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31.12.2021 In Scienza, Tecnologia

Le missioni spaziali più importanti del 2021

E’ tempo di bilanci e se il 2021 non sarà premiato come la migliore annata per diverse ragioni che non ha senso ricordare , ci sono alcuni settori che al contrario hanno potuto crescere oltre ogni aspettativa. Tra questi uno dei primi posti è occupato dal segmento aerospaziale, che ha probabilmente vissuto uno dei migliori periodi dell’ultimo decennio. I motivi? Sono davvero tante le missioni portate a termine affrontando sfide ad altissima complessità, in più si sono uniti nuovi player come la Cina, che si è dimostrata in grado di rivaleggiare con paesi navigati come Stati Uniti e Russia, e poi non possiamo dimenticare l’evoluzione di SpaceX e le tante novità in tema di turismo spaziale. A ben pensare gli accadimenti degni di essere menzionati sono talmente tanti che è risultato necessario effettuare una scrematura.

Abbiamo deciso di strutturare lo speciale secondo un ordine temporale per renderne più fruibile la lettura, vediamo quindi quali sono gli eventi di maggior portata in ambito aerospaziale che, a nostro parere, saranno ricordati negli anni a venire.

MARS 2020 E L’ATTERRAGGIO DEL ROVER PERSEVERANCE

Era il 18 febbraio 2021 quando dopo un lungo viaggio durato 6 mesi, durante i quali furono percorsi 471 milioni di km, il rover Perseverance iniziava la fase di ingresso atmosferico nel pianeta rosso. Parliamo di un momento delicatissimo che lo avrebbe portato di lì a poco ad iniziare un’avventura che ancora non è entrata nel vivo nonostante i primi 10 mesi siano stati davvero sensazionali.

In Italia erano le 21.48 quando cominciavano i famigerati “7 minuti di terrore” che avrebbero scandito la proceduta di EDL (entry, descent and landing). Perseverance ancora incapsulato e protetto dallo scudo termico cominciava la sua discesa entrando nell’atmosfera marziana a 20.000 km/h.

Mars 2020, l'arrivo di Perseverance su Marte

Tecnologia 18 Feb

Sono stati minuti di grande emozione anche per noi che abbiamo la diretta, scandita da diversi momenti in cui non tutto era chiaro, fino alla conferma che in molti attendevano. Perseverance era atterrato incolume nel cratere Jezero…e sarebbe stato solamente l’inizio di una missione attualmente in corso e che potrebbe durare anni e anni salvo imprevisti tecnici al momento difficili da prevedere.

Se l’esempio del fratello maggiore Curiosity è di buon auspicio non possiamo che essere fiduciosi, poiché quest’ultimo opera su Marte dal lontano 2012 e non sembra minimamente intenzionato a fermarsi.

IL PRIMO VOLO MARZIANO DI INGENUITY

Ma assieme a Perseverance, ben nascosta e protetta sotto la pancia del rover, c’era una tecnologia assolutamente innovativa per il luogo in cui era diretta, che sarebbe stata testata per la prima volta su un pianeta dalle caratteristiche completamente diverse a quelle terrestri: parliamo ovviamente del MarsHelicopter Ingenuity. Anche per questo progetto l’attesa era tanta e nei mesi che precedevano la partenza avevamo seguito con grande interesse i test in laboratorio e le simulazioni operate al fine di ricreare le condizioni marziane nel modo più realistico possibile.

Ma la prova del 9 sarebbe arrivata solo una volta che il piccolo elicottero avrebbe posato le gambe sulla superficie di Marte. Era il 3 aprile quando Ingenuity si appoggiava al terreno dopo una caduta da 13 cm di altezza e scattava la prima foto, quella che vedete poco sopra.

Da quel fatidico momento dovremo attendere fino al 19 aprile per il primo distacco dal terreno marziano, il primo di una lunga serie che vede tutt’ora operativo l’elicottero. E pensare che doveva essere una tecnologia test che non sarebbe dovuta durare più di qualche mese! E invece siamo ancora qui a parlarne, poiché Ingenuity sarà parte fondamentale della fase scientifica numero 2, dove affiancherà Perseverance nelle indagini riguardanti l’antico delta fluviale.

STARSHIP SN15 ATTERRA IN PIEDI

Nel frattempo SpaceX continuava a sviluppare la sua astronave ammiraglia Starship e dopo diversi mesi di test arrivava un primo grande risultato. Era il 5 maggio 2021 quando Starship SN15 riusciva a completare un lancio ad alta quota (circa 12 km di altezza) riatterrando in piedi senza subire danni.

