La Cina segna un nuovo traguardo nel campo dell’energia pulita con il completamento dei primi test di Jupiter One, un innovativo generatore elettrico alimentato esclusivamente a idrogeno puro, capace di sviluppare una potenza di 30 megawatt. Si tratta senza dubbio di un progetto ambizioso, frutto della collaborazione tra Mingyang Smart Energy, già nota per i suoi imponenti impianti eolici, Mingyang Hydrogen Energy e diversi team di ricerca. Jupiter One potrebbe rappresentre un significativo passo avanti nell’utilizzo dell’idrogeno come fonte energetica su larga scala.
I tecnici hanno dovuto affrontare e superare numerose sfide tecniche, tipiche della combustione dell’idrogeno. Tra queste, la gestione delle oscillazioni di pressione, il controllo del flusso e le dinamiche di combustione all’interno del sistema. Il risultato è una turbina a gas con tecnologia proprietaria che pone la Cina all’avanguardia nel settore dell’energia a idrogeno.
Le dimensioni del progetto sono impressionanti: Jupiter One consuma 443,45 tonnellate di idrogeno all’ora attraverso dieci camere di combustione. Per dare un’idea della scala, questo volume equivale a circa 25 volte la quantità di idrogeno che era contenuta nel dirigibile Hindenburg. Durante i test, il generatore ha operato a 1.162 giri al minuto, con le temperature delle camere di combustione costantemente monitorate.
Questo sviluppo tecnologico potrebbe risolvere uno dei maggiori problemi della Cina nel campo delle energie rinnovabili: il cosiddetto “curtailment”, ovvero lo spreco di energia che si verifica quando la rete non riesce a gestire la produzione in eccesso degli impianti eolici e solari. Il generatore potrebbe teoricamente immagazzinare questa energia in eccesso attraverso l’elettrolisi, separando l’acqua in idrogeno e ossigeno, creando così un ciclo virtuoso di produzione e stoccaggio energetico.
La Cina è già leader mondiale nelle energie rinnovabili, con oltre 310 GW di energia solare e 400 GW di energia eolica installati nel 2023. Nel 2022, il paese ha investito 546 miliardi di dollari in progetti di energia pulita, quasi la metà del totale globale. Tuttavia, il paese deve ancora affrontare sfide significative: il 60-65% dell’elettricità proviene ancora da combustibili fossili, principalmente carbone.
Un altro ostacolo è la distribuzione geografica: mentre la maggior parte delle risorse rinnovabili si trova nelle regioni occidentali e settentrionali, la domanda di energia è concentrata nelle zone costiere orientali. Questa disparità causa perdite significative, con stime che indicano fino al 25% di energia rinnovabile sprecata a causa dell’inadeguatezza della rete di trasmissione.