Per la prima volta proviamo uno smartphone vivo venduto ufficialmente in Italia, si chiama X51 5G ed è solo l’inizio di un progetto che porterà nel vecchio continente tanti altri smartphone.
Vivo, che scritto correttamente è “vivo” è un nome noto tra gli addetti ai lavori e appassionati, probabilmente però vi risulterà nuovo rispetti ai vari brand cinesi che si sono affacciati sul nostro mercato di recente. Un marchio che in tante occasioni “è stato il primo” e che da sempre si distingue per forti investimenti nella ricerca di nuove soluzioni sugli smartphone. Il primo smartphone con fotocamera pop-up, il primo con cornici sottilissime, il primo lettore di impronte sotto il display, il primo con fotocamera anteriore nascosta sotto lo schermo e ora il primo con una fotocamera “gimbal”.
Non bisogna commettere l’errore di vedere vivo come un ulteriore brand sotto la chioccia di BBK Electronics insieme a OPPO, OnePlus e Realme. Deriva sì dalla vecchia BBK ma ormai dal 2001 fa vita separata e conduce ricerca e sviluppo e produzione in modo indipendente. Non troveremo quindi tecnologie già conosciute con nomi diversi (Super Dart , Super Vooc o Warp per la ricarica ad esempio) o design allineati, ma una serie di peculiarità differenti.
Aspettiamoci quindi grandi cose e prodotti innovativi a cominciare proprio da vivo X51 5G che, oltre alle caratteristiche tipiche dei prodotti di fascia alta, presenta un sistema di fotocamere davvero unico. Vediamolo nella nostra recensione.
INDICE
DESIGN E MATERIALI: GRANDE CURA
Design molto carino e elegante, non è affatto lo smartphone che ci si aspetta di vedere da un brand che va per la maggiore in Cina, dove i gusti sono un po’ diversi dai nostri. In particolare mi è piaciuta la colorazione, denominata Alpha Grey, in vetro satinato sulla parte posteriore e alcuni piccoli particolari davvero accattivanti, come i tasti zigrinati o la finitura in vetro sul lato superiore con una minuscola scritta “Professional Photography”.
Le forme ricordano un po’ Huawei P30 Pro e in parte OPPO Find X2 Neo con back cover e vetro anteriore speculari e leggermente curvati. Si tratta in entrambi i casi di un vetro Schott Xensation UP, un brand tedesco poco conosciuto ma adottato da tempo per i prodotti vivo, oltre che per il vetro UTG (ultra thin glass) dei pieghevoli Samsung.
Non è garantita la resistenza ad acqua e polvere, tuttavia sono presenti guarnizioni nelle varie porte e sullo slot per le due schede sim, a testimonianza di un’ottima qualità costruttiva.
Buona l’ergonomia, le dimensioni sono importanti ma non proibitive e il peso di circa 180 grammi aiuta nella percezione di un prodotto utilizzabile. A proposito di ergonomia spendo due parole per il lettore di impronte digitali, molto veloce e preciso, nettamente uno dei migliori che mi sia mai capitato di provare.
Il display è un AMOLED con supporto HDR10+, risoluzione FullHD+ a 90Hz e diagonale da 6,56 pollici. Davvero ottima la luminosità, con un picco superiore ai 1000 nits in HDR. I 90Hz vengono gestiti automaticamente in base alle applicazioni utilizzate oppure possono essere attivati o disattivati a discrezione dell’utente. La calibrazione punta su colori saturi e accesi con l’impostazione di default, ma è possibile scegliere un profilo più neutro e regolare il bilanciamento del bianco.
In generale il comparto multimediale è di buon livello, non c’è l’audio stereo ma lo speaker principale è comunque molto potente. Via software sono disponibili alcune personalizzazioni per l’ascolto in cuffia (in confezione presente anche un adattatore jack 3,5 mm-type-C) ed è supportata la trasmissione ad alta risoluzione tramite aptX HD sul Bluetooth 5.1.
