Nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre abbiamo detto addio all’ora legale. Abbiamo guadagnato un’ora di sonno spostando l’orologio indietro di 60 minuti
foto: Getty Images
La scorsa notte abbiamo detto addio all’ora legale, che ci ha garantito luce nell’arco della giornata e meno consumi in bolletta sul fronte dell’energia: nella notte fra sabato 26 e domenica 27 ottobre, alle 3:00, è tornata infatti l’ora solare e avremmo dovuto riportare indietro l’orologio di 60 minuti. Ve ne siete ricordati?
Come per l’ora legale anche in questo caso ci sono favorevoli e contrari: c’è chi preferisce incassare un’ora di sonno in più e chi si rattrista all’idea che le tenebre calino dopo le 16:30. Come ogni cambiamento che si rispetti, servirà tempo per adattarsi: in ballo non ci sono solo i ritmi del sonno, destabilizzati dalla confusione a livello di orologio biologico, ma anche gli stati d’animo e quindi il nostro modo di stare in famiglia e sul posto di lavoro. Cambi di abitudini insomma, che rischiano di avere un impatto anche su determinate fasce di popolazione, come per esempio quella giovane o in tenera età, che sarà meno all’aperto e farà meno attività fisica, con tutte le conseguenze del caso, come dimostrato in passato anche da ricerche a livello europeo.
L’ora solare deve insomma farsi spazio, ormai da tempo, contro quelli che desidererebbero l’ora legale tutto l’anno e che argomentano a favore di quest’ultima tirando in ballo non solo la possibilità di maggiori attività ricreative, ma anche la maggiore sicurezza sulle strade, per esempio, nelle ore di punta, oltre ai vari discorsi sulle politiche energetiche, che però non sembrano dimostrare che, stante le diversità tra stagioni e regioni, magari anche nello stesso paese, un’ora legale continuata si tradurrebbe sempre e comunque in risparmio energetico.
Quello che appare certo è che per molti il passaggio all’ora solare rappresenta il vero punto di cambiamento delle stagioni, ben oltre l’equinozio di autunno stesso, che idealmente ci ha traghettato dopo l’estate: nulla che non sia nella natura insomma.
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