone.
Il prototipo che il prossimo 3 novembre andrà all’asta, anche se non si è mai trasformato in un prodotto commerciale, resta un momento significativo nella storia di Apple: la testimonianza di una buona idea che però è arrivata troppo in anticipo sui tempi e ha dovuto attendere che la tecnologia si evolvesse fino al punto di poterne garantire la concretizzazione.