Da qualche giorno sulla mia scrivania giacciono un Nothing Phone 1, un Honor 70 e un Pixel 6a Tre smartphone di fascia media che, allo stato attuale, offerte a tempo e oscillazioni fisiologiche a parte, offrono un prezzo molto simile. Per tutti e tre si parla infatti di una cifra nei dintorni dei 400-450 euro, a mio modo di vedere onesta date le carte in gioco. Oltre a questo però, si tratta di tre modelli che, scheda tecnica alla mano, dovrebbero essere in grado di scattare ottime foto, ovviamente in relazione al prezzo, soddisfacendo le richieste di moltissimi utenti.
Quindi, da circa una settimana sto girando con questi tre smartphone nello zaino e sto scattando foto qua e là per poterle mettere a confronto e scoprire chi dei tre scatta le foto migliori nelle diverse condizioni. In questa comparativa mi soffermerò solo sugli aspetti legati alle fotocamere e agli scatti ottenuti, per tutto il resto trovate le tre recensioni singole sul sito. Non indugiamo quindi oltre e veniamo subito al sodo.
HARDWARE
Prima di andare a vedere le foto nel dettaglio voglio comunque due parole a proposito di quelle che sono le caratteristiche del comparto foto di questi tre prodotti. Come già anticipato, sulla carta parliamo di una proposizione più che buona per la fascia di prezzo, in tutti e tre i prodotti. Partiamo da Honor 70 che offre una fotocamera principale caratterizzata dalla presenza di un sensore Sony IMX 800. Si tratta del primo smartphone nel mercato italiano, e non solo, ad essere dotato di questo sensore Sony da 54 megapixel che possiamo indubbiamente considerare come uno dei punti di forza di questo prodotto. Questo sensore è quello utilizzato per la fotocamera principale che è anche dotata di una lente con apertura f/1.9 e di autofocus a rilevamento di fase. Manca invece la stabilizzazione ottica ma dei tre smartphone selezionati è quello con il sensore principale di dimensioni maggiori: 1/1,49″. C’è poi una seconda fotocamera ultra-grandangolare con angolo di visione di 122 gradi, risoluzione di 50 megapixel e lente con apertura f/2.2. Come per la principale anche qui niente stabilizzazione ottica ma c’è l’autofocus. Abbiamo poi una terza fotocamera che però non scatta realmente foto ma serve per raccogliere info sulla profondità di campo.
Passiamo quindi a Nothing Phone 1, tanto atteso quanto poi amato oppure odiato a seconda dei gusti di ognuno. Sulla carta anche lui presenta un hardware fotografico di tutto rispetto e, nel corso dell’evento di lancio, il caro Carl Pei, aveva proprio messo l’accento sul fatto che l’azienda avesse preferito la qualità al numero delle fotocamere. Effettivamente ne troviamo soltanto due, e permettetemi di dire che è una filosofia che condivido, specialmente se le fotocamere sono inserite solo per far numero. La principale è quindi dotata di un sensore Sony da 50 megapixel, lente con apertura f/1.9, PDAF, stabilizzazione ottica e una focale equivalente di 24 mm. Dei tre è il prodotto con l’angolo di visione più ampio per quello che riguarda il modulo principale, la focale degli altri due è infatti di 27 mm. Il sensore è più piccolo di quello di Honor 70, parliamo di 1/1,56″ ma con 2 milioni di pixel in meno le dimensioni degli stessi non saranno molto differenti. Affiancato a questo modulo abbiamo poi la grandangolare, anch’essa con sensore da 50 megapixel, angolo di visione di 122 gradi e lente f/2.2. Non c’è la stabilizzazione ma abbiamo anche qui l’autofocus.
E infine passiamo a Pixel 6a. Come per Nothing Phone 1 le fotocamere sono due, ma questa volta entrambe hanno un sensore da 12 megapixel. Quello più grande misura 1/2,55″ ed è quello della fotocamera principale che è anche dotata di autofocus dual-pixel e di stabilizzazione ottica. La lente offre una apertura f/1.7 e. ha una focale equivalente di 27mm. Come per gli altri due smartphone analizzati anche qui la seconda fotocamera è caratterizzata da una lente ultra-grandangolare con un campo visivo di 114 gradi, la più “chiusa” delle tre. Come appena detto anche qui il sensore è da 12 megapixel, la lente ha invece apertura f/2.2 e non c’è autofocus.
