Ho passato l’ultima settimana in compagnia di Vivo X Fold 3 Pro, dopo essermene innamorato durante l’ultimo viaggio in Cina. Non sono un grandissimo fan dei dispositivi fold come il seguente, preferisco più i flip, dal momento che trovo l’uso di app affiancate su Android ancora molto limitato ed inoltre il formato del display a quadrato lo trovo poco funzionale alla visualizzazione di contenuti multimediali.
Questo Vivo X Fold 3 Pro non mi ha fatto cambiare idea sull’utilità effettiva di un prodotto simile, per come utilizzo lo smartphone, mi ha però permesso di apprezzare alcune scelte hardware e software che ho trovato particolarmente azzeccate. Dal momento che Vivo sta tornando prepotentemente in Europa è quindi curioso vedere come è stato gestito il loro prodotto più “prezioso”, la punta di diamante del brand.
Questo Vivo X Fold 3 Pro si è appena aggiornato ad Android 15, con la FuntouchOS 15 Certo, non abbiamo la longevità promessa da Samsung con i suoi 7 anni di aggiornamenti, qui ci fermiamo a quattro, ma sia su questo top di gamma sia sul Vivo V40, uno smartphone che ad oggi si trova a circa 450€, sto notando come il brand stia ponendo una grossa attenzione agli aggiornamenti con major regolari e patch e migliorie ogni mese con cadenza regolare.
Il software è proprio quello che spesso si recrimina ai produttori cinesi che troppo spesso puntano a specifiche hardware mirabolanti per poi dimenticarsi di quello che le fa funzionare a dovere: il software e gli aggiornamenti migliorativi nel tempo. Vivo ad oggi sembra poter fare da ponte fra questi due mondi tecnologici, quello orientale e quello occidentale, ma dopo aver fatto un primo passo falso in Europa, nel 2023, non c’è sicuramente spazio per un secondo.
IL VIVO X200 PRO MINI ARRIVA IN ITALIA..FORSE!
Dal momento che nel precedente contenuto dedicato al Vivo X200 Pro molti di voi si sono lamentati della non commercializzazione in Italia del Vivo X200 Pro MINI, probabilmente il più interessante dei nuovi top di Vivo presentati, vi lasciamo un sondaggio dove potete votare il vostro interesse o meno per questo smartphone.
Non sarà questo sondaggio a stravolgere le carte in tavola e a far decidere a Vivo se importare o meno questo device da noi, ma è probabile che assieme alle svariate richieste che ci sono state in giro per l’Europa possa smuovere qualcosa. Votare non vi costa nulla, né in positivo né in negativo, ma potrebbe essere una delle poche volte dove noi consumatori possiamo effettivamente dare un segnale e farci ascoltare!
INDICE
DESIGN E QUALITÀ COSTRUTTIVA
Le dimensioni pari a 160.0×142.4×5.2mm ed il peso di 236g pongono questo Vivo X Fold 3 Pro in diretta competizione con l’Honor Magic V3. Lo smartphone è sì più spesso, ma parliamo di virgolette, ed il tutto è poi giustificato comunque da una batteria nettamente maggiorata e qualche dettaglio che approfondiremo tra poco. Il peso è in linea con i competitor, anzi, risulta di qualche grammo inferiore a Z Fold 6 e OnePlus Open. Lato certificazioni qui ci fermiamo all’IPX8, mentre Samsung si spinge anche all’IP48.
Se la batteria da 5700mAh non vi convincerà a rinunciare alla sottigliezza record di Honor Magic V3 potrebbe farlo il metodo di sblocco: questo X Fold 3 Pro è l’unico smartphone del suo tipo ad integrare non uno ma ben due sensori di impronte sotto al display. Comodo? Non comodo? Per me che sono mancino questa soluzione, su un fold, è una manna dal cielo.
