E’ verde, affidabile e costruita usando ferro, acqua, filtri per il caffè e feltrini di carbonio: è la prima batteria in grado di dare, a basso costo e impatto per l’ambiente, la luce elettrica nelle case delle zone più rurali, come quelle dell’Africa Sub-sahariana. L’ha realizzata una startup del Politecnico di Losanna, che la sta sperimentando in una zona rurale della Tanzania.
Con una sola ricarica la batteria può alimentare una lampadina a Led per cinque ore o caricare un telefono cellulare. E’ composta da una struttura rigida dove vengono inseriti, per ogni ricarica, un foglio di ferro, uno di carta e feltrini di carbonio. Viene poi versata una soluzione di acqua, mescolata a sale e solfato di ferro. “Questa soluzione reagisce con la lamina di ferro, generando elettricità e dissolvendo il ferro. Alla fine viene rilasciato bisolfato di ferro, che può essere gettato nel suolo senza danni per l’ambiente”, sottolinea Briac Barthes, uno dei tre fondatori della start up.
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Alcuni prototipi sono stati prodotti e distribuiti attraverso una filiale locale, gestita da persone del posto,e ora sono in fase di sperimentazione presso diverse famiglie. “La nostra tecnologia – prosegue il ricercatore – ha il potenziale di cambiare la vita di ogni giorno delle persone. In una delle famiglie che la sta testando, la batteria ha permesso alla figlia di studiare la sera. Avere la luce può anche trasformare il modo in cui la gente interagisce, aumentanto le loro opportunità di socializzazione nelle famiglie isolate e vulnerabili”.
Attualmente, chi vive nelle aree rurali della Tanzania usa lampade a cherosene, un combustibile costoso, altamente infiammabile e che emette particelle di fuliggine quando brucia. “Respirare fumo di cherosene in uno spazio chiuso per cinque ore è dannoso per i polmoni come fumare due pacchetti di sigarette”, aggiunge Barthes.
La nuova batteria, riutilizzabile e divisa in quattro compartimenti, risolve molti di questi problemi. Durante il suo utilizzo si produce bisolfato di ferro, liquido largamento usato come fertilizzante agricolo. Inoltre la batteria costa la metà di una lampada al cherosene: la base costa 12 dollari, mentre le parti per ricaricarla appena 12 centesimi. Dopo la Tanzania, l’azienda sta programmando di espandersi ad altri mercati.