Google annuncia l’arrivo di nuove misure volte a dare più libertà di scelta del motore di ricerca di default su Android. Le nuove misure devono essere contestualizzate nell’ambito della vicenda partita nel 2018 con la sanzione UE da 4,3 miliardi di euro per abuso di posizione dominante, proseguita l’anno dopo con la possibilità di scaricare dal Play Store motori di ricerca e browser alternativi a Google e Chrome, e poi con l’introduzione della schermata di selezione del motore di ricerca di default di Android.
Ora proprio questa schermata si prepara a ricevere ulteriori modifiche: le novità posso essere sintetizzate con la possibilità di visualizzare un maggior numero di motori di ricerca anche perché Google non chiederà più alle terze parti un corrispettivo per essere presenti in tale schermata – l’unica condizione è che il motore di ricerca dovrà essere ritenuto idoneo.
A seguito di ulteriori feedback da parte della Commissione, stiamo apportando alcune modifiche finali alla schermata di selezione compresa la partecipazione gratuita per i fornitori di motori di ricerca ritenuti idonei. Aumenteremo inoltre in numero di fornitori di motori di ricerca mostrati nella schermata. Questi cambiamenti entreranno in vigore su Android da settembre di quest’anno.
SINO A 12 SCELTE
Più nel dettaglio la nuova schermata di selezione – continuerà sempre ad essere mostrata per la prima volta in fase di configurazione del dispositivo Android – potrà comprendere sino ad un massimo di 12 motori di ricerca disposti in un elenco scorrevole. Cinque saranno i più popolari motori di ricerca di ogni singola nazione (la classifica sarà basata sui dati rilevati da StatCounter e Google rientrerà nelle scelte), verranno mostrati a partire dall’alto e ordinati secondo criteri casuali ogni volta che si richiamerà la schermata di selezione; altre sette alternative saranno posizionate poco sotto i cinque motori più popolari, e saranno anche in questo caso ordinate secondo criteri casuali.
NESSUN ADDEBITO PER I FORNITORI, MA REQUISITI PER L’IDONEITÀ
Google sottolinea che non sarà applicato alcun addebito ai fornitori di motori di ricerca: né per essere presenti nell’elenco, né quando, in concreto, verranno selezionati dagli utenti. Dovranno però rispettare i seguenti criteri per essere ritenuti idonei:
- nessun limite alle ricerche: il motore di ricerca dovrà consentire la ricerca di informazioni nell’intera rete Internet, non verranno quindi considerati idonei i provider di ricerca specializzati o verticali che indicizzano solo in contenuti di un determinato argomento;
- localizzazione: i fornitori dei motori di ricerca devono necessariamente supportare la lingua dei Paesi in cui vogliono apparire. La localizzazione deve essere estesa sia all’interfaccia utente dell’app di ricerca (es. il menu impostazioni) sia alla pagina dei risultati delle ricerche (es. i tasti di navigazione);
- presenza in Google Play: i fornitori del motore di ricerca dovranno avere un’app disponibile per il download gratuito nel Play Store
- risorse tecniche: Google dovrà avere accesso alle risorse tecniche del motore di ricerca di terze parti necessarie all’implementazione
ENTRATA IN VIGORE A PARTIRE DA SETTEMBRE 2021
I cambiamenti sopra descritti inizieranno ad entrare in vigore a partire dal 1° settembre 2021 in tutti i Paesi dell’Unione Europea e nel Regno Unito. Google sottolinea che la rinnovata schermata di selezione apparirà sui nuovi dispositivi distribuiti a partire da tale data – non parla esplicitamente di un aggiornamento dei modelli già in commercio, ma non è da escludere che sarà mostrata anche sui tali prodotti con un aggiornamento.