Arrivare ogni volta al sensore laterale di impronte è scomodissimo, sia a device chiuso che aperto, mentre le due impronte digitali sono rapidissime e comodissime. Ovviamente è una soluzione molto più costosa e difficile da ingegnerizzare, eppure a conti fatti il costo di questo prodotto, in Cina, non è tanto diverso dai suoi competitor.
Una volta impugnato ci si accorge che l’alluminio del frame è gradevole, opaco e ben lavorato con delle piccole fresature esterne che donano dei riflessi graziosi al prodotto, seppur lo espongano di più al rischio di micro graffi evidenti. Su questo frame troviamo una ulteriore chicca: uno slider per passare dal volume attivo al silenzioso. Anche qui è una feature non rivoluzionaria ma è quell’aggiunta che può far solo che piacere!
LA PIEGA E LA CERNIERA
Il vetro esterno, introducendo il discorso resistenza, è un Armor Glass proprietario che dovrebbe essere fino a 11 volte più resistente della precedente generazione. La cerniera è prodotta con fibra di carbonio e pesa soltanto 15g. Lato certificazioni è stata garantita per 500.000 utilizzi. Questa cerniera abbastanza minimale permette al dispositivo di avere una piega tutto sommato poco visibile e minimale.
Non è invisibile, chiariamolo, ma rispetto ad altri, direi un sostanziale passo in avanti. Ho visto svariate serie tv e film nel mentre che ero in viaggio, con il sole che batteva diretto sullo schermo, e ho potuto notare come la luminosità record da 2200 Nit aiuta molto a nascondere questo “difetto” dei foldable. Al tatto è praticamente impercettibile, seppur come tutti i foldable potrebbe diventare più pronunciata col tempo, piega dopo piega.
COSTRUIRE UN FOLD NON E’ DA TUTTI
Pensare, costruire e produrre in massa un dispositivo fold top di gamma non è una cosa scontata e l’affidabilità dei materiali impiegati ed i test strumentali effettuati sul lungo tempo, per stabilire la resistenza delle varie componenti, sono una parte essenziale di questo processo. Per verificare tutto ciò ho avuto la fortuna di assistere a tutti i vari processi all’interno del nostro viaggio a Dongguan, all’interno delle factory di Vivo.
Seppur il nostro scopo lì era conoscere i segreti dietro le fotocamere e la collaborazione con ZEISS del nuovo Vivo X200 Pro abbiamo avuto modo di ritagliarci del tempo per assistere alla produzione, assemblaggio e test di resistenza dedicati ai prodotti fold e flip. Ciò che ci ha stupito è il mostrarci i limiti dei prodotti in test: mostrarci gli smartphone oltre ai cento cicli di caduta, quando sono garantiti fino a cento, mostrarci un telefono sottoposto a torsione oltre le cinquecento volte, quando è garantito massimo per questo valore, o per pressioni oltre i 20kg fino al “failure”, alla rottura del dispositivo.
Se quello che vi sto dicendo sembra banale così non è, soprattutto se pensiamo al fatto che comunque si tratti di una azienda cinese. Difficilmente, soprattutto se si è un brand in rampa di lancio, si mostrano i “difetti”, i propri “limiti”, al contrario si cerca di mostrare tutto il meglio. All’interno dei laboratori invece abbiamo trovato molti prodotti ai limiti della resistenza, prossimi al “fallimento”, dei test veri e non preparati per la stampa, una cosa apprezzabile. Intrigati quindi da tutto ciò abbiamo deciso di approfondire il tutto testando un X Fold 3 Pro sul campo.
