Entro l’anno arriveranno i primi powerbank e smartphone dotati della nuova tecnologia.
La prima volta che se ne è parlato, lo si è fatto indicandolo come il “materiale dei miracoli“: costituito da uno strato monoatomico di carbonio, il grafene sembrava poter trovare a breve un’infinità di applicazioni.
Poi l’entusiasmo è scemato, del grafene s’è parlato sempre meno, ma la ricerca è andata avanti.
Uno dei campi su cui gli scienziati hanno lavorato in questi anni è la realizzazione di batterie al grafene, in grado di sostituire quelle agli ioni di litio e di offrire non soltanto le medesime prestazioni, ma molto di più.
Ora l’attesa sta per finire. La californiana Real Graphene si sta preparando a lanciare dei prodotti reali basati sugli studi condotti negli ultimi anni.
«La gente pensa sempre che il grafene sia una cosa futura» – spiega Samuel Gong, CEO di Real Graphene – «ma io sono qui per correggerli. È una cosa di adesso. Possiamo creare una batteria che si ricarica super velocemente e ha una vita lunga in termini di cicli di ricarica».
Gong procede poi a spiegare più dettagliatamente ciò che intende: se oggi ci vogliono in media 90 minuti per ricaricare completamente una batteria al litio, con la soluzione di Real Graphene una batteria da 3.000 mAh si ricarica in appena 20 minuti usando un caricabatterie da 60 Watt.
Per quanto riguarda invece la longevità, se le batterie tradizionali durano 300/500 cicli, la batteria al grafene può sopportare circa 1.500 cicli. Inoltre, dato che il calore generato è inferiore rispetto alle soluzioni al litio, il dispositivo risulta più sicuro.
Allo stato attuale Real Graphene – che produce non solo le celle delle batterie, ma anche i chipset necessari per gestire la ricarica – ha già iniziato a testare le proprie batterie in collaborazione con alcuni produttori.
Prima di vedere le batterie al grafene sugli smartphone, però Real Graphene dovrà trovare un partner interessato, un produttore di cellulari che voglia lavorare con la piccola azienda americana. Si calcola che il costo della batteria sia il 30% superiore a quello delle batterie agli ioni di litio, e ciò chiaramente si rifletterà sul prezzo del dispositivo che l’adotta.
Per ora gli unici prodotti esistenti di Real Graphene sono dei powerbank (la cui ricarica è rapida, ma non tanto quanto dichiarato da Gong), ma l’azienda è al lavoro per creare batterie di ogni dimensione, da quelle per gli smartwatch a quelle usate dalle golf car: la scalabilità della tecnologia – spiega ancora il CEO – non è un problema.
Nelle prossime settimane Real Graphene ha poi intenzione di lanciare una campagna di crowdfunding per la realizzazione di powerbank le cui prestazioni si avvicinino a quelle dichiarate da Samuel Gong.
Due saranno i modelli. Il primo, chiamato G-100, avrà una carica di 10.000 mAh e si ricaricherà in 20 minuti usando l’apposito caricatore da 100 Watt. Il G-100 Max arriverà invece a 20.000 mAh, e richiederà 20 minuti per la ricarica.
Al di là di questa iniziativa, Gong è convinto che il 2020 sarà l’anno del grafene: «Inizieremo a vedere batterie al grafene in dispositivi reali prodotti da marchi famosi entro l’anno. Non saranno in ogni singolo dispositivo, ma all’inizio appariranno in quelli di fascia più alta».