Parliamo di un mostro da 50 metri di altezza e di una manovra mai tentata nella storia del segmento aerospaziale, la cui riuscita avrebbe dato il via ad una fase nuova di sviluppo, più monotona per noi vista l’assenza di ulteriori test. Ma si trattava di un enorme risultato! SpaceX ci era andata vicino con il prototipo SN10 ma l’atterraggio scomposto aveva portato la navicella a esplodere pochi minuti dopo l’atterraggio. Il successivo lancio di SN11 era stato un deciso passo indietro e l’astronave non era riuscita nemmeno ad atterrare, esplodendo a circa 500 metri di altezza.

E poi è finalmente arrivato il successo del 4 maggio, atteso da tutti e soprattutto da SpaceX. Erano passati circa 37 minuti dalla mezzanotte quanto il razzo cominciava il suo test ad alta quota partendo dalla base a Boca Chica, fino a completare la sequenza scandita dal rallentamento finale con flip, che come ben sappiamo, si concluderà con un atterraggio morbido sulla piattaforma di lancio, a pochi metri dalla partenza e con una precisione “svizzera”.

Da li tutto sarebbe cambiato e Elon Musk avrebbe cominciato a ventilare le prime ipotesi di lancio orbitale. Si sarebbe parlato di luglio 2021, poi un più realistico settembre, ma a conti fatti il 2021 è ormai finito e le recenti questioni con la FAA ci dicono che non vedremo nulla almeno fino a marzo 2022.

Ma Starship SN15 è stato il prototipo più rappresentativo del 2021 e ora è esposto in ricordo dello storico successo del 5 maggio.

LA CINA CONQUISTA MARTE

Mentre la NASA operava con i suoi nuovi mezzi su Marte e SpaceX sviluppava la sua astronave, anche la Cina aveva approfittato della finestra di lancio favorevole durante l’estate 2020 per inviare verso Marte un suo lander con a bordo il suo primo rover marziano, Zhurong, con la missione Tianwen-1.

Al contrario di quanto fatto dalla NASA, la Cina aveva scelto di mantenere i propri mezzi in orbita per qualche mese prima di tentare l’impresa che pochi avevano portato a temine, ossia l’atterraggio su Marte. Le difficoltà di un EDL di questo genere sono note e ne abbiamo parlato poco sopra nel capitolo dedicato ai 7 minuti di terrore di Perseverance, perciò non c’erano troppe aspettative verso un paese che mai aveva provato a portare a termine un’operazione così delicata.

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E invece la Cina ha saputo stupire tutti. Il 14 maggio ha affrontato l’ingresso atmosferico facendo tesoro delle precedenti esperienze della NASA e riuscendo nell’impresa. Di li a pochi giorni sarebbero arrivate le prime immagini, compresa la prima foto scattata da una cam wireless su Marte che potete vedere poco sopra, un vero e proprio guinness per l’agenzia spaziale cinese (CNSA).

Ad oggi Zhurong continua ad operare nella regione di Utopia Planitia, la stessa in cui atterrò il lander Viking 2 della NASA nel lontano 1976. La sua missione prevede di scoprire ulteriori dettagli della geologia marziana, l’eventuale presenza d’acqua sotterranea, la composizione delle rocce e le caratteristiche atmosferiche e magnetiche del pianeta rosso.

BRANSON VOLA NELLO SPAZIO CON VIRGIN GALACTIC

Mentre Cina e Stati Uniti festeggiavano per i risultati raggiunti sul pianeta rosso, sulla Terra si apriva una nuova era per il Turismo Spaziale. E fu subito una gara tra realtà private a chi arrivava prima e faceva meglio. A rompere gli indugi sarà Virgin Galactic con l’annuncio del primo test con equipaggio al completo a bordo della VSS Unity, la soluzione suborbitale sviluppata dall’azienda.

Erano le 16.40 dell’11 luglio 2021, quando l’aereo VMS Eve saliva a 15 km di altezza, sganciava la navicella che sarebbe poi salita a 86 km di altezza sfiorando la linea di Karman. I passeggeri avrebbero sperimentato di li a poco circa 4 minuti di volo in condizione di microgravità, e tra questi c’era nientemeno che il fondatore di Virgin Galactic, Richard Branson.

I was once a child with a dream looking up to the stars. Now I’m an adult in a spaceship looking down to our beautiful Earth. To the next generation of dreamers: if we can do this, just imagine what you can do https://t.co/Wyzj0nOBgX #Unity22 @virgingalactic pic.twitter.com/03EJmKiH8V

— Richard Branson (@richardbranson) July 11, 2021

Il magnate di Virgin Galactic l’ha definita “l’esperienza di una vita” e pochi mesi dopo sentiremo dire la stessa cosa da William Shatner, simbolo a nostro parere del successo in questo segmento della compagnia antagonista, Blue Origin. Ma di questo ne parleremo meglio a breve.