Un’ultima nota prima di iniziare a commentare le foto, Honor 70 e Nothing Phone 1 hanno sensori rispettivamente da 54 e 50 megapixel ma entrambi, di default, scattano foto a 12 megapixel. Utilizzano infatti la tecnologia del pixel binning per unire 4 pixel in uno avendo così più informazioni a disposizione e riuscendo, teoricamente a catturare più luce. Entrambi offrono poi comunque la possibilità di scattare a risoluzione piena tramite una apposita impostazione della fotocamera.
FOTO DIURNE
Ed eccoci quindi pronti a dare uno sguardo alle foto scattate di giorno. Come detto sopra sono tutti punta e scatta con le impostazioni di default, esattamente come scatta la maggior parte degli utenti e, ovviamente, senza nessun tipo di correzione in post-produzione. Le foto che vedete qui sono state scattate, scaricate sul PC e ricaricate qui “come mamma le ha fatte”. Per ognuna delle immagini trovate un ingrandimento e poi la foto completa, in modo da poter giudicare i dettagli e l’immagine nella sua interezza.
La prima foto è scattata con la fotocamera principale dei tre smartphone in condizioni di luce ottimale. Come è possibile osservare delle immagini non croppate, Nothing Phone 1 è quello che offre l’angolo di visione maggiore, e già lo avevamo detto sopra. Pixel è invece quello che espone l’immagine nella maniera migliore e che offre poi il risultato più simile alla realtà da questo punto di vista. Honor 70 è poi sicuramente il migliore in termini di definizione e dettagli, merito probabilmente di un utilizzo più spinto della maschera di contrasto. Osservati nella loro interezza gli scatti di tutti e tre i prodotti son comunque più che sufficienti ma in questo caso è forse Pixel 6a quello che restituisce lo scatto più piacevole.
Il discorso si ripete quando utilizziamo la grandangolare, Pixel è quello che espone meglio, mentre Honor 70 è quello dei tre che mantiene più dettagli, sia al centro della foto che ai lati. Nothing resta il fanalino di coda, con una esposizione un po’ eccessiva che porta ad avere alcune zone bruciate come il tabellone bianco del canestro. Nothing è invece quello che riesce a bilanciare meglio il bianco, Honor è infatti un pochino freddo, mentre Pixel ha una leggerissima dominante rossiccia.
Passiamo quindi ad uno scatto in controluce. In questo caso la partita si gioca sulla capacità di mantenere più dettagli possibili nelle ombre senza però sovraesporre il cielo. Tra i tre quello che riesce meglio nella prima operazione è Honor 70 che, di contro, mostra un cielo decisamente più chiaro e un flaire maggiore rispetto agli altri due in corrispondenza dei raggi del sole. Potrebbe essere dovuto all’inquadratura un pochino differente ma in realtà ho cercato in tutti e tre i casi una posizione che limitasse al massimo questo artefatto. Pixel 6a e Nothing Phone 1 risolvono meno bene i dettagli nelle ombre ma resta comunque più che apprezzabile il lavoro dell’algoritmo che riesce a portare a casa uno scatto discreto in una condizione comunque estrema.
E per finire la carrellata di foto diurne eccone una ad un soggetto più ravvicinato. Come prima Pixel vince per bilanciamento e temperatura dei colori mentre Honor 70 è quello più definito, lo vediamo bene sia nei dettagli del Gargoyle che eroga l’acqua che nello stemma della città di Milano, dove i particolari della lavorazione striata della croce. Anche qui, comunque, sono tre foto che osservate per intero restano comunque assolutamente molto buone.
