Qual è il futuro dei robot lava-aspira per la casa? SwitchBot S10 (qui l’annuncio a IFA 2023) ha un’idea ben precisa in mente, e ci da un assaggio di questo futuro già oggi. Un robot pensato per chi vuole automatizzare il lavaggio dei pavimenti in particolare, che può essere un buon tuttofare (lava e aspira) o un valido compagno per chi ha un top di gamma dell’aspirazione ancora funzionante e cerca un robot lavapavimenti che ci permette di dimenticarci di caricare l’acqua pulita e scaricare quella sporca.
MODULARE E DELOCALIZZATO
La prima cosa da capire approcciando alla recensione di SwitchBot S10 è cosa lo rende diverso da tutti gli altri. Invece di utilizzare un’unica stazione per l’aspirazione dello sporco e per la ricarica dell’acqua, incluso lo scarico dell’acqua sporca in un serbatoio rimovibile o direttamente nella rete fognaria, SwitchBot S10 delocalizza le sue componenti.
La stazione base è così molto più compatta di tutte le altre e serve solo a ricaricare il robot e aspirare la polvere, raccolta in un sacchetto che promette ben due mesi di autonomia: su questo, come al solito, andiamo sulla fiducia, ma nelle due settimane di prove intensive il sacchetto non si è per riempito a livelli preoccupanti. Possiamo quindi fidarci, posto che poi ognuno fa caso a se: chi avrà animali domestici lo riempirà molto prima… lo stesso vale per chi porta in casa tanta terra ad esempio passando ad ogni ingresso da un giardino.
E per l’acqua pulita/sporca? SwitchBot S10 include nella confezione una stazione più compatta, fatta apposta per essere installata facilmente sotto il mobile del bagno o all’interno dello zoccolino della nostra cucina… in quel caso, tagliandolo su misura, la stazione diventa praticamente invisibile!
Qui non ci sono i serbatoi… o meglio, possono esserci. C’è la versione con i classici contenitori rimovibili e svuotabili (si può comprare anche l’accessorio a parte) che serve per chi non può o non vuole collegarlo all’acqua corrente, e funziona come qualsiasi altro robot lava-aspira. Il vantaggio, però, è che essendo così piccola, la stazione risveglia il “tuttofare” che è in noi (oppure chiamate l’idraulico e in mezz’ora ve la installa) collegandola all’attacco dell’acqua fredda. Le istruzioni, disponibili anche in video, sono comunque semplici e per questo chiunque con un minimo di manualità può installarla in autonomia e senza spese.
Nella confezione ci sono due tubi di raccordo che permettono di essere collegati a:
- rubinetto dell’acqua fredda della cucina;
- rubinetto dell’acqua fredda del bagno (bidet, WC);
- rubinetto dell’acqua fredda dei lavandini in bagno, lavanderia con lavatrice, lavastoviglie;
e via dicendo. Un secondo tubo, con gli adattatori inclusi nella confezione che coprono molti casi d’uso (altrimenti basta un giro in un negozio di bricolage) serve per prelevare l’acqua sporca dal robot e disfarsene direttamente nella rete fognaria tramite un innesto in un qualsiasi tubo di scarico, ad esempio quello della lavatrice, della lavastoviglie o del lavandino.
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Chi ci sa fare un minimo, in mezz’ora ha installato tutto: nel mio caso vedete un’installazione “fai da te” in un bagno che non ho ancora arredato e che quindi – per me – è comodissimo per i test di questi prodotti visto che non si tratta di installazioni permanenti. Immaginatevelo, però, con un’installazione pulita sotto allo zoccolino della cucina: invisibile, pratico e non necessità di alimentazione.
Infatti la stazione di SwitchBot S10 ha una batteria integrata che, all’occorrenza, si ricarica con un power bank tramite la porta USB C. E la ricarica serve solo in casi eccezionali visto che il robot è in grado di cedere la sua energia alla stazione dell’acqua: uno scambio bidirezionale in cui la base carica l’acqua pulita nel robot e il robot restituisce alla stazione l’acqua sporca e un po’ di energia ogni volta, così da mantenere attiva la batteria che c’è a bordo di quest’ultima.
Inoltre, potendo piazzare la base dell’acqua e quella del robot in due stanze diverse, questo permette di avere il robot nascosto alla vista e in un angolo dove c’è una presa comoda e a portata.
COME LAVA
SwitchBot S10 sceglie la via del rullo per il lavaggio (sollevabile di 7 mm per i tappeti e con 10 N di pressione), distaccandosi dalla filosofia dei moci controrotanti. Inoltre, avendo a bordo un serbatoio di acqua pulita e uno di acqua sporca, il rullo viene costantemente pulito ad ogni passaggio, cosa che evita di trascinare per diversi metri quadrati i moci controrotanti sporchi a causa dei passaggi precedenti.
Qualcuno potrebbe obiettare che, essendo la base dell’acqua dedicata solo al carico e allo scarico dei liquidi, SwitchBot S10 non possa lavare il rullo. Questo non è vero per due motivi (il secondo lo spiego più avanti): il robot lava costantemente il rullo con l’acqua pulita che si porta dietro, automaticamente miscelata alla soluzione detergente specifica che viene dosata direttamente dalla stazione.