SCHEDA TECNICA E PRESTAZIONI
- piattaforma:
- Qualcomm Snapdragon 765G
- GPU Adreno 620
- Display
- AMOLED da 6,56 pollici, rapporto 19,8:9, risoluzione 2376×1080, supporto a HDR10 e HDR10+, 90 Hz
- Memoria:
- 8 GB di RAM LPDDR4X
- 256 GB di storage interno UFS 2.1 non espandibile
- Fotocamere
- Principale 48 MP (stabilizzazione dell’immagine OIS gimbal, sensore personalizzato IMX598)
- 13 MP ritratto F/2.5 EIS (zoom ottico 2x)
- 8 MP periscopico F/3.4 OIS (zoom ottico 5X)
- 8 MP macro grandangolare F/2.2 (16 mm equivalente)
- Fotocamera frontale: 32 MP, f/2,48
- Extra
- impronte posto sotto lo schermo
- audio mono
- ricarica 33 Watt
- 5G, dual sim
- Batteria
- 4315 mAh
- ricarica 33 Watt
- Sistema Operativo
- Funtouch OS 10.5 basato su Android 10
- Connettività
- USB-C, Wi-Fi 6, Bluetooth 5.1, NFC
- Dimensioni e peso
- 158,46×72,80×8,04 mm, 181,5 g
Prestazioni solide per vivo X51 5G, o meglio, convincenti esattamente come da aspettative per uno smartphone che è solo l’ultimo di un folto gruppo con la stessa piattaforma hardware.
Non è un top di gamma, lo si evince non solo dal processore ma anche dalla memoria non LPDDR5 e non UFS 3.0 ma va come un top di gamma, con solo qualche istante di attesa in più per l’apertura dei giochi o nel passaggio tra applicazioni esose.
Il copione è sempre lo stesso, ormai per andare sul sicuro si sceglie la piattaforma di fascia medio-alta di Qualcomm e difficilmente si incontreranno problemi di prestazioni. E’ la classica ciambella uscita con il buco e anche vivo X51 è una conferma in tal senso.
USABILITÀ E SOFTWARE
Vivo X51 mi ha colpito per la piacevolezza d’uso del tutto inaspettata, dal brand cinese che arriva per la prima volta in Europa mi sarei aspettato la solita interfaccia mal tradotta, piena di applicazioni inutili e con una grafica in qualche modo ispirata ad iOS. Bene, non è così.
Incuriosito dal comparto fotografico avevo utilizzato qualche giorno lo smartphone dedicandomi a foto e video senza badare più di tanto al software, riflettendoci in un secondo momento mi son reso conto che questo era successo perché il software è valido, neutro e simile ad Android stock, ma con qualche aggiunta ben pensata.
Si chiama Funtouch OS 10 Global, si tratta di una personalizzazione dedicata ai dispositivi vivo venduti fuori dalla Cina. Graficamente sembrerà di utilizzare Android 10 nella versione base, le app preinstallate sono quelle di Google a cui si aggiungono galleria e gestore di memoria e prestazioni, anche il launcher è una versione modificata di Launcher3, il predecessore del Pixel Launcher, con però Google Discover come schermata a sinistra della home.
All’interno delle impostazioni poche sorprese ma alcune aggiunte utili, si possono programmare la modalità scura e quella notturna, è possibile attivare il DC dimming, presenti alcuni temi per l’always on display, un paio di sfondi dinamici in stile Pixel e tutte le impostazioni base di Android 10 come la navigazione tramite gesti, benessere digitale e Family Link.
Tra gli extra troviamo una modalità ultra-gioco (sì, le traduzioni devono ancora essere affinate) in cui è possibile attivare una serie di ottimizzazioni per la rete, prestazioni e usabilità durante le sessioni di gaming. Nella scheda “effetti dinamici” invece, è possibile personalizzare le varie animazioni del sistema: dall’illuminazione dei bordi per le notifiche all’animazione di sblocco al riconoscimento dell’impronta.
Complessivamente dunque il giudizio è più che buono sul software, l’incognita rimane invece sulla celerità degli aggiornamenti sulla quale bisognerà tornare tra qualche mese dato che al momento non abbiamo dati storici. Per ora le patch di sicurezza sono ferme a luglio, il ché non è proprio il modo migliore per iniziare ma non è nemmeno il peggiore.
Quanto all’usabilità segnalo che non ci sono bug troppo grossi, in un paio di occasioni ho avuto qualche problema con il controllo del volume su Instagram e Facebook ma potrebbe essere solo un bug dell’app, la ricezione del segnale è buona e non ho riscontrato problemi di connettività di varia natura, compresi quelli con Android Auto, che qui al momento funziona bene.
