24% più leggeri, 27% più piccoli e con un ANC il doppio più efficace. Questi sono soltanto alcuni numeri che raccontano il processo evolutivo che ha portato alla creazione della nuova generazione di Google Pixel Buds Pro 2, gli auricolari top di gamma “Made By Google”. Il prezzo, in questi due anni, è salito “soltanto” di 20€, una spesa sempre importante ma un rincaro non estremo se pensiamo a quanto questi auricolari siano migliorati.
La novità più succosa, che le statistiche non ci raccontano, è però la piacevolezza d’uso: grazie ad una nuova forma e ad uno stabilizzatore girevole che permette all’auricolare di non cadere anche durante l’attività sportiva, le nuove Google Pixel Buds Pro 2 sono infinitamente più comode da utilizzare della precedente generazione. Viene integrato per la prima volta anche Gemini e Gemini Live, l’assistente vocale basato sull’intelligenza artificiale di Google. Scopriamo in questa recensione se l’acquisto è quindi valido, i pro ed ovviamente anche i contro, perché qualcuno ce n’è!
INDICE
CASE E DESIGN
Le nuove Pixel Buds Pro 2 si presentano nello stesso case della precedente generazione, così da mantenere un’ottima autonomia di 30 ore complessive con circa quattro cariche complete degli auricolari. C’è una novità però non da poco: uno speaker che permette di sfruttare al meglio la funzione “Find My”, per localizzare per l’appunto il case in caso lo avessimo perso.
Il case è in una plastica opaca, molto resistente ma anche suscettibile a sporcarsi “esternamente”. Ho usato queste virgolette perché tutto si può pulire, ma a volte non basterà una semplice passata col dito, piuttosto un passaggio con un panno leggermente umido.
Apprezzo moltissimo il coperchietto e la cerniera che offrono la giusta rigidità ed anche scuotendo il case il coperchio non va a chiudersi da solo, come ogni tanto mi capita con le Airpods in mobilità. Essendo gli auricolari più piccoli sono anche più facili da estrarre, avendo attorno a loro una porzione di vuoto maggiore.
Se per estrarre le Pixel Buds di prima generazione dovevamo spesso effettuare un trascinamento qui basta una semplice estrazione verso l’alto a due dita. Molto simpatica la nostra colorazione verde, in abbinata col Pixel 9 dello stesso colore, ma non sarebbe stato meglio offrire anche dei case con la stessa colorazione?
L’auricolare, come ci raccontano i numeri e le immagini, è nettamente più piccolo e leggero della precedente generazione. Il peso di 4.7g per auricolare è da record, soprattutto se penso alle otto ore di autonomia che ho ottenuto praticamente in ogni occasione. Il case pesa 65g, nella media. La ricarica wireless è disponibile, tra l’altro, ed è raddoppiata rispetto alla precedente generazione, arrivando ora a 5W.
COMODITÀ ED UTILIZZO
Estrarre ed indossare le Pixel Buds Pro 2 è molto semplice. Grazie a questa protuberanza semirigida, posta a metà auricolare, le cuffiette risultano sempre stabili all’interno del nostro orecchio e non affaticano mai anche dopo svariate ore di utilizzo. Essendo più piccole sono riuscito ad indossarle anche per otto ore consecutive durante un volo intercontinentale, dormicchiando anche per qualche ora con loro indosso. Come sempre ci sono vari gommini S/M/L per adattarle comunque al meglio al nostro orecchio.
La zona touch, dove effettuare le gesture, è situata sempre a ridosso della zona esterna dove svetta il logo “G” di Google. Possiamo effettuare dei tap o delle pressioni prolungate ma anche degli scorrimenti. Trovo questa soluzione completissima e valida, anche perché riusciamo ad integrare facilmente i controlli del volume.
Basta scorrere in avanti per alzare il volume o indietro per abbassarlo. Con un tap prolungato attiviamo i controlli ANC o l’assistente vocale. Con uno, due o tre tap gestiamo la riproduzione multimediale o la risposta alle chiamate. Rispetto alle Airpods non ho trovato un modo di rispondere alle chiamate senza interagire fisicamente con gli auricolari. L’unico modo per rispondere senza mani è richiamando l’assistente vocale, non comodissimo in situazioni caotiche. Rispetto al primo modello perdiamo anche la lettura delle notifiche su richiesta, non ho ben capito il perché.
PERFORMANCE E ANC
La cancellazione dei rumori era buona nelle precedenti Pixel Buds Pro, ma qui è ottima. Non so se sia effettivamente migliore “del doppio”, come dichiarato, ma certamente è un grande passo avanti. Durante il volo internazionale che vi ho citato in precedenza, sia all’andata che al ritorno, ho potuto godere di un silenzio estremo anche volando in Economy e con vicini non propriamente tranquilli. In alcuni momenti dove ero assopito nella visualizzazione di un film o semplicemente in una sessione di disegno, senza alcuna riproduzione sonora, non riuscivo minimamente ad ascoltare la voce delle hostess che mi richiamavano per qualcosa.
Come migliora l’attenuazioni dei rumori migliora anche la modalità trasparenza. Il risultato è molto più naturale della precedente generazione. Queste sensazioni provengono da oltre un mese di test e un aggiornamento agli auricolari che li ha migliorati di molto. Prima di provarle avevo letto molte criticità su Reddit e lamentele di chi ha fatto l’upgrade. Non so quanto l’aggiornamento abbia stravolto il tutto o cosa, ma nel mio caso il passo avanti dalla precedente generazione è netto.
