Dalla storia al web, fino agli esempi più recenti del giornalismo basato sulla conoscenza: è una guida completa al giornalismo scientifico il libro di Nico Pitrelli (Il giornalismo scientifico, Carocci editore, 121 pp, 12,00 euro) e nello stesso tempo un’analisi del ruolo di questo settore dell’informazione e della sua crisi attuale, proprio “in un periodo storico nel quale avremmo bisogno di un giornalismo scientifico robusto e indipendente”, scrive Pitrelli. La scommessa, rileva, è ridefinirne gli obiettivi, a partire dalla sua funzione sociale.
La panoramica storica che apre il libro è anche l’occasione per presentare le trasformazioni subite nel tempo dal giornalismo scientifico, a lungo considerato “un mero passaggio di informazioni da un mittente a un destinatario” e troppo spesso confuso con la divulgazione scientifica. Della ricostruzione di questo identikit fa parte anche la riflessione, quanto mai attuale, sul ruolo dell’informazione scientifica: “mentre il linguaggio scientifico rispecchia complessità, incertezza, talvolta controversie, ai giornalisti – scrive Pitrelli – è richiesto di presentare i risultati della scienza come certi”. E’ una contestualizzazione utile a tutti coloro che sono interessati alla materia: per chi vorrebbe fare il giornalista scientifico, per chi lo è già, per i ricercatori che con i giornalisti hanno a che fare sempre più spesso.
Come si diventa giornalisti scientifici, come trovare le notizie di scienza, come scrivere di scienza: sono i capitoli che accompagnano alla scoperta di questo settore dell’informazione a lungo sottovalutato, ma la cui importanza è diventata più che mai evidente con l’esplosione della pandemia di Covid-19. Scrivere di scienza significa utilizzare il linguaggio secondo regole ben precise, saper leggere numeri, dati e statistiche, rivolgersi a fonti attendibili.
Accanto a questi aspetti, tecnici ma essenziali per dare notizie di scienza in modo efficace, il libro esplora le nuove forme e modalità che l’informazione scientifica sta assumendo, soprattutto legate al web, dall’impatto dei Big data sull’informazione al modo in cui è cambiato il pubblico. Un fenomeno da considerare, per esempio, è il modo in cui “gli utenti online tendono a selezionare le informazioni aderenti al loro sistema di credenze, ignorando le informazioni che non lo sono e si uniscono a gruppi che condividono una narrativa comune”