L’ultimissima patch risolve il problema dello sfondo nero.
Alla fine, Microsoft ha deciso di correggere il bug in Windows 7 che si “mangiava” lo sfondo del desktop, lasciando soltanto una desolante schermata nera.
Dato che il bug era stato introdotto da un aggiornamento, un’ulteriore patch ha posto rimedio al problema: il gigante di Redmond si è trovato nella vagamente surreale situazione di rilasciare un update per un sistema operativo il cui supporto s’è appena concluso.
Non che si tratti di una novità assoluta: per difendere gli ultimi, irriducibili fedeli di Windows XP dai ransowmare, lo scorso maggio Microsoft ha reso pubblico un aggiornamento anche per l’anziano – e ormai abbondantemente pensionato – sistema operativo.
Nel caso recente di Windows 7, però, la questione era un po’ diversa. Intanto il bug non comportava problemi per la sicurezza, ma solo per l’estetica del sistema: Microsoft avrebbe potuto lecitamente lasciare che gli utenti ancora affezionati a Windows 7 si arrangiassero, anche se ciò li avrebbe sicuramente fatti alterare e avrebbe dato il là a diverse teorie complottiste sulle tattiche usate per convincere ad adottare Windows 10.
In secondo luogo, per chi è disposto a pagare esiste un programma di supporto esteso per Windows 7 (qExtended Security Updates). Esso è dedicato alle aziende, che per ogni macchina con Windows 7 pagano una certa cifra (dai 25 ai 50 dollari).
In effetti Microsoft, in un primo tempo, aveva pensato di rilasciare l’aggiornamento risolutivo soltanto per gli iscritti al programma ESU. Poi, senza spiegare il motivo, ha rapidamente cambiato idea, e ha preferito rendere disponibile la patch a tutti, anche a coloro i quali teoricamente non avrebbero più diritto ad alcun supporto.
Pertanto, tutti gli utenti di Windows 7 e Windows Server 2008 R2 SP1 possono scaricare l’ultimissima patch per i loro sistemi e tornare a godersi il loro sfondo preferito, senza sborsare un centesimo.