Anche l’ascolto musicale è migliorato sensibilmente: c’è una chiarezza d’ascolto maggiore, un buon bilanciamento di tutte le frequenze e se pensiamo alle dimensioni molto più contenute è un record che si siano addirittura fatti passi in avanti. Il problema, che secondo me è il motivo dello scontento di molti, è l’equalizzatore non proprio ottimizzato di default. Io ho prontamente importato il mio preset studiato per le Pixel Buds Pro e con qualche minimo aggiustamento l’audio ha fatto un enorme passo avanti, soprattutto sulla corposità ed i bassi.
SOFTWARE E APPLICAZIONE
Tramite l’applicazione “Pixel Buds” o nelle impostazioni dei nostri Google Pixel possiamo andare ad attivare, disattivare o tarare i vari parametri. Possiamo ovviamente cambiare le tre fasi dell’ANC, attivare Gemini come assistente vocale, trovare il dispositivo aggiungendolo alla rete “Find My”, cambiare le gesture, attivare il rilevamento delle conversazioni, cambiare l’equalizzatore, controllare i parametri del benessere uditivo, attivare l’audio spaziale, il rilevamento della testa ed attivare il multipunto.
Le impostazioni insomma sono tantissime ma vorrei focalizzare l’attenzione su alcune di esse:
- Il rilevamento delle conversazioni non è ancora ottimale: rispetto alle Airpods non c’è modo di attivare una modalità karaoke su Youtube Music, come su Apple Music, così da non mettere in pausa la musica mentre canticchiamo. Quando una conversazione viene rilevata l’audio viene tagliato di netto, non c’è una diminuzione graduale e aumento graduale alla fine di essa, come sulle Airpods.
- L’audio spaziale è di buon livello, ma decisamente più inefficace delle Airpods. Ascoltando “Breezeblocks” degli alt-J notiamo come qui, attorno al minuto 2:00, anche ruotando la testa, il sussurrio del cantante non ci pervade, mentre sulle Airpods notiamo questo spostamento fine e slittamento totale dell’audio.
- L’equalizzatore manuale è ben fatto ma avere una funzione di condivisione rapida tramite QR Code, come avviene per le Nothing Ear, sarebbe fantastico e aiuterebbe a creare una community ancora più attiva (su Reddit è già molto attiva quella delle Pixel Buds)
AUTONOMIA E MICROFONI
L’autonomia delle Pixel Buds Pro 2 è ottima, quasi eccellente. Senza disattivare l’ANC e tenendo un volume attorno al 70% ho ottenuto 2h30min di chiamata con soltanto un consumo del 30%. Ascoltando musica per 4h02min ho totalizzato un consumo di circa il 50%, potendo quindi effettivamente arrivare alle fantomatiche otto ore dichiarate. Disattivando l’ANC e qualche funzione ovviamente si può guadagnare più autonomia.
I microfoni sono migliorati, seppur già quelli della precedente generazione fossero affidabili. Ho svolto più di dieci ore di chiamata con queste Pixel Buds Pro 2 e soltanto in rarissime situazioni il mio interlocutore si è lamentato della qualità di ascolto, criticità compensata alzando leggermente il tono della voce. Tramite i microfoni ora possiamo dialogare anche con Gemini Live, seppur con ancora scarsi risultati.
Non sempre ripetendo “Hey Google, parliamo dal vivo”, si è effettivamente attivato Gemini Live. Quelle poche volte comunque le nostre interazioni sono limitate. Come potrete notare da uno screenshot postato poco sopra ci è impossibile ancora sfruttare l’assistente per collaborare con app terze, come può essere segnare una data su Trello. Restare solo all’interno di Calendar, YouTube e simili non è poi troppo intelligente.
CONCLUSIONI, RIPARABILITA’ E PREZZO
Le Google Pixel Buds Pro 2 arrivano sul mercato al prezzo di 249€, un prezzo decisamente elevato e non alla portata di tutti. Sicuramente chi ha un Google Pixel troverà giovamento dall’usare un prodotto che ben si integra con l’ecosistema, con una ottima autonomia, dei buoni microfoni, una qualità di ascolto e ANC migliorata e più che altro una indossabilità decisamente migliorata. Le gesture funzionano alla grande mentre extra come l’audio spaziale o il rilevamento delle conversazioni sono migliorabili.
Essendo prodotti “usa e getta”, difficilmente riparabili, soprattutto per una questione costi, dovete pensare a quanto l’acquisto abbia senso diluito negli anni, con una vita media di prodotti simili, se usati ogni giorno, di circa tre anni. Il costo di sostituzione di un singolo auricolare è di 75€, portando una spesa complessiva a ben 150€ che in pochi saranno disposti a spendere dopo tre anni (dove verosimilmente si avrà uno street price inferiore a tale prezzo, sul nuovo).
Questo è una problematica che affligge tutti gli auricolari TWS di fascia alta ma l’assistenza Google, come quella Apple, perlomeno è di ottimo ottimo livello se mai dovreste avere problemi in futuro. Rispetto alle Bose, Sennheiser o Sony che ho provato negli ultimi tempi qui però abbiamo delle dimensioni super compatte che permettono a queste Pixel Buds Pro 2 di essere sempre un ottimo compagno di viaggio, seppur con qualche compromesso sarebbero comunque la mia scelta numero uno proprio per questo fattore. E voi? Cosa ne pensate?