Ci sono dei momenti nella storia tecnologica in cui qualcuno arriva sul mercato con una soluzione vincente che spiazza tutti gli altri, mettendo sul piatto soluzioni che fino a quel momento potevano sembrare difficili o complicate da implementare. Nessuno ha trovato il Santo Graal, chiariamolo subito, ma per chi come me gravita nel piccolo universo dei “creators” da qualche anno i Mic della casa cinese DJI sembrano davvero arrivati dal “futuro” per scardinare tutte le certezze, semplificarci la vita e mettere in discussione l
Tanto entusiasmo spiegato dalla miriade di funzioni e possibilità che DJI ha incluso in questo set di microfoni wireless che, a mio modesto avviso, rappresentano da subito una delle alternative più credibili per amatori e professionisti “low-budget”, che non devono necessariamente affidarsi a complessi e costosi strumenti per la cattura dell’audio. Oltretutto, cosa ancora più importante, i nuovi Mic strizzano l’occhio agli smartphone e arrivano con un paio di adattatori che permettono l’utilizzo con tutti i dispositivi Apple e Android. Per quest’ultima categoria, purtroppo, serve qualche accorgimento in più a causa dei singoli produttori incapaci di aggiornare le proprie porte USB-C e renderle così capaci di supportare microfoni esterni (in mancanza dei cari e vecchi jack audio).
IL CASE CON BATTERIA INTEGRATA, FINALMENTE
Se il buongiorno si vede dal mattino, allora le ottime premesse dei Mic si fanno tangibili non appena si spacchettano e si entra a contatto con il case che include i due microfoni e il ricevitore. Avere già qualcosa che li protegge e permette di trasportarli in sicurezza rappresenta un valore positivo, ma la vera marcia in più è rappresentata dalla batteria integrata che permette di ricaricare i tre componenti tramite dei classici pogo pin. Al suo interno si trovano poi i due adattatori per Android (USB-C) e iPhone (lightning) saldamente collocati nei loro alloggi, oltre alla slittina con cui si aggancia alle videocamere/fotocamere.
Il case ha all’esterno 4 piccoli LED che mostrano il livello di carica della batteria integrata (da 2.600mAh), sul display touch del ricevitore si legge invece il tempo di funzionamento residuo dei due trasmettitori, solitamente fisso sulle 15h se carico al massimo. Naturalmente una porta USB-C in basso permette di fornire energia a tutto il sistema e ricaricarlo al massimo.
L’unico compromesso è il peso. Quando si trova tutto inserito all’interno si arriva a 247g così differenziati: 162,2g per il solo contenitore, 24,9g per il ricevitore e 30g per ognuno dei due trasmettitori. Questi ultimi tre vantano una batteria da 320 mAh e circa 5 ore di utilizzo continuativo con singola carica.
Peccato solo che all’interno non si possa alloggiare il cavetto audio con i due jack che collega ricevitore all’ingresso microfonico delle diverse fonti. Mi sarebbe piaciuto porre all’interno anche i due antivento di pelo, così da avere un case con tutto ciò che serve avere sempre con sé.
UNA MIRIADE DI UTILI FUNZIONI
Se dovessi fare una classifica o ridurre a tre le cose che mi sono piaciute di più allora punterei su queste: la memoria interna su ognuno dei due trasmettitori, il sistema magnetico di aggancio e il supporto agli smartphone. Andiamo più nel dettaglio.
Nei 30g dei singoli trasmettitori, oltre alla batteria, è integrata una memoria di 8GB che permette di immagazzinare fino a 14 ore di registrazione, senza la necessità che ci sia quindi collegato il ricevitore. Funzionano standalone, come un qualsiasi registratore vocale con audio automaticamente spinto sui -6dB, oppure insieme al ricevitore quando sono collegati ad una fonte come una fotocamera/videocamera o smartphone. Si tratta di un grande vantaggio perché non sempre è possibile gestire contemporaneamente audio e video, ad esempio se si ha a che fare con una action cam senza ingresso microfonico, oppure uno smartphone non supportato come avviene, purtroppo, su molti Android.
Oltretutto, qualora non fosse già abbastanza, la memoria interna può essere utilizzata per registrare l’audio ed avere così un file di backup in caso qualcosa vada male con il ricevitore (che magari si scarica, si collega male tramite jack audio o altri simili inconvenienti).
C’è una mollettina che permette di agganciare i trasmettitori agli indumenti, ma se dovessero mancare i punti di appiglio allora entra in gioco un piccolo quadratino magnetico che permette di posizionare ovunque il microfono e sostenersi da solo. DJI ci sa fare con i magneti e questa non è altro che un’altra utile applicazione.