Il successo di Virgin Galactic sarà accompagnato da alcune polemiche, nate guardacaso da Jeff Bezos, CEO di Blue Origin, che poco dopo avrebbe volato a bordo della sua soluzione sub-orbitale turistica. La diatriba riguarderà il mancato superamento della linea di Karman da parte di Virgin Galactic ( fissata per convenziona a 100 km di altezza), obiettivo che Blue origin centrerà pienamente il 20 luglio 2021.

INSPIRATION4, LA PRIMA MISSIONE CIVILE ORBITALE

A distanza di qualche mese dalle missioni di Blue Origin e di Virgin Galactic prendeva vita un altro progetto ambizioso nell’ambito del turismo spaziale, parliamo di una missione simbolo che verrà probabilmente ricordata come la più importante di questo genere nel 2021.

Inspiration4 ha aperto la strada ad una nuova forma di turismo spaziale infrangendo diversi record. Per la prima volta 4 civili volavano a bordo di una Crew Dragon per restare in orbita attorno alla Terra per 3 giorni, occupando una posizione superiore in altezza a quella della Stazione Spaziale Internazionale (575 km contro i 408 km della ISS). Nessun uomo si era spinto così in alto dai tempi delle manutenzioni del telescopio Hubble, terminate nel 2009.

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L’iniziativa aveva preso vita grazie all’investimento del magnate statunitense, Jared Isaacman, che aveva deciso di sponsorizzare completamente il viaggio organizzato a fini benefici per raccogliere fondi da donare al St. Jude Hospital. Assieme a lui viaggiarono Hayley Arceneaux (guarita dal cancro a 10 anni e curata nella stessa struttura in cui oggi è impiegata), Christopher Sembroski e Sian Proctor.

Anche la scelta del nome della missione non risultava casuale. “Inspiration” perché voleva essere da ispirazione per i futuri viaggiatori che un giorno avrebbero voluto intraprendere un’esperienza simile, mentre il numero 4 indicava non solamente il numero di persone dell’equipaggio, ma era un chiaro richiamo alla quarta missione statunitense con esseri umani a bordo sin dai tempi del ritiro dello Space Shuttle, avvenuto 10 anni prima.

SHATNER VOLA NELLO SPAZIO CON BLUE ORIGIN

Qualcuno molto informato sulla sequenza di eventi avrà notato che abbiamo tralasciato il primo successo di Blue Origin nel turismo spaziale, e questo non perché Jeff Bezos ci stia particolarmente antipatico ma perché riteniamo che il volo numero 2, quello con William Shatner a bordo, sia il più rappresentativo per l’azienda aerospaziale.

Se con il primo volo oltre a Jeff Bezos era presente l’anziana ottantaduenne (e mancata astronauta) Wally Funk, con Shatner si è riusciti ad andare decisamente oltre. Il record dell’essere umano più vecchio a volare nello spazio è stato infranto due volte in pochi mesi, e Shatner dall’alto dei suoi 90 anni resterà probabilmente a lungo nel guinness dei primati per questo motivo.

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Il volo suborbitale in questo caso è di tipo classico e al contrario di quanto avviene con lo spazioplano di Virgin Galactic, la capsula RSS di Blue Origin viene spinta oltre i 100 km di altezza da un razzo chiamato New Shepard (in onore di Alan Shepard, il primo statunitense a volere nello spazio), per poi effettuare un rientro morbido nel deserto.

Ma per William Shatner si è trattata di un’esperienza difficile da descrivere, tanto che resteranno nella storia le prime sensazioni descritte subito dopo l’ apertura della capsula, il tentativo di spiegare a Bezos le forti emozioni provate mentre sullo sfondo si festeggiava stappando bottiglie di champagne.

Ma sarà una missione da ricordare anche per un nefasto evento avvenuto qualche tempo dopo, quando uno dei partecipanti, Glen De Vries, morirà durante un incidente di volo con un aereo privato. A volte il destino è davvero beffardo, ma consoliamoci pensando che prima di lasciare questo mondo sia riuscito a coronare il suo sogno spaziale.

LANCIO DEL TELESCOPIO SPAZIALE JAMES WEBB

Nonostante l’evento sia recentissimo non possiamo non menzionare il lancio avvenuto con successo il giorno di Natale del telescopio spaziale James Webb. Sebbene il potente mezzo sia ancora lontano dalla piena operatività segna una pietra miliare nel segmento aerospaziale. Frutto di anni e anni di sviluppi e logorato da ritardi e problematiche, questo innovativo telescopio ha tutte la certe in regola per rivoluzionare la conoscenza che abbiamo del cosmo, dell’origine dell’universo e forse della vita stessa.

Parliamo di un progetto ambizioso nato nel 1996, che ha richiesto ben 25 anni per diventare realtà. E trattandosi di un viaggio tutt’ora in corso, vi lasciamo al nostro più recente video realizzato dalla nostra Elena sull’argomento, in cui potrete conoscere tante curiosità poco note sulla sua genesi. Buona visione!

VIDEO

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Articolo originale disponibile qui

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