L’Audi A6 Avant è praticamente uno dei fiori all’occhiello del listino di Audi, presente a listino dal lontano 1994. Adesso è arrivata alla sesta generazione ed ha cambiato praticamente tutto, ma cercando di mantenersi fedele ai canoni che l’hanno resa famosa nel corso del tempo. Allora come va la sesta generazione di questa station iconica? L’ho messa sotto la lente d’ingrandimento, chiaramente con la motorizzazione diesel.
SCHEDA TECNICA
- Lunghezza: 4.999 mm
- Altezza: 1.472 mm
- Larghezza: 2.099 mm
- Passo: 2.923 mm
- Bagagliaio: 466/1497 litri
- Motore: 2.0 litri, 4 cilindri in linea, 1.968 cc
- Potenza: 204 cv
- Coppia: 400 Nm a 1.750 giri
- Cambio: automatico doppia frizione, 7 rapporti
- Accelerazione 0-100 km/h: 7,9 secondi
CRESCE IN LUNGHEZZA
C’è da cominciare a parlare di questa nuova A6 Avant 2025 dando un dato specifico: è più lunga di 6 cm rispetto la generazione che lascia il passo. Adesso infatti la lunghezza complessiva è 4.99 metri, impegnativa se ci pensate, con un passo di 2.92 metri tutto a vantaggio degli occupanti. Questo aumento di lunghezza è stato però gestito bene dal punto di vista delle proporzioni, che continuano ad avere il tre quarti posteriore come principale protagonista. D’altronde è proprio nella zona del triangolo vetrato posteriore che l’A6 Avant mostra la fisionomia che vuole ricordare una hatchback mixata con una shooting brake. Ed è proprio in questa zona che il lunotto posteriore plana dolcemente verso il cofano, così come fa anche il montante che viene interrotto esclusivamente dallo spoiler che mi è parso anche piuttosto pronunciato per un’auto di questo tipo.
La base di partenza di questa nuova A6 Avant è la piattaforma PPC di Audi, la Premium Platform Combustion riservata alle auto che mantengono il motore a combustione interna, a differenza della PPE che è riservata alle full electric. Su di essa i designer si sono poi sbizzarriti a dare quel tocco di classe in più ad un modello che vuole puntare non solo ad un’utenza privata ma, principalmente, ad una flotta business. Questo perchè lo spazio al suo interno la rende l’auto perfetta per chi ha necessità di percorrere quasi quotidianamente delle lunghe distanze senza problemi, con la possibilità anche di trasportare materiale e/o bagagli.
Il frontale ha guadagnato la calandra Single Frame posizionata più in basso, così da avere un’idea di maggiore sportività. Ha sì qualche tratto di plastica ma ha anche due grandi quadrati lucidi che nascondono l’hardware per i sistemi di assistenza alla guida. All’interno della stessa calandra trovano spazio le alette mobili per favorire il raffreddamento del motore o l’aerodinamica: questi sono alcuni dei dettagli di aerodinamica ottimizzata sulla sesta generazione di A6 Avant, così da migliorare l’efficienza complessiva. Ci sono anche le Air Curtains a corredo, così come l’estrattore posteriore.
TECNOLOGIA LUMINOSA
Si possono annoverare tra le modifiche di spicco per la nuova generazione anche i fari, che siano gruppi ottici anteriori o posteriori. Hanno entrambi cambiato forma e sono davvero tanto sottili, ma soprattutto sono degli OLED formati da tanti segmenti personalizzabili. La firma luminosa è infatti modificabile sia per i gruppi ottici anteriori che posteriori, così da poter personalizzare l’auto a 360°, ma la morfologia delle figure geometriche che si illuminano da anche un’ulteriore possibilità: in collaborazione con i protocolli di comunicazione V2X – che permettono all’auto di comunicare con il mondo esterno – se c’è un pericolo da segnalare alle auto che seguono gli stop posteriori assumono una forma a triangolo. Questo per spiegare come l’illuminotecnica cominci a fare una parte sempre più fondamentale nella sicurezza, soprattutto considerando che questi gruppi ottici sono arrivati alla seconda generazione.
A prescindere da questa tecnologia, c’è da specificare anche che al posteriore la firma luminosa adesso vede una striscia rossa che percorre l’auto da lato a lato, che di fatto aiuta anche a dare una maggiore presenza visiva e di imponenza, come spesso accade con le linee a sviluppo completamente orizzontale.
INTERNI DIGITALIZZATI
Non è assolutamente un segreto che la prima cosa che si nota una volta a bordo sia quello che viene definito “Audi Digital Stage”. Dimostra l’attenzione che Audi ha riservato alla digitalizzazione di questa nuova A6, che così come la sorella Q5 lanciata di recente ha guadagnato un triplo display. La strumentazione è il classico Virtual Cockpit da 11.9 pollici, mentre al centro della plancia l’infotainment vive su un display da 15.4 pollici, praticamente grande come il monitor di un laptop. Sul pannello touch viene lanciato un sistema operativo basato su Android Automotive e che integra ChatGPT, così da poter sfruttare le sue potenzialità qualora ci siano richieste che il sistema interno, da solo, non riesce a soddisfare. Le informazioni in questo caso vengono processate in forma completamente anonima su ChatGPT e poi aiutano a dare risposta ai comandi impartiti.
Di fianco a questi già grandi display c’è anche un terzo schermo, con diagonale da 10.9 pollici. Si trova avanti al passeggero anteriore e permette di visualizzare informazioni ed interagire con la mappa del navigatore o collegare il telefono. Molteplici sono le sue possibilità anche in fatto di produttività, anche se c’è il dubbio su quanto possa effettivamente servire oppure no. Ecco, questi tre display totalizzano completamente la plancia e la rendono anche piuttosto alta, essendo praticamente verticali. Una sensazione aiutata dal grado di inclinazione del parabrezza, che quindi ne risulta che si è completamente “dentro” l’auto una volta seduti al posto di guida, come in una postazione di comando.
