Tutto è cominciato come uno scherzo a giugno, quando uno studente universitario, Matty Roberts, ha creato su Facebook un evento per il 20 settembre: ‘Storm Area 51. They can’t stop all of us’ (Invadere l’Area 51. Non ci possono fermare). Il problema è che poi è stato preso sul serio da oltre tre milioni di persone. E così, nel deserto del Nevada, è atteso l’arrivo di migliaia di persone per tentare l’assalto all’Area 51 e scoprire cosa nasconda sugli extraterrestri. Su Twitter, poi, l’hashtag #Area51storm è entrato nei trend.
Riferendosi al personaggio di un cartone giapponese, Roberts aveva scritto su Facebook : “se corriamo come Naruto, possiamo muoverci più velocemente delle loro pallottole. Vediamo gli alieni”. Nei primi tre giorni si erano iscritte solo 40 persone, ma poi la comparsa di diversi meme e post satirici ha fatto diventare virale l’evento, al quale hanno confermato la loro presenza o mostrato interesse 3,5 2 milioni di persone.
La portavoce dell’Aeronautica militare degli Stati Uniti, Laura McAndrews, ha scoraggiato le persone a tentare l’assalto alla base. Già da giorni comunque fervono i preparativi in due sperdute città nella contea di Lincoln nel Nevada, che insieme hanno quasi 200 abitanti, per accogliere la massa di complottisti, ufologi e curiosi pronti ad arrivare per due festival musicali: Alienstock a Rachel, e Storm Area 51 Basecamp a Hiko.
Gli amministratori locali hanno fatto però sapere che l’arrivo di troppe persone potrebbe mettere in difficoltà le due città, visto che ci sono solo 184 stanze d’hotel. Tanto che lo stesso Roberts ha poi cancellato Alienstock, spostandolo a Las Vegas, per il timore di “un possibile disastro umanitario”. Per l’occasione sono state anche remixate alcune canzoni da rapper e youtuber e fatti menù a tema nelle tavole calde. L’Area 51 è al centro di molte teorie della cospirazione sugli alieni dal 1950, quando alcune persone dissero di aver visto degli Ufo nella base, quando avevano iniziato a sorvolarla gli arei spia della Cia.