Gli Stati Uniti potrebbero presto avere a disposizione un nuovo mezzo per raggiungere l’orbita terrrestre e la Stazione Spaziale Internazionale, una navicella privata realizzata da Boeing che andrà ad affiancarsi alla collaudata Crew Dragon di SpaceX. Si chiama CST-100 Starliner e il suo sviluppo è stato piuttosto travagliato, tanto da perdere strada rispetto alla controparte di SpaceX, che di fatto effettua viaggi con equipaggio a bordo che potremmo definire quasi ‘di routine’, sia commmerciali che privati.
Scopriamo qualcosa in più su questo nuovo player in ambito aerospaziale, nonché tutti i dettagli realtivi all’imminente missione di lancio, nella speranza che sia quella definitiva prima di un test finale con astronauti a bordo.
CST-100 STARLINER CARATTERISTICHE
La navicella di Boeing si presenta molto simile alla Crew Dragon di SpaceX, infatti i compiti che andrà a svolgere saranno i medesimi e servirà come alternativa per l’invio di astronauti o materiale in orbita bassa e principalmente verso la Stazione Spaziale Internazionale.
Secondo quanto riportato in fase di progettazione, CST-100 Starliner ha un diametro di 4,56 metri nel punto più largo e sarà in grado di ospitare un massimo di 7 astronauti, ma è molto più probabile che ne venga fatto un utilizzo misto con massimo 4 persone a bordo e del carico utile, a seconda del tipo di missione. Essenda stata sviluppata come mezzo per ridare piena libertà agli Stati Uniti di viaggiare verso la ISS (dopo una dipendenza dalla Russia durata per anni dopo la chiusura del programma Space Shuttle), vanta il medesimo modulo di aggancio della NASA (NDS) che viene utilizzato con Dragon e Orion, e che punta peraltro a diventare uno standard internazionale.
CST-100 vanta una struttura priva di saldature ed è riutilizzabile fino a 10 volte cambiando solamente il modulo di servizio a ogni volo, ossia quello che fornisce propulsione ed energia al veicolo spaziale.
Gli interni sono molto curati e in linea con quelli di navicelle di ultima generazione come la Dragon di SpaceX. L’interfaccia di comando è dotata di tablet con touchscreen, e naturalmente è disponibile una connesione wireless interna. La capacità di mantenere le strumentazioni operative è assicurata da delle celle solari in grado di erogare 2,9 kw/h.
Una particolarità della CST-100 Starliner che la differenzia nettamente dalla Crew Dragon è la modalità di ritorno sulla Terra. Mentre la soluzione di SpaceX termina il viaggio di ritorno con un ammaraggio nell’oceano, la Starliner effettuerà atterraggi ammortizzati sulla superficie e per rendere possibile tutto ciò sono già state delineate cinque aree negli Stati Uniti. Il modus operandi sarà quindi simile a quello che abbiamo visto altre volte, ad esempio in occasione dei voli turistici di Blue Origin con la capsula RSS, il cui ritorno avviene sul suolo dopo essere stata rallentata dai paracatute e da piccoli razzi frenanti che intervengono nella parte finale del viaggio, a pochi metri dal terreno.
I primi test di Starliner sono iniziati nel 2011 ma bisognerà arrivare al 20 dicembre 2019 per assistere al primo tentativo di volo orbitale senza equipaggio, che si concluderà tuttavia senza attracco alla ISS per colpa di un errore di calcolo sulla traiettoria, la cui conseguenza sarà un eccessivo consumo eccessivo di carburante che vanificherà, infine, la buona riuscita dell’operazione. La missione si concluderà con un atterraggio senza danni due giorni dopo.
Il secondo test ortbitale si sarebbe dovuto tenere a distanza di un anno dal primo, ma le modifiche apportate da Boeig hanno richiesto tempo ulteriore rispetto alle previsioni. Si è migliorato ad esempio il sistema di attracco aggiungendo una protezione termica aggiuntiva utile durante la discesa infuocata della capsula attraverso l’atmosfera. Questo coperchio di rientro è incernierato, al pari di quanto fatto da SpaceX con la Dragon. Il team di ingegneri ha anche migliorato il sistema di airbag utilizzati per attutire l’atterraggio della capsula.
Il secondo test sarebbe dovuto avvenire ad agosto 2021, ma alcuni problemi sperimentati prima del lancio con le valvole del sistema di propulsione nel veicolo spaziale vanificarono l’operazione quando la navicella era già stata impilata sul razzo Atlas e portata sul sito di lancio. L’ultima modifica drastica è stata operata a dicembre 2021, quando Boeing ha sostituito l’intero modulo di servizio, rimandando a maggio 2022 la prova orbitale. E finalmente ci siamo arrivati, vediamo quindi come si procederà con questo nuovo test.