IL COMPARTO FOTOGRAFICO DA PRO
L’unico foldable che ho utilizzato a lungo è stato l’Honor Magic V2, un ottimo prodotto che però aveva delle lacune dal punto di vista fotografico. Se spendo tanto, tantissimo, per uno smartphone, pretendo anche una esperienza fotografica di alto livello. L’Honor V3 ha sicuramente alzato l’asticella, ma è soltanto con questo X Fold 3 Pro che ho avuto la sensazione di avere un “cameraphone” in tasca. Il sensore principale è un OV50H, lo stesso che osserviamo su un Honor Magic 6 Pro o Xiaomi 14, mentre il teleobiettivo ha lo stesso OV64B da 64 megapixel osservato su OnePlus Open. La fotocamera ultrawide da 50MP è un Isocell JN1, tecnicamente peggiore dell’IMX581 usato su OnePlus Open.
Sulla carta quindi questo Vivo X Fold 3 Pro dovrebbe essere anche inferiore al OnePlus, non fosse che il software Vivo funziona molto meglio e permette quindi di avere un punta e scatta migliore, dei video nettamente migliori e delle funzioni “PRO” come i SuperRAW di alto livello. Andando ad esempio a registrare dei video in modalità “PRO” possiamo visualizzare anche i canali audio con i rispettivi livelli, così da monitorare lo stato di registrazione ad esempio di microfoni esterni. In 4k/60fps è attivo lo swap tra tutte e tre le fotocamere principali.
Ho avuto poco tempo per portarvi scatti degni di nota, anche colpa di una leggera influenza, ma l’esperienza di scatto mi ha ricordato molto quella del OnePlus 12, che per l’appunto ha un hardware identico al OnePlus Open, ma con un software più curato. Ho registrato svariati reel grazie al display esterno che ho usato come anteprima per riprendermi con la fotocamera principale, come quello del “non cambiare iPhone ogni anno”, e la qualità la potete giudicare da soli, direi ottimo il livello raggiunto!
Abbiamo inoltre due “selfie cam” da 32MP, identiche, una posta all’angolo del display interno e una al centro, in alto, sul display esterno. Non le ho praticamente mai utilizzate ma durante qualche video chiamata possono sicuramente far comodo.
Questo va anche a contraddire il fatto che i social non possano essere gestiti bene anche con un Android. Chiaro, l’esperienza dell’app è migliore su iPhone, ma la qualità delle immagini e video caricate ormai è la stessa. Esempio banale: le live photo scattate da questo smartphone si possono integrare bene su Instagram, proprio come avviene su iPhone.
L’unica cosa che manca è un tasto all’interno della fotocamera di instagram per passare alle cam esterne sui fold. Per far ciò dobbiamo aprire la cam stock, passare allo schermo esterno, riaprire instagram e allora lì possiamo sfruttare le cam esterne per i selfie, ma questa è una mancanza insita dell’app per i fold.
I DUE DISPLAY LUMINOSISSIMI
I due display di Vivo X Fold 3 Pro sono degni di nota, grazie alla loro luminosità elevatissima. Il display interno è da 8.03″ ed ha una risoluzione di 2200 x 2480 pixel con un formato squadrato di 10.1:9, mentre il display esterno è da 6.53″, ha una risoluzione pari a 1172 x 2748 pixel ed un formato più “standard” di 21:9. Entrambi sono LTPO 8T e hanno un refresh rate massimo di 120Hz e possono modificare dinamicamente il refresh rate da 1 a 120Hz, ottimale per l’uso dell’AOD, maggiormente sul display esterno.
Ciò che impressiona però è la luminosità di picco: 1800 Nit per quello esterno e ben 2200 Nit per quello interno. Se vi chiedete il perché di questa differenza, a favore di quello interno, è probabilmente spiegata in quanto detto poco fa: avere un display più luminoso permette di nascondere di più la piega al centro, seppur essa non sia già molto visibile. Difatti sotto la luce diretta del sole non notiamo differenza dall’uso indoor, molto bene. Pensiamo che uno Z Fold 6 che ha display fantastici, arriva a 1600 Nit di massima internamente e 1550 esternamente. Bene poi la certificazione HDR10, HEVC e Dolby Vision anche in app terze come Netflix.
