Il mondo della ristorazione sembra pronto a compiere una vera e propria rivoluzione che ha come principale obiettivo il rispetto dell’ambiente e un minore sfruttamento degli animali.
Uno dei primi fautori di questa svolta è KFC, la catena di fastfood statunitense famosa in tutto il mondo per il suo pollo fritto, che nei giorni scorsi ha annunciato una tecnologia di bioprinting 3D in grado di creare le prime pepite di pollo realizzate in laboratorio e sviluppata in collaborazione con il laboratorio di ricerca 3D Bioprinting Solutions.
IN LABORATORIO SÌ, MA CON LO STESSO GUSTO
Il processo è leggermente differente da quello di Impossible Foods che ha recentemente riscosso un enorme successo negli Stati Uniti e che nel suo hamburger 2.0 (Gabriele Arestivo ne ha mangiati alcuni per noi al CES 2019 di Las Vegas) utilizza una base di acqua, proteine di soia, estratto di lievito, olio di girasole e poco altro.
Il pollo fritto di KFC sarà invece creato unendo le cellule di pollo ad un materiale vegetale e non prevede (quasi) il coinvolgimento degli animali durante il processo di realizzazione. Gli amanti del pollo fritto non devono tuttavia allarmarsi: l’azienda ha assicurato che il gusto caratteristico del suo pollo fritto non verrà meno e che fornirà al partner tutti gli ingredienti necessari come l’impanatura croccante e le spezie.
L’idea di creare la “carne del futuro” è nata tra i partner in risposta alla crescente popolarità di uno stile di vita e di un’alimentazione sana, all’aumento annuale della domanda di alternative alla carne tradizionale e alla necessità di sviluppare metodi di produzione alimentare più rispettosi dell’ambiente. […] 3D Bioprinting Solutions sta sviluppando una tecnologia di biostampa supplementare che utilizza cellule di pollo e materiale vegetale, consentendo di riprodurre il gusto e la consistenza della carne di pollo quasi senza coinvolgere gli animali nel processo.
QUALI SONO I VANTAGGI?
I vantaggi elencati da KFC sono molteplici. Secondo la catena di fastfood, il Biomeat ha esattamente gli stessi microelementi del prodotto originale, ma riesce a fare a meno dei vari additivi che vengono utilizzati nell’agricoltura tradizionale e nella zootecnia. Il risultato è un prodotto decisamente più pulito ed etico che non causa alcun danno agli animali.
Secondo uno studio condotto dall’American Environmental Science & Technology Journal, la produzione di carne dalle cellule ha inoltre un impatto negativo minimo sull’ambiente e permette di migliorare i seguenti aspetti:
- dimezzamento del consumo energetico;
- emissioni gas serra inferiori a 25 volte;
- 100% delle aree di terreno occupate in meno rispetto all’allevamento tradizionale.
QUANDO POTREMO ASSAGGIARLO?
KFC è rimasta piuttosto vaga sotto questo punto di vista. La società ha comunicato che un prodotto finale da testare è già previsto per l’autunno del 2020 in Russia, anche se è già in cantiere la proposta di renderlo disponibile in tutto il mondo in un prossimo futuro.