MISSIONE OFT-2, COSA ASPETTARSI
È finalmente arrivato il momento del Boeing Orbital Flight Test-2 (OFT-2) e al pari di quanto fatto la prima volta, la NASA tenterà il lancio della navicella spaziale CST-100 Starliner su un razzo Atlas V della United Launch Alliance alle 18:54 EDT di giovedì 19 maggio (per noi le 00.54 di venersì 20 maggio), dallo Space Launch Complex-41 a Cape Canaveral Space Station, in Florida. Se tutto filerà liscio Starliner dovrebbe arrivare alla stazione spaziale per l’attracco circa 24 ore dopo con più di 370 kg di materiale e rifornimenti per l’equipaggio attualmente ospitato sulla ISS.
OFT-2 testerà le capacità end-to-end di Starliner, ossia dal lancio all’attracco, al rientro atmosferico e infine all’atterraggio nel deserto negli Stati Uniti occidentali. Oltre all’obiettivo principale, ossia completare tutti i passaggi di cui sopra, OFT-2 fornirà dati preziosi che aiuteranno la NASA a certificare il sistema di trasporto dell’equipaggio all’interno della navicella, che permetterà di spostare gli astronauti da e verso la stazione spaziale. Ancora una volta non ci sarà nessuno a bordo della navicella spaziale, ma il posto del comandante di Starliner sarà occupato da un ospite d’eccesione, ossia il pupazzo “Rosie the Rocketeer”. Si tratta di un manichino di prova dotato di ben 15 sensori pensati per raccogliere dati su ciò che gli astronauti sperimenteranno durante i voli su Starliner. Nel test OFT-2 si raccoglieranno principalmente dati dai sensori posizionati lungo l’infrastruttura che tiene in posizione tutti i sedili dell’equipaggio, per valutarne solidità e resistenza alle sollecitazioni.
Durante l’avvicinamento di Starliner alla stazione spaziale, NASA e Boeing verificheranno sia il collegamento dati sia la capacità di controllo della capsula a opera dell’equipaggio a bordo della stazione, che avrà pieno controllo quando necessario. Sarà messa alla prova anche la capacità di Starliner nell’eseguire una ritirata automatizzata nel caso in cui si dovesse verificare un problema durante l’avvicinamento, oltre al sistema di navigazione e attracco autonomo. A quanto pare l’arrivo alla stazione spaziale si concretizzerà verso le 01:10 di sabato 21 maggio, ossia circa 24 ore dopo il lancio. Qualora l’attracco avvenisse con successo, Starliner trascorrerà dai cinque ai dieci giorni connessa al laboratorio orbitante prima di tornare sulla Terra nell’area di atterraggio designata. La NASA approfitterà per riportare a Terra circa 270 kg di carico, compresi alcuni serbatoi riutilizzabili del sistema di ricarica dell’ossigeno che forniscono aria respirabile ai membri dell’equipaggio della stazione.
OFT-2 è il secondo volo orbitale per la navicella CST-100 Starliner ma sarà il primo per il secondo modulo equipaggio sviluppato da Boeing, con l’obiettivo di dimostrare che la navicella Starliner soddisfa i requisiti della NASA, inclusa la capacità d’attracco alla stazione spaziale. Nello specifico NASA e Boeing valuteranno questi parametri:
- funzionamento in orbita dell’avionica, del sistema di attracco, dei sistemi di comunicazione e telemetria, dei sistemi di controllo ambientale, dei pannelli solari e dei sistemi di alimentazione elettrica e dei sistemi di propulsione;
- prestazioni dei sistemi di guida, navigazione e controllo dello Starliner e dell’Atlas V durante la salita e l’ingresso in orbita;
- livelli acustici e vibrazioni
- monitoraggio e avvio del trigger di fuga
- prestazioni end-to-end dei sistemi di Starliner.
Sarà anche un’importante occasione per valutare le modifiche e i miglioramenti apportati alla navicella e la buona riuscita della missione dimostrerà che il sistema è pronto per far volare degli astronauti in carne e ossa.
DIRETTA LANCIO OFT-2
Boeing offrirà una copertura in diretta dell’evento e come anticipatovi poco sopra, per noi non sarà molto comoda come orario. La live comincerà circa 1 ora prima del lancio, alle 00.00 di stanotte secondo il nostro fuso orario. In attesa di saperne di più sull’esito della missione, vi lasciamo al link per seguire le diretta.
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