RICEZIONE, MICROFONI E CONNETTIVITÀ
I microfoni sparpagliati sul frame di X Fold 3 Pro e quello singolo posteriore, montanto all’interno dell’oblò delle fotocamere, svolgono egregiamente il proprio lavoro. Che si tratti di note audio, messaggi vocali, o registrazioni video, non rimarremo mai delusi dal sonoro catturato. I reel che vi ho citato in precedenza sono proprio con l’audio originale catturato dallo smartphone, senza quindi l’ausilio di microfoni esterni.
Benissimo anche la ricezione: questo smartphone non ha nulla da invidiare ai top di gamma con formato classico. Bene anche il WiFi 7, il Bluetooth 5.4 ed il Dual SIM Fisico. Non c’è eSIM perché non è pensata per il nostro mercato specifico, ma si può compensare con un adattatore eSIM al posto del secondo slot fisico.
SCHEDA TECNICA
- display:
- interno: AMOLED 8,03″ 2480×2200 2K+, 120Hz, 4.500nit
- esterno: AMOLED 6,53″ 2748×1172, 120Hz, 4.500nit
- piattaforma mobile: Qualcomm Snapdragon 8 Gen 3
- memoria:
- 16GB di RAM LPDDR5X
- 512GB interna UFS 4.0
- OS: Funtouch OS 14 basato su Android 14
- doppia SIM: sì
- connettività: 5G, WiFi 7, Bluetooth 5.4, USB-C Gen 2, NFC, IR, GPS
- fotocamere:
- esterna: 32MP, FF, f/2,4
- interna: 32MP FF, f/2,4
- posteriori:
- 50MP principale OmniVision OV50H, OIS, f/1,68
- 50MP ultra grandangolare Samsung JN1, AF, f/2,0, FOV 119°
- 64MP tele OmniVision OV64B, OIS, zoom ottico 3x, f/2,57
- batteria: 5.700mAh, ricarica 100W cablato, 50W wireless, densità 780 Wh/L
- colori: Celestial Black
- dimensioni:
- piegato: 159,96×72,55×11,2mm
- aperto: 159,96×142,4×5,2mm
- peso: 236g
- materiale: vetro, fibra di vetro e lega di alluminio
vivo X Fold 3 Pro
9 ore faEcco le novità sulla versione internazionale.
5 mesi faCaratteristiche e prezzo.
PRESTAZIONI, ESPERIENZA D’USO E BATTERIA
A bordo di questo Vivo X Fold 3 Pro troviamo lo Snapdragon 8 Gen 3, parliamo comunque di un prodotto annunciato ad Aprile 2024, quasi un anno fa! Sto usando questo Vivo affiancato ad un top di gamma che vedrete nelle prossime settimane, uno con a bordo lo Snapdragon 8 Elite e ad oggi le differenze nel quotidiano sono minime, benchmark esclusi. Anzi, molti giochi ad oggi non sono ottimizzati su 8 Elite, come Diablo Immortal, e dopo 20 minuti tagliano gli FPS fermandosi a 20-30fps e facendo scaldare più del normale il device.
Qui ovviamente abbiamo a coadiuvare il tutto 16GB di RAM LPDDR5X e 512GB di storage UFS 4.0 che raggiungono i 3300MB/s in lettura e 3250MB/s in scrittura, valori non al vertice ma comunque buoni. Lo smartphone ha un ottimo sistema di dissipazione, non scaldando pressoché mai. Anche videogiocando per ore non abbiamo mai superato i 39°C di temperatura batteria, dove un top di gamma con 8 Elite, non fold, in questi giorni si sta aggirando attorno ai 38°C. La media è di circa 30°C nel quotidiano.
LA BATTERIA DA RECORD
Vivo integra su questo X Fold 3 Pro una enorme batteria, divisa in due, da ben 5700mAh totali. La densità energetica dichiarata è di 780 Wh/L. La ricarica rapida via cavo è ferma a 100W mentre quella wireless a 50W. Anche sfruttando molto il display interno, durante una giornata completamente in esterna, non sono mai riuscito a scaricare lo smartphone entro la fine della giornata.