FOTO NOTTURNE
Passiamo quindi a dare uno sguardo anche alle foto scattate utilizzando la modalità notturna. In questo caso posso dirvi che sia Pixel 6a che Nothing Phone 1 la attivano in automatico, mentre Honor 70 offre una modalità apposita. Vi ricordo anche che quest’ultimo è l’unico dei tre a non avere la stabilizzazione ottica per la fotocamera principale. Sulla carta potrebbe essere un problema non da poco nel tentativo di mantenere gli scatti con fermi quando i tempi di esposizione si allungano per catturare più luce.
Partiamo da questa foto scattata utilizzando la fotocamera principale. Il soggetto è abbastanza complicato perchè è illuminato artificialmente solo in alcune parti e il rischio di sovraesporre le parti illuminate è sempre dietro l’angolo. Come potete vedere dal crop qui sopra, ma anche dall’immagine intera, Honor 70 è lo smartphone che riesce a trovare il compromesso migliore sia in termini di esposizione che per quello che riguarda il mantenimento dei dettagli. Se nelle foto di giorno Pixel 6a strappava qualche consenso in più, qui Honor 70 gioca invece il ruolo da protagonista, sia per la nitidezza che per la resa complessiva. Nothing Phone 1 è invece quello più in difficoltà; lo notiamo sia per la parte di mattoni sovraesposta che per il bilanciamento del bianco decisamente troppo freddo.
Il discorso si ripete anche con la grandangolare. Nonostante sia quella con l’angolo di visione più ampio, la foto di Honor 70 è quella che riesce a mantenere più dettagli e soprattutto a gestire al meglio le fonti di luce, limitando al massimo l’alone intorno ai lampioni. Tra le tre foto quella scattata dall’Honor è anche quella con il bilanciamento del bianco più corretto: la foto di Pixel 6a tende infatti al rosso (lo notiamo soprattutto dalle beole della pavimentazione, mentre Nothing Phone 1 è il più giallognolo.
Chiudiamo con questa foto che è stata scattata appositamente per vedere come vengono gestite le alte luci. Direi che le differenze sono abbastanza evidenti e ancora una volta è Honor 70 a riuscire meglio nell’operazione. Alone intorno alle bocce molto limitato, addirittura si intravede la forma della lampadina all’interno e, tra tutte e tre le foto è sicuramente anche quella che offre più dettagli, ben visibili nelle foglie della pianta.
SELFIE E VIDEO
Per chiudere parliamo poi di foto selfie e video. Anzitutto, dato che ancora non ve ne ho parlato sopra, vi dico che tutti e tre gli smartphone sono dotati di fotocamere con risoluzioni differenti. Honor 70 offre una 32 megapixel con lente con apertura f/2.4, si passa a una 8 megapixel con lente f/2.0 per pixel e si finisce ad una 16 megapixel con lente f/2.4 per Nothing Phone 1. Tutti e tre hanno la possibilità di sfruttare la modalità ritratto per simulare l’effetto bokeh di una fotocamera full-frame.
Come vedete, qui sopra ho postato tre selfie scattati in condizioni e con modalità differenti. Il primo è un selfie standard nel quale tutte e tre le fotocamere si sono comportate bene. La foto di Honor 70 è quella più luminosa e anche più definita, probabilmente e soprattutto per via della risoluzione maggiore; Pixel 6a, come per le foto di giorno con la fotocamera principale è quello che mi piace di più per bilanciamento ed esposizione, mentre Nothing resta anche qui un passetto indietro.
La foto scattata in controluce mette ancora più in evidenza quanto appena detto. Pixel 6a è quello che trova il miglior bilanciamento, Honor riesce a illuminare maggiormente il viso, ma perde qualche dettaglio in più nel cielo e crea un riflesso che non è il massimo nell’angolo in basso a sinistra; Nothing, come ben vedete non è invece riuscito a gestire al meglio la luce diretta del sole.
E infine l’ultimo selfie è scattato usando la modalità ritratto. Come sopra il miglior bilanciamento e la temperatura colore più corretta è quella di Pixel, Honor è quello che nel complesso è riuscito a scontornare meglio riconoscendo la sagoma degli occhiali e sfocando anche la porzione di immagine tra la montatura e il viso, mentre Nothing è, secondo me, quello con la resa più naturale dello sfuocato.
