Da alcune ore stiamo provando i nuovi iPhone 14 Pro e Pro Max, due dispositivi identici a livello hardware fatta eccezione per dimensioni e batteria. Smartphone di cui abbiamo parlato molto nell’ultima settimana e che hanno sicuramente catturato l’attenzione di tantissimi utenti, anche utilizzatori di Android, oscurando totalmente le novità legate agli iPhone 14, gli altri due dispositivi presentati dall’azienda di Cupertino pochi giorni fa.
La curiosità è ovviamente legata principalmente alla Dynamic Island, il nuovo notch che Apple ha inserito nei suoi modelli Pro e che viene mascherato tramite un intelligente sistema software che sfrutta la pillola superiore per mostrare una serie di notifiche, app e informazioni non disponibili sugli altri smartphone dell’azienda.
Il tutto con l’efficacia e la semplicità di Apple, che riesce a rendere un apparente minus un vero e proprio plus con una facilità di interazione perfetta e con animazioni fluide e sempre convincenti. Ma questa Dynamic Island è davvero qualcosa di cosi rivoluzionario?
IMPATTO PIACEVOLE MA CI VUOLE TEMPO
Se pensiamo che dal 2017 iPhone ha sempre avuto lo stesso Notch con piccole variazioni dimensionali, la nuova isola dinamica è sicuramente un elemento estetico estremamente distintivo, più gradevole della precedente scelta, e rende il look dello smartphone più moderno.
Chiaramente siamo davanti ad una “pillola” molto grossa, più vistosa anche rispetto alle scelte fatte da altre aziende che hanno integrato due fotocamere frontali in una forma simile – magari su un lato dello smartphone – e non paragonabile a tutti i vari smartphone col singolo foro. La motivazione è molto semplice: Apple non utilizzata un sensore per lo sblocco con l’impronta su iPhone (fatta eccezione per SE e vecchi modelli) e di conseguenza deve implementare tutti i vari sistemi di riconoscimento volto 3D che occupano spazio e che non possono essere nascosti onde evitare una minor accuratezza e sicurezza.
Questa ostinazione ha impedito ad Apple di rinunciare al Notch grande e l’attuale sviluppo tecnologico non permette di inserire alcune componenti sotto lo schermo (mantenendo qualità ed efficacia inalterata) e dunque pillola grande è la via.
Nei primi utilizzi si apprezza la fluidità e l’integrazione generale con il sistema, l’attenzione che Apple ha messo nel valorizzare una porzione di schermo altrimenti inutile e l’efficacia di alcune informazioni.
Va però precisata una cosa importante: al momento la Dynamic Island funziona bene sin da subito con le applicazioni di sistema e di Apple, con gran parte dei player multimediali e di messaggistica che sfruttano le API CallKit e Playing Now.
Per avere invece interazioni più avanzate, come controllare lo stato di una consegna o un risultato sportivo in tempo reale dalla Dynamic Island, sarà necessario attendere il rilascio del framework ActivityKit che arriverà con iOS 16.1 e consentirà agli sviluppatori di sfruttare al massimo la nuova interfaccia.
Al momento quindi si tratta più di una novità potenziale che differenzia esteticamente iPhone 14 Pro dagli altri, ma che non porta un enorme valore aggiunto a livello di usabilità.
Il potenziale è pero interessante: considerando che anche su iPhone 14 Pro non esiste un reale multitasking, avere la possibilità di gestire fino a due applicazioni nell’isola e di poter visualizzare il Widget dell’applicazione è un valore aggiunto che nell’uso si apprezza molto.
POSIZIONE E GRANDEZZA
La Dynamic Island è posizionata al centro dello schermo come lo era il precedente Notch. La scelta è quella più ovvia e probabilmente, considerando la lunghezza, pensare di spostarla lateralmente non sarebbe stato esteticamente piacevole.
Il problema è che con i contenuti multimediali a schermo intero, la scelta di Apple non è certamente la migliore e anzi, può risultare fin troppo invadente e disturbante. A tutto ci si abitua ma è chiaro che non parliamo di una strada che sarà apprezzata da tutti.
A questo si aggiunge un ulteriore dettaglio: con sfondi molto scuri e tendenti al nero nella parte alta dello schermo, l’effetto della pillola e delle animazioni di ingrandimento e ridimensionamento, si perde moltissimo rendendo molto meno d’impatto questa soluzione.
Infinte confermiamo che l’unione software tra i due fori che Apple ha realizzato andando a “colorare” di nero i pixel nel mezzo è praticamente perfetta. Non riuscirete a vederla nella maggior parte delle condizioni anche se, al sole e in luce piena inclinando lo smartphone, potreste notare una certa differenza e quindi scorgere il perimetro dei fori. Condizioni che devono comunque essere cercate volutamente.
DISPLAY
L’isola dinamica non è però tutto, intorno Apple ha infatti messo un display (ironia) che riesce ad alzare ancora lo standard qualitativo dell’azienda e fissa un nuovo traguardo in termini di luminosità e leggibilità. Oltre a tutte le funzionalità software e all’adattamento automatico della luce e del punto di bianco, i 2000nits di picco permettono di vedere iPhone 14 Pro anche in piena luce, sotto il sole diretto, senza praticamente alcuno sforzo e con una qualità che riesce a superare praticamente tutti i competitor.
Ottima anche l’assenza di particolari riflessi e chiaramente il trattamento oleofobico. Insomma, uno schermo che vi lascerà stupefatti sia in condizioni normali, sia in presenza di tantissima luce.
IN ATTESA DELLA RECENSIONE…
Detto questo ci fermiamo. Parlare di fotocamera dopo poche ore e non avendo provato ancora la modalità notturna ci sembra assolutamente prematuro e quindi lasceremo il giudizio alla prova completa tra qualche giorno. Per la batteria, appuntamento all’inizio della settimana prossima con il nostro test live che sicuramente vi permetterà di capire se iPhone 14 Pro è la scelta giusta per voi o se invece serve il Max (si, faremo la live con piccolo in modo da darvi un benchmark su quello con “minor” autonomia).
Domande, curiosità o richieste potete farle direttamente nei commenti.
VIDEO
[embedded content]
(aggiornamento del 15 settembre 2022, ore 22:45)