Il risultato, posto che potete impostare la quantità d’acqua e il tipo di lavaggio, è un pavimento pulito, con una buona igiene percepita, senza aloni e senza odori. Inoltre non si percepisce alcun odore neanche nella base di carico/scarico dell’acqua, e questa non necessita di manutenzione visto che le altre, che abbiano o meno una vaschetta removibile, tendono a depositare particelle di polvere e sporco nel piatto come dimostrato dall’immagine qui sotto. Per tutte queste, il lavaggio manuale ogni settimana (o due) è d’obbligo. Con SwitchBot S10 non serve.
Infine, se con la polvere il comportamento ai bordi è ottimo, c’è però da segnalare che il rullo lava-pavimenti lascia un margine di diversi centimetri a causa della sua forma visto che non ha, come altri, un mocio estensibile.
Pur essendoci già oggi sul mercato robot lava-aspira che possono prelevare l’acqua pulita dal rubinetto di casa e sbarazzarsi di quella sporca nello scarico, S10 si avvantaggia con un minor ingombro, con una pulizia costante del rullo, con l’indipendenza da una presa di corrente e con l’assenza della necessità di pulizia manuale del vassoio di lavaggio del moci (che qui non esiste).
Inoltre c’è, alla fine del processo, una ulteriore fase di pulizia dedicata del rullo lavapavimenti: SwitchBot S10 si collega alla stazione dell’acqua, scarica l’acqua sporca, fa il pieno di acqua pulita (se necessario) e usa quella per un rapido e ulteriore ciclo di pulizia interna del rullo. Fatto questo scarica l’acqua sporca, fa nuovamente il pieno di acqua pulita e si avvia verso la stazione di ricarica/scarico della polvere.
La stazione di scarico della polvere si occupa di svuotare il sacchetto della polvere interno al robot (da 4 litri) e procede poi all’asciugatura del panno ad aria calda (50° C), così da completare il ciclo di igienizzazione esattamente come gli altri concorrenti.
I ROBOT PARLANO TRA DI LORO
SwitchBot ha poi presentato anche un umidificatore che può essere automaticamente rifornito da S10: il robot prende l’acqua dal rubinetto a cui è collegata la stazione e la porta all’umidificatore per ricaricarlo. E il passaggio successivo? Il deumidificatore: io ne ho uno in casa che uso per asciugare i vestiti quando serve, ma spesso il serbatoio si riempie e, vuoi per pigrizia, vuoi per dimenticanza, il deumidificatore resta inattivo quando invece potrebbe produrre acqua distillata e mantenere costante il livello di umidità in casa visto che l’ho impostato – tramite presa smart – per accendersi solo quando il mio fotovoltaico produce energia in eccesso.
Ecco, con un deumidificatore integrato nel circuito di SwitchBot, l’S10 va a prendere l’acqua distillata creata gratuitamente grazie al fotovoltaico e la usa per pulire i pavimenti, scaricando poi tutto nella fognatura. Intervento umano: inesistente!
Proprio la volontà di creare un ecosistema è l’altro grande vantaggio di SwitchBot S10 rispetto agli altri. Dando fiducia a questo progetto, vi troverete di fronte ad un ecosistema che può facilmente far comunicare tutti gli elementi della smart home: quando si avvia la pulizia con il robot, l’automazione apre le tende per aspirare bene anche i bordi delle finestre ad esempio, e magari la pulizia è partita automaticamente quando i sensori della serratura smart di SwitchBot hanno rivelato che siete usciti di casa.
CONCLUSIONI
Tra le altre caratteristiche degne di nota va segnalata la compatibilità con Matter o l’integrazione tramite Amazon Alexa, Google Home, Siri e IFTTT. Insomma, un prodotto già pronto per le smart home del futuro, quelle facilmente configurabili dall’utente tramite routine che non richiedono invece costosi sistemi di domotica cablata e progettata ad arte.
La batteria, da 4.000 mAh, non è enorme e quindi le case più grandi potrebbero avere dei problemi, ma una casa di 70 metri quadrati con la modalità più energivora è assolutamente alla portata dell’accumulatore di bordo, ridotto nelle dimensioni a causa della necessità di installare due serbatoi d’acqua (pulita e sporca). Basta meno del 40% della batteria per una settantina di metri quadrati in modalità lava e aspira con potenza media.
Per quanto riguarda la potenza d’aspirazione non è il top, almeno a giudicare dal dichiarato di 6.500 Pa. Nella pratica se la cava bene così come se la cavavano bene i top di gamma dell’anno scorso prima della corsa verso l’alto a chi “la spara più grossa”: il suo lavoro lo fa anche con detriti di dimensioni leggermente più grandi del solito.
L’app, infine, è quella di SwitchBot, che con S10 aggiunge una sezione dedicata. Risulta molto semplice, forse leggermente meno completa e intuitiva di altre, ma in realtà basta poco per trovare tutte le opzioni non appena abbiamo preso un minimo di confidenza con l’interfaccia che ha il vantaggio di semplificare molto il primo avvio.
Per tutto il resto, inclusa la strategia da utilizzare con i tappeti (evitarli o alzare il rullo) e le impostazioni di fino, c’è un menu a parte che rende meno confusionaria l’UI.
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