Per fortuna Apple stessa lo spiega su una pagina ufficiale di assistenza.
Verso la fine dello scorso ottobre, Apple presentò l’ennesimo accessorio indispensabile per gli acquirenti dei suoi prodotti: un panno in microfibra realizzato appositamente per pulire gli schermi dei nuovissimi MacBook Pro, venduto alla modica cifra di 25 euro.
Se definire «modica» la cifra è senz’altro sarcastico, definire «indispensabile» il panno non lo è: si tratta semplicemente di riportare le parole di Apple che, in una pagina ufficiale di supporto, sconsiglia decisamente di adoperare qualcosa che non sia il panno fornito in dotazione con il prodotto o, per l’appunto, la versione sostitutiva venduta separatamente.
Apple motiva il severo consiglio – «Non usare mai altri panni» – scrive nella pagina già citata, in quanto i prodotti più recenti adottano vetri con «nanotexture» che verrebbero rovinati se, poniamo, l’utente distratto decidesse di adoperare uno straccio da cucina.
Purtroppo, persino i panni prodotti da Apple si sporcano, anche se pagati a peso d’oro. Così Apple, sempre nella pagina di supporto citata, indica che cosa fare nel caso il panno diventi sporco, in un paragrafo appropriatamente intitolato Pulire il panno.
Le precise istruzioni elencate sono:
1. Lava a mano il panno per la pulizia con acqua e detersivo per piatti.
2. Risciacqua abbondantemente.
3. Lascia asciugare all’aria il panno per la pulizia per almeno 24 ore.
Ossia, in altre parole, bisogna lavarlo come un capo delicato in microfibra, magari come uno di quei panni in microfibra per schermi che su Amazon vengono venduti a circa 10 euro per ogni pacco da cinque (ma che non hanno il benestare di Apple e quindi non possiamo che sconsigliare per la pulizia dei display con nanotexture).