La riduzione dei ghiacci dell’Artico causata dal cambiamento climatico è solo minimamente responsabile dei severi inverni nell’emisfero settentrionale, soprattutto in Asia e negli Stati Uniti. A smentire l’ipotesi, che sosteneva il contrario da lungo tempo, è lo studio dell’università britannica di Exeter pubblicato sulla rivista Nature Climate Change.
Le osservazioni indicano che quando si riduce la copertura dei ghiacci marini, alcune regioni di Asia e Nord America vivono spesso degli inverni insolitamente freddi e pericolosi. I ricercatori, guidati da Russell Blackport, hanno combinato le osservazioni raccolte nell’arco di 40 anni con i risultati di due modelli sperimentali sul clima, scoprendo che i ridotti ghiacci artici e gli inverni freddi spesso coincidono e che il legame tra inverni freddissimi e ghiacci sciolti alle medie latitudini si deve al fatto che entrambi sono determinati dagli stessi, insoliti, schemi di circolazione atmosferica su larga scala.
“Il legame tra riduzione dei ghiacci e inverni freddi non significa che uno sia causa dell’altro – commenta Blackport – La vera causa sta nei cambiamenti della circolazione atmosferica che muove l’aria calda nell’Artico e l’aria fredda alle medie latitudini”. L’aumento delle temperature che ha colpito l’Artico negli ultimi decenni ha causato la riduzione della banchisa, facendo disperdere nell’atmosfera una maggiore quantità del calore degli oceani in inverno, modificando temperatura e clima.