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Anche i tre video embeddati qui sopra sono abbastanza semplici da giudicare. Pixel 6a è quello che complessivamente mi piace di più ed è molto aiutato dalla possibilità di girare in 4K a 60fps. Honor 70 e Nothing si fermano infatti a 30 fps e, soprattutto in caso di movimenti lineari come il panning in orizzontale o verticale, questa differenza si fa sentire e i video sembrano sicuramente meno fluidi. Il dettaglio e la nitidezza sono invece buoni in tutti e tre i prodotti mentre Honor è quello un pochino più lento nel compensare l’esposizione. Di contro, insieme a Pixel, Honor 70 offre la migliore stabilizzazione, nonostante sia lunico a non essere dotato di stabilizzazione ottica. In tutti e tre i colori sono infine brillanti e il bilanciamento corretto; buona anche la velocità della messa a fuoco, molto precisa e reattiva in tutti i casi.
CONCLUSIONI
Tirando le somme potremmo dire che tra i tre prodotti quello su cui c’è sicuramente ancora da lavorare è senza dubbio Nothing Phone 1: a fronte di un hardware che sulla carta è all’altezza della concorrenza si vede proprio che gli algoritmi e il software che processano le immagini non hanno ancora raggiunto la maturità delle altre soluzioni. Peccato perché dei tre è sicuramente quello più caratteristico in termini di design e quello su cui le mie aspettative sono rimaste, purtroppo, più deluse.
Pixel 6 A e Honor 70 invece se la giocano all’ultimo pixel, con l’Honor che almeno per quello che è il mio gusto ha una marcia in più in relazione alle foto notturne. Quelle scattate con buona illuminazione hanno aspetti a favore di uno e dell’altro, ma spesso il Pixel prevale per una esposizione e per un bilanciamento del bianco più corretti. Quando cala la sera Honor si affida, invece, alla sua modalità notturna che si dimostra per capacità di risolvere le immagini, assolutamente all’altezza di quella di casa Google, indubbiamente più nota per le sue doti in questo campo. Adottano due filosofie differenti, Pixel tende a usare meno maschera di contrasto e a cercare di tenere le immagini più pulite; Honor invece spinge su questo aspetto per far risaltare un pochino di più i dettagli. Di Honor ho poi assolutamente apprezzato la capacità di gestire le alte luci; lampioni, e zone particolarmente illuminate non creano problemi e l’algoritmo riesce a salvare meglio tutte le zone che circondano le fonti di luce.
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Per quello che riguarda i video, invece, Pixel ha un vantaggio oggettivo dato dalla possibilità di girare in 4K a 60 fps contro i 30 fps degli altri due. Per il resto su nitidezza e rapidità della messa a fuoco siamo in tutti i casi ad un livello molto molto buono. Il punto critico, come sappiamo, è spesso da ricercarsi nella resa della stabilizzazione e, a questo proposito, nonostante l’assenza della stabilizzazione ottica, Honor 70 si comporta bene, praticamente ai livelli di Pixel e leggermente sopra a Nothing Phone 1.
Quindi in conclusione quale vi consiglio? Non credo sia difficile da capire ma Nothing Phone 1 è sicuramente quello un pochino più indietro in termini di fotografia computazionale e quindi almeno per ora, se la resa della fotocamera è molto importante nella vostra scelta, lo lascerei da parte. Honor 70 e Pixel 6a si dividono il trono con il primo che lavora meglio la sera e il secondo che ha un leggero vantaggio di giorno. Difficile trovare un vincitore assoluto ma sicuramente posso dirvi che non mi sarei aspettato queste prestazioni da parte dell’Honor, specialmente con poca luce mi ha davvero stupito. La scelta è quindi secondo me legata ad altri fattori: se volete uno smartphone compatto e con software Google nudo e crudo allora meglio Pixel 6a, nel caso in cui siate invece più propensi per un display di dimensioni maggiori e siete magari orfani della EMUI di Huawei andate dritti su Honor 70 (che non rinuncia ai servizi Google).
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