E lo fa usando il riconoscimento facciale.
In Cina ha preso piede da qualche tempo una strana abitudine: indossare il pigiama in pubblico, andando a fare la spesa o uscendo di casa per qualsiasi commissione.
Per le autorità della città di Suzhou, questo comportamento ha un nome ben preciso: «comportamento incivile».
«Con “comportamento incivile” indichiamo quei comportamenti che disturbano l’ordine pubblico perché dimostrano una mancanza di moralità pubblica» si poteva leggere fino a poco tempo fa in un post su WeChat, ora cancellato.
«Molta gente» – continuava il post – «pensa che si tratti di un problema minore. Altri credono che i luoghi pubblici siano davvero “pubblici”, ossia zone in cui non ci siano alcun pudore, controllo o pressione sociale. Tutto ciò ha portato a un atteggiamento compiaciuto e privo di disciplina».
Se quel post è sparito, così come altri interventi, lo si deve al fatto che Suzhou non è andata per il sottile quando s’è trattato di eradicare il fenomeno di coloro che mettono il pigiama anche fuori casa.
La città ha infatti adoperato le telecamere di sorveglianza sparse per le sue strade e i suoi edifici per identificare i trasgressori; ne ha quindi ottenuta l’identità tramite i sistemi di riconoscimento facciale e li ha quindi additati al pubblico ludibrio.
Le fotografie di sette persone sono state pubblicate insieme ai loro nomi e al luogo in cui la foto era stata scattata: l’idea era che la vergogna sarebbe stata sufficiente a far scomparire quel comportamento tanto sconveniente.
I piani non sono andati come previsto. Un’ondata di proteste ha investito le autorità cittadine, che in fretta e furia hanno dovuto rimuovere le foto e gli articoli scritti a esse collegati.
«Il riconoscimento facciale dovrebbe essere adoperato con attenzione» ha commentato un utente di Sina Weibo, piattaforma di microblogging cinese.
Un altro ha precisato: «Se una celebrità indossa il pigiama durante un evento, il gesto viene considerato alla moda; ma se lo fanno persone normali quando camminano per strada, allora le si chiama incivili».
Hung Huang, blogger di Pechino e fan dei pigiami indossati in pubblico, ha spiegato: «In Cina, quando succedono queste cose, tecnologia di livello elevato finisce nelle mani di burocrati di livello molto basso, e quando dico “di livello basso” parlo della loro intelligenza. La decisione [di usare il riconoscimento facciale] è stata probabilmente presa da qualcuno che non comprende la moda internazionale e il modo in cui si può usare la tecnologia per fare del bene alla popolazione, anziché per controllarla».
La moda di indossare il pigiamo in pubblico pare avere avuto inizio oltre una decina d’anni fa a Shanghai, dove in occasione dell’Expo 2010 le autorità hanno dovuto vietare ufficialmente la pratica, ponendo cartelli che recitavano «I pigiami non escono dalla porta; sii un cittadino civile per l’Expo».
Nel caso di Suzhou, il divieto permane, ma le modalità saranno cambiate. La città s’è scusata spiegando che «il modo in cui abbiamo pubblicato le informazioni e il contenuto dell’articolo non sono stati gestiti in maniera corretta».