E poi c’è il capitolo smartphone, con i due adattatori inclusi in confezione che, tramite una slittina e dei pogo-pin, permetto di collegare il ricevitore ad un dispositivo mobile ed offrire così tutti i vantaggi di un microfono esterno. Il loro livello di registrazione video si è alzato tantissimo in questi anni, ma sul fronte audio le incognite sono sempre le stesse e, con la sparizione del jack audio, le soluzioni compatibili con tutti i modelli USB-C si sono ridotte. Alcuni riconoscono l’ingresso e altri no, sul fronte Android la frammentazione come al solito non aiuta e rende la vita un po’ più difficile a produttori terzi.
Altra storia invece per iPhone che, tramite adattatore lightning assicura il supporto senza nessun problema: basta collegare il ricevitore e accendere il trasmettitore collegato, o entrambi se si amplia la platea, e il gioco è fatto. Non è certo il primo set di microfoni esterni compatibili con iPhone, sia chiaro, ma questa soluzione è più attraente delle altre perché particolarmente flessibile e adattabile a seconda delle fonti a disposizione.
TECNOLOGIA E QUALITA’
DJI parla addirittura di un range operativo di 250 metri, distanza inverosimile in condizioni normali, da quanto provato empiricamente è difficile andare oltre i 100 metri e fatico ad immaginare perché mai ci si debba spingere oltre. Chiaro che per certe esigenze così particolare bisogna affidarsi a soluzioni ad hoc. Si lavora sulla frequenza 2.4GHz e la connessione è sembrata sempre molto stabile nel corso dei video che abbiamo realizzato proprio con i Mic e le diverse fonti (una mirrorless Sony e un iPhone 13 Pro Max).
Dal ricevitore si può regolare la sensibilità di ingresso e uscita tra -12dB ~ 12dB, lo si fa tramite un luminoso display touch che mostra due gauge per i livelli dei trasmettitori ma manca di VU meter che avrebbero certamente facilitato le regolazioni. Piccolo ma importante dettaglio che magari si potrà risolvere con qualche aggiornamento software. Tutte le funzioni e le impostazioni si scorrono in pochi passaggi, bastano degli swipe e l’interfaccia risulta facile ed intuitiva, ben organizzata. Regolare il guadagno, la luminosità, il taglio delle frequenze basse (Low Cut), il collegamento con i trasmettitori e altro ancora sono a portata di tutti.
Peccato manchi un’App dedicata, sarebbe stata sicuramente utile per ampliare ulteriormente i controlli, facilitare la condivisione dei file e avere un “monitor” ancora più preciso e completo per la gestione dell’audio. Sono convinto che DJI ci farà presto un pensierino, magari dovremo attendere la seconda generazione? Speriamo di no.
La qualità audio è buona ma bisogna fare una distinzione: se volete il massimo allora è necessario utilizzare trasmettitore/i e ricevitore, come già detto l’audio backup viene tagliato a -6dB e risulta meno pieno, rotondo, un po’ più compresso. Le tracce sono comunque di buon livello e a provarlo c’è la nostra video recensione dei Mic, interamente girata con uno smartphone Android (Oppo Find X3 Pro) non compatibile e traccia audio registrata (e poi sincronizzata) direttamente su uno dei ricevitori.
Ottima anche la rimozione del rumore: abbiamo avuto la necessità di usare l’antivento solo in condizioni più complesse e, nonostante le raffiche che sferzano l’Algarve in questo periodo, siamo riusciti a registrare senza troppi disturbi.
PREZZO E CONCLUSIONI
Sul piatto DJI ha messo tanto e per questo motivo il prezzo di listino di 329 euro non sembra poi così alto o immotivato: l’investimento non è proprio limitato per chi ha budget contenuto ma l’investimento vale lo sforzo. Le tante funzionalità e il pacchetto sono stati ben pensati, i compromessi poco determinanti. Tra questi ci metto i due LED (uno verde e uno rosso) che sono molto evidenti, forse anche troppo se si pensa di utilizzare i trasmettitori senza un più discreto lavalier.
I diretti concorrenti sono i Rode Wireless Go II, decisamente meno smart e meno funzionali, ma anche meno cari vista la svalutazione che permette di acquistarli ormai intorno ai 260 euro (gennaio 2022). Vista la differenza di qualche decina di euro non avrei dubbi su cosa scegliere, in questo momento non c’è davvero storia e DJI vince a mani basse.
La nota negativa è che al momento sono introvabili in Italia, sui principali store non è presente e anche il sito ufficiale recita “Prenota” e permette di inserire la propria email per ricevere una notifica non appena i Mic saranno nuovamente in vendita. Aggiorneremo questa recensione non appena torneranno disponibili.
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