La ricarica delle auto elettriche alle colonnine pubbliche è un’operazione semplicissima nel suo svolgimento, ancora da perfezionare nella preparazione. Per capirlo mi sono messo nei panni dell’osservatore silenzioso e ho passato una giornata con Matteo che si è scontrato, per la prima volta e in autonomia, con una nuova sfida: “hai un’auto elettrica, ora ricaricala”.
JUICE PASS (ENEL X): FACILE E DIFFUSA
Nel video abbiamo usato Juice Pass, l’app scelta da Matteo grazie alla fama che Enel X è riuscita a guadagnare nel tempo. Chi ha detto che le sponsorizzazioni nel mondo del motorsport non funzionano?
Juice Pass è quella più nota: è semplice da usare e ha un’interfaccia grafica abbastanza completa con tutorial grafici ad ogni passaggio. Piccoli problemi a parte, uno fra tutti quello della curva di ricarica poco precisa [sto indagando], l’app ha funzionato al primo colpo durante la prova di Matteo e gli ha garantito una facilità di utilizzo totale grazie alle indicazioni fornite a schermo.
Per dovere di cronaca, però, va detto che in alcuni casi il sistema si blocca: è capitato di recente durante il Live Batteria di 500 elettrica ad esempio. Solitamente si risolve con un riavvio dell’app, in casi particolari – quattro/cinque dal 2018 ad oggi per il sottoscritto – bisogna chiamare l’assistenza che è comunque sempre pronta e disponibile.
Scoglio principale nell’utilizzo di Juice Pass è quello della configurazione del metodo di pagamento, macchinoso perché l’app non si interfacciava con le API di sistemi come Samsung Pass o con l’auto-compilazione di Google: la registrazione non avviene in-app ma tramite un browser integrato non compatibile.
Da segnalare l’impossibilità di collegare la carta Fineco: il problema potrebbe essere della banca o dell’app e nelle precedenti esperienze (Filippo, Luigi e Nicola) non abbiamo avuto intoppi.
La prenotazione delle colonnine è disponibile solo per chi sceglie un abbonamento e si può richiedere la tessera per slegarsi dall’applicazione e semplificare la procedura, scelta consigliata per chi ha uno smartphone Android più datato o di gamma medio/bassa che potrebbe avere problemi che i top di gamma non hanno.
<!–
–>
BE CHARGE: QUELLA SEMPLICE
L’app di Be Charge (qui la guida completa) ha un’interfaccia davvero a prova di “casalinga di Voghera”: piacevole, semplicissima e guidata in qualsiasi operazione, con indicazioni sempre chiare sulle tariffe e gli abbonamenti, sui costi, sul profilo di fatturazione (personale o aziendale ad esempio) e sul metodo di pagamento da utilizzare.
Anche in presenza di un abbonamento attivo, si può sempre selezionare la ricarica a consumo così da poter avere la massima versatilità in qualsiasi momento.
A fronte di un’interfaccia semplice e pratica, però, manca la possibilità di filtrare le colonnine in base al tipo di connettore o alla potenza di ricarica. Al momento Be Charge non opera in roaming sulle colonnine di Enel X ma utilizza un suo network e, proprio per questo, è utile averle entrambe per una maggior flessibilità nelle opzioni di ricarica.
NEXTCHARGE: COMPLETA E PER VIAGGIARE
Quando viaggio Nextcharge diventa un’ottima soluzione per pianificare all’ultimo minuto senza il PC e senza fare calcoli sull’autonomia. L’app unisce la possibilità di ricarica alla programmazione delle soste: il motore di ricerca è integrato con la mappa e propone diverse alternative per il percorso.
Effettuata la scelta basterà inserire l’auto elettrica utilizzata, la velocità ipotizzata e il carico in termini di passeggeri e bagagli: l’algoritmo restituirà una procedura guidata con la stima della percentuale di carica residua prevista e le colonnine nelle vicinanze.
Tramite filtri si può decidere di selezionare solamente le postazioni rapide in corrente continua per minimizzare il tempo di ricarica in viaggio.
Nextcharge può essere una soluzione per chi vuole un’unica applicazione: i costi aumentano leggermente ma il vantaggio è in termini di praticità perché, grazie agli accordi di roaming, l’app può gestire, visualizzare e ricaricare sulle diverse reti, incluse quelle di Enel X e Be Charge.
QUALE SCELGO?
Ogni app ha pro e contro così come ogni operatore ha i suoi vantaggi in termini di colonnine disponibili.
Nextcharge è quella più veloce per iniziare (basta la mail) e con PayPal si paga al volo senza le noiose autorizzazioni delle carte di credito. Inoltre è quella con più colonnine perché unisce diversi network in roaming e ha tante possibilità di pagamento. Prezioso, pur non perfetto e da affinare, lo strumento di pianificazione che può lavorare con i filtri sulla mappa per selezionare potenza delle colonnine e tipo di connettore.
Juice Pass e Be Charge sono quelle più semplici nell’interfaccia, il punto debole di Nextcharge: può sembrare banale ma per la “casalinga di Voghera” una grafica guidata, accattivante e allo stesso tempo facile può fare la differenza tra completare l’operazione di ricarica e perdersi nei menu.
Be Charge e Enel X sono in grado di accompagnare per mano i principianti grazie ad un tutorial semplice. Be Charge perde qualche punto di fronte agli utenti smaliziati che vorrebbero più opzioni di pagamento e i filtri per connettore e potenza.
VIDEO
[embedded content]