È passato un mese da quando ho messo al polso il Watch GT 2, un periodo relativamente breve in cui Huawei ha aggiornato due volte il suo nuovo smartwatch. Rispetto ai primissimi giorni è migliorata la gestione delle notifiche, un dettaglio che fa la differenza e rende giustizia ad un dispositivo tra i più interessanti della categoria.
Il Watch GT 2 è un diretto concorrente degli Amazfit di ultima generazione, vanta infatti un luminoso display OLED e autonomia da record che può arrivare fino a 2 settimane con una singola carica. Il Kirin A1 svolge bene il suo lavoro e tiene a bada i consumi, di contro si ha un sistema rapido ma non fulmineo, di certo incapace di fornire quella velocità di risposta garantita su smartwatch di altra categoria come i nuovi di casa Samsung (Watch Active 2) ed Apple (Watch 5). Faccio spesso questo accostamento perché è giusto ribadire il concetto, i dispositivi di questi due ultimi brand citati appartengono ad un’altra categoria: costano di più, hanno le app di terze parti e durata della batteria che difficilmente supera i 2 giorni.
Vediamo quindi quali sono i punti di forza della nuova soluzione firmata Huawei e gli eventuali punti deboli, sottolineando che tutta la prova si riferisce al solo modello Classic con cinturino in simil pelle e cassa da 46mm.
CHIAMATE IN LIBERTÀ E GRAN BATTERIA
In questo istante ho tolto lo smartwatch dal polso perchè scarico, si è verificata quella classica situazione che non ti aspetti: la batteria dura così tanto che ci si dimentica del caricabatterie, sono in viaggio e non ricordo neanche dove si trovi. Per ridar vita al Watch GT 2 serve la sua basetta proprietaria, non è purtroppo possibile utilizzare altri metodi e la cosa non mi entusiasma, d’altronde ormai ci sono anche gli smartphone con reverse charging!
Detto l’unico aspetto negativo sulla batteria, il resto è tutto oltre le aspettative: i 14 giorni dichiarati da Huawei sono realistici qualora non lo si stressi con attività sportive, riproduzioni audio e un’infinità di notifiche; cosa che io ho fatto, arrivando così mediamente a 10 giorni di utilizzo continuativo. Valore sopra la media e ben oltre la concorrenza di fascia superiore.
Tra l’altro mi è capitato spesso di rispondere alle chiamate direttamente dallo smartwatch, che fossi in scooter (senza mai staccare le mani dai manubri) o lontano dallo smartphone, questa funzione è sempre molto apprezzata e la qualità è accettabile. Sia lo speaker sia il microfono svolgono bene il loro lavoro, chiaramente non c’è alcuna SIM e tutto avviene tramite BT.
SPECIFICHE TECNICHE
- SoC Kirin A1
- Versioni:
- 46mm con display AMOLED da 1,39″ e risoluzione 454 x 454 pixel, 1000 nit
- 42mm con display AMOLED da 1,22″ e risoluzione 390 x 390 pixel
- Connettività :
- Bluetooth e Bluetooth LE 5.1, GPS + Glonass
- Sensore per il rilevamento del battito cardiaco
- Autonomia:
- Sino a 2 settimane / 10 giorni con uso più intenso
- Con tracking attivo in modalità Sport (GPS attivo):
- sino a 30 ore per il modello da 46mm
- sino a 15 ore peri l modello da 42mm
- Resistente all’acqua 5ATM/50metri
- Altro:
- Supporto per il tracking di 15 attività sportive
- Sino a 500 brani musicali archiviabili in memoria
TANTE ATTIVITÀ SPORTIVE E OTTIMA APP
Se qualcuno avesse ancora qualche dubbio sui consumi ridotti allora leggete quanto segue: mezzora di sport all’aperto con Watch GT 2, quindi una banale corsa con GPS attivo, porta via mediamente il 5% di carica. Un nulla se consideriamo la diretta concorrenza, soggetta a consumi a doppia cifra per una simile attività (penso a Watch Active 2 e Watch 5). L’aggancio ai satelliti potrebbe essere più rapido, spesso passano tra i 10 e 20 secondi prima di avere l’ok per iniziare, scontato poi sottolineare che durante l’attività si hanno informazioni anche sul battito cardiaco.
Grazie agli ultimi aggiornamenti è stato possibile associare rapidamente delle cuffiette wireless, in attesa delle FreeBuds di Huawei ho utilizzato le Galaxy Buds della concorrenza e trovato piena compatibilità, anche nei comandi base. Non vi ho ancora detto che, nel corso delle mie attività, le ho sempre indossate per ascoltare della musica (caricata manualmente sullo smartwatch tramite l’applicazione Health). Pairing invece impossibile con le altre cuffie wireless che uso nella mia quotidianità.
Lo consiglio quindi per chi volesse usarlo anche come activity tracker, non amo le band per la mancanza di GPS e questo vanta poi un’applicazione completa e ben strutturata, un motivo in più per sfruttarla e registrare i propri progressi. Al di là del semplice tracciato, in caso di corsa, c’è il monitoraggio dei battiti cardiaci bene in vista e perfino quello dello stress.
PECCATO MANCHI UNO STORE, NOTIFICHE OK
Il vero grande limite sono le funzioni, per quanto siano ben realizzate quelle appena descritte è inevitabile sentire la mancanza di uno store apposito dove attingere per ampliare le potenzialità. Non si possono quindi aggiungere altre voci nella lista dei widget, sfruttare le idee e applicazioni di sviluppatori terzi. Almeno non è possibile in questo momento con la versione del software 1.0.1.16 su cui sto basando tutte le mie considerazioni finali.
Huawei sa bene che si tratta di un limite e in futuro, anche su smartwatch, potrebbe cambiare marcia e integrare il suo inedito sistema HarmonyOS. Ma quel giorno è ancora piuttosto lontano, ad oggi dobbiamo fare affidamento sulle funzioni disponibili alla prima accensione, quelle e soltanto quelle. Sono tante e coprono praticamente quasi tutte le sfere d’interesse per gli smartwatch, ma la mancanza di uno store limita inevitabilmente le possibilità.
Mi piacerebbe di certo avere una maggior libertà di interazione con le notifiche, seppur la situazione sia migliorata rispetto al primissimo firmware con cui ho fatto la primissima prova, manca ancora qualcosa: posso ad esempio visualizzare il testo ma non le eventuali emoji. Non ci sono le risposte predefinite e non si possono visualizzare le immagini che ci hanno inviato tramite piattaforme IM (vedi WhatsApp e Telegram).
CONCLUSIONI
Huawei ha fatto un passo in avanti con questa seconda generazione, sono curioso di provare anche il modello con cassa da 42mm che vanta un design leggermente diverso, ma credo avrebbe dovuto posizionare un po’ più in basso il Watch GT 2 da 46mm e non superare le 200€ a listino. Come già ribadito vedo una diretta concorrenza con gli ultimi Amazfit GTR e questi ultimi hanno il vantaggio di un prezzo più competitivo.
La strada è quella giusta, il display Amoled fa la sua bella figura e di certo c’è del margine per migliorare ulteriormente la gestione delle notifiche. Certamente consigliato per chi cerca uno sportwatch capace di svolgere anche ben altre funzioni e non vuol alcuna ansia d’autonomia.
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