All’interno del menù dedicato alla batteria abbiamo svariate opzioni: “Risparmio Energetico” e “Super risparmio batteria”, “Stato di utilizzo batteria”, la possibilità di notare la capacità della batteria, attivare la ricarica rapida, la carica wireless inversa e l’ottimizzazione intelligente in base alle abitudini. Durante il sonno possiamo scegliere se attivare l'”ottimizzazione in standby” che va ad ibernare alcune app come quelle di shopping.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE ED AGGIORNAMENTI
Questa ricchezza di opzioni che troviamo nel menù batteria la ritroviamo un po’ all’interno di tutte le sfaccettature della FuntouchOS. Vi cito alcune personalizzazioni grafiche che possiamo modificare sotto il menù “Effetti dinamici”:
- Sfondi Dinamici Meteo, Animazioni dell’interfaccia dinamiche e sfocatura in tempo reale.
- Effetto luce ambiente per attivare i bordi luminosi quando riceviamo notifiche o chiamate.
- Animazioni di transizione app dalla schermata home e accesso dalla schermata home
- Animazioni ed icona dello sblocco con impronta e del riconoscimento di essa
- Animazione del riconoscimento facciale, della ricarica o inserimento USB
- Animazione attivazione/disattivazione schermo
La cosa che amo della FuntouchOS è il suo essere tendenzialmente stock, dal momento che non si perde in bloatware o preziosismi inutili, ma all’evenienza possiamo scegliere in maniera fine come personalizzarla da un punto di vista estetico. La stessa esperienza che troviamo con i Motorola e la loro HelloUI tanto apprezzata in Europa.
Il vantaggio di Vivo, rispetto a Motorola, è l’aggiornare spesso. Il Vivo V40 che abbiamo recensito mesi fa si è aggiornato più di una volta al mese, integrando svariate novità. Questo X Fold 3 Pro si è già aggiornato ad Android 15 assieme ai Google Pixel.
A bordo di questo Vivo X Fold 3 Pro iniziamo a trovare anche sprazzi di IA come la gomma magica con IA generativa, il “Miglioramento foto AI” che permette di migliorare la risoluzione e la nitidezza di una foto o abbiamo il registratore vocale con la trascrizione e riepilogazione AI, funzionante ovviamente anche in italiano. Non abbiamo tutte le feature AI che sono disponibili sulla OriginOS cinese, anche perché in Cina non ci sono tutte le limitazioni giuridiche per l’uso smodato di IA, ma non se ne sente poi tanto la mancanza.
CONCLUSIONI, PRO E CONTRO
Cosa dire quindi in conclusione di questo Vivo X Fold 3 Pro? Ad oggi forse è il connubio perfetto fra un ottimo, eccellente hardware ed un software comunque funzionale, leggero e che si aggiorna con regolarità. Mancano sicuramente delle funzioni extra, che ad esempio ci sono sulla versione cinese basata sull’OriginOS, ma ad oggi forse è meglio avere un sistema più snello possibile e arricchirlo pian piano in base a ciò che davvero può essere utile e fare la differenza.
Una piacevole scoperta insomma, che mi ha permesso di capire ancor di più come mai questo produttore è in cima alle classifiche asiatiche. In Europa, soprattutto in Italia, è ancora pressoché sconosciuto, ma se le premesse sono le seguenti la strada del successo è sicuramente in discesa.
Discorso prezzi: non abbiamo idea di quanto verrebbe a costare un prodotto simile in Italia ma ipotizziamo sullo stesso livello di Z Fold 6 e Honor V3..ampiamente sopra i 1000€ almeno come listino. Considerando l’hardware a disposizione ed il buon software lo acquistereste mai al posto di quei due già citati? E del OnePlus Open? Aspettiamo la vostra risposta qui sotto nei commenti!
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