SPAZIO A BORDO
Non male ovviamente lo spazio a bordo, mi sarei meravigliato considerando lunghezza e passo dell’auto. Si sta seduti bene sia anteriormente che posteriormente. D’altronde Audi A6 Avant è un’auto fatta per riuscire anche ad allungare percorrenze impegnative in tempi piuttosto brevi, che quindi ti portano a stare per tanto tempo seduto a bordo.
Il volante con il logo Audi piatto ha dei tasti che sembrano soft touch ma, in realtà, sono a pressione completa. Basta qualche minuto per prenderci la mano e gestire bene tutto, ma questi minuti prendeteveli tutti, visto che i comandi a disposizione sono tanti e nella fretta si rischia di non trovare il tasto che si cerca, costringendo alla distrazione rispetto la guida.
A bordo poi c’è un mix particolare di inserti, che spaziano trasversalmente dal tessuto, ai pannelli in nero lucido, alla plastica dura. Non male i primi, che ricoprono la parte superiore della plancia ed il bracciolo centrale. Voto medio per la parte centrale del tunnel, poichè ha gli inserti in plastica nera lucida ma, più di tutto, non mi è piaciuta la cura nella parte bassa della plancia, che ha una plastica dura a vista.
PROVA SU STRADA
Non potevo lasciarmi sfuggire la possibilità di provare la versione con il motore 2.0 TDI da 204 cavalli e 400 Nm di coppia massima. Il motori diesel oggi sono una merce sempre più rara, ma su questo genere di auto continuano ad avere senso considerando l’utilizzo a cui sono prettamente destinate: le traversate autostradali. Audi ha reso MHEV+ questo motore, cioè gli ha donato una caratterizzazione mild hybrid avanzata. Il sistema 48V permette infatti all’auto di muoversi per un po’ di strada solo in elettrico, ma a basse velocità come durante le manovre o nel traffico. A velocità più alte invece il motore termico si spegne in rilascio, così da permettere alla batteria da 1.7 kWh di poter supportare tutti gli impianti elettrici senza alcuna interruzione di servizio.
I 204 cv sono supportati anche dai 24 del motore elettrico posizionato nel cambio automatico doppia frizione a 7 marce, che ha i primi rapporti belli corti per garantire spinta e vivacità alla nuova A6. Più ci si avvicina alla settimana marcia, invece, più si allungano in modo esponenziale, così da avere delle marce fortemente overdrive e limitare i consumi in autostrada. Ne consegue un motore con un suo brio, anche se ovviamente non vuole assolutamente rendere la nuova Avant una sportiva. D’altronde non è un’auto che nasce per queste inclinazioni, ma invece riesce a dare quel confort di guida ed acustico tali da farti sparare 800 km di fila e scendere fresco come una rosa. A tal proposito ho anche un dato: rispetto al passato hanno ridotto i disturbi esterni del 30% grazie ad un lavoro meticoloso in quanto a NVH.
COMODA E (QUASI) AGILE
Nonostante i cerchi da 21 pollici, che per giunta sono anche ben proporzionati al resto della carrozzeria quando li si guarda da fuori inseriti nel passaruota, il pavè di Milano non è stato un problema. Non ci sono stati particolari scossoni e le sospensioni hanno retto molto bene tutte le sollecitazioni, siano esse provenienti da lastre di basolato oppure da radici di alberi. Ovvio che nel caso in cui si trovi sotto le ruote uno spigolo netto, come quello di un tombino rialzato, la botta si avverte, ma è tutto molto isolato. In compenso voglio spezzare una lancia a favore del sistema sterzante posteriore: la A6 Avant ha l’asse posteriore che ruota, ed infatti riesce anche a girare lì dove non mi sarei aspettato. Certo non è la migliore auto al mondo con la quale fare inversione di marcia, ma c’è di molto peggio in giro.
La targhetta Quattro dietro al portellone dell’auto in prova è anche dichiarazione d’intenti. Non solo un gioiello di casa Audi, ma un sistema sofisticato che permette sia di non perdere mai contatto con il terreno sia di ottimizzare i consumi. La trazione Quattro evoluta – definita “Ultra” – viaggia come una tradizionale trazione anteriore se non è necessaria nè la prestazione nè il recupero in condizioni di scarsa aderenza. Così facendo i consumi sono ottimizzati perchè non c’è alcun assorbimento passivo che può penalizzare il dato chilometri al litro. Se però cambiano le condizioni stradali oppure la richiesta di chi guida si fa necessariamente più esigente ecco che anche l’asse posteriore entra in gioco, così da aiutare in accelerazione e per mantenere la stabilità complessiva dell’auto. Un sistema che lavora bene e che non si avverte assolutamente nel cambio di modalità, segno che il settaggio è stato portato avanti in modo decisamente ottimale.
PREZZI E CONCLUSIONI
Per portare a casa la nuova Audi A6 Avanti TDI in versione solo a trazione anteriore si parte da 69.350 euro, che diventano 72.250 euro in caso la si voglia con la trazione Quattro. Si tratta di un’auto cresciuta nelle dimensioni e nelle aspettative, con una forte componente tecnologica e digitalizzata ma, soprattutto, un gran confort di bordo. E d’altronde, se ci pensiamo, su un’auto del genere è un fattore importante, tra i primi posti nelle valutazioni di chi dovrebbe scegliere un’auto di tale segmento.
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