Come sempre spendo due righe per il feedback aptico e purtroppo non ho grandi notizie, è leggero e poco netto. Old style.
AUTONOMIA
La batteria è da 4315 mAh e supporta la ricarica rapida a 33 Watt (circa 55% in 30 min). L’autonomia è discreta ma considerando il processore molto efficiente mi sarei aspettato qualcosa in più, probabilmente c’è ancora qualcosa da sistemare in questo software Global. Mediamente sono riuscito ad ottenere circa 5 ore di display attivo arrivando sempre a sera con un buon 20% di margine.
GIMBAL CAMERA
Siamo arrivati al punto forte di tutto il prodotto, la vera innovazione che vivo introduce per presentarsi con il vestito buono in Italia. Che significa gimbal camera?
I gimbal sono quegli strumenti, meccanici o elettronici, che servono per stabilizzare i movimenti di ciò che supportano, smartphone o macchine fotografiche principalmente. In redazione usiamo il DJI Ronin S, di recente abbiamo provato anche l’Osmo Mobile 4 sempre di DJI e il Moza Mini S. L’obiettivo è quello di riuscire ad ottenere video stabili e fluidi e scattare foto con lunga esposizione senza la necessità di un treppiede.
Ecco, il vivo X51 in realtà non integra un gimbal ma un meccanismo di stabilizzazione talmente sofisticato ed efficace da simulare l’utilizzo di un gimbal. A differenza delle normali stabilizzazioni OIS sull’obiettivo, nelle quali la lente è libera di muoversi su due assi, in questo smartphone l’obiettivo è galleggiante grazie ad un sistema elettromagnetico e può anche ruotare compensando quei micro movimenti di allontanamento e avvicinamento rispetto al soggetto. Inoltre l’obiettivo si può muovere di +-3 gradi, quando i normali obiettivi OIS rimangono nel range +-1 grado.
Nella pratica tutto ciò si riflette in una stabilizzazione molto efficace, che si combina con un software fotografico ricco per dare la possibilità all’utente di realizzare video di ottima qualità.
Principalmente la gimbal camera è utile nelle clip in 4K a 60 fps, dove normalmente la stabilizzazione digitale viene disabilitata, oppure in combinazione con la stabilizzazione elettronica nei video in FullHD per ottenere un effetto sorprendente anche con il sensore principale (sui Samsung e Huawei ad esempio viene utilizzato l’obiettivo e sensore della fotocamera grandangolare). Nel video che segue trovate alcune clip registrate a mano libera e senza alcun tipo di editing.
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Vivo X51 5G comunque non si limita alla gimbal camera ma offre un set fotografico decisamente interessante.
- Principale 48 MP (stabilizzazione dell’immagine OIS gimbal, sensore personalizzato IMX598)
- 13 MP ritratto F/2.5 EIS (zoom ottico 2x)
- 8 MP periscopico F/3.4 OIS (zoom ottico 5X)
- 8 MP macro grandangolare F/2.2 (16 mm equivalente)
- Fotocamera frontale: 32 MP, f/2,48
Le foto vengono bene in tutte le condizioni di luce, anche quando scarseggia proprio grazie alle grandi capacità di stabilizzazione. Non mancano comunque modalità dedicate come quella notturna o ritratto, con una quantità di preset impressionante (e fin esagerata).
C’è una buona uniformità tra tutti e 4 i sensori, colori un po’ sparati ma ottima definizione e poco rumore anche in notturna, siamo a livello di un vero top di gamma, né più né meno. Selfie che seguono a ruota, molto bello l’incarnato anche se bisogna smanettare più del dovuto per escludere i moltissimi effetti di miglioramento presenti quando si vorrebbe semplicemente l’effetto bokeh.
IN CONCLUSIONE
Vivo X51 5G costa 799 Euro di listino ed è disponibile in esclusiva su Euronics. Il prezzo è inevitabilmente alto e va sicuramente inteso come un biglietto di presentazione da parte dell’azienda.
Questo non significa che tutti gli smartphone vivo saranno molto costosi, quanto piuttosto che gli smartphone vivo non sono prodotti dozzinali che puntano esclusivamente al rapporto qualità prezzo ma smartphone ricercati nei quali si ritrova qualità e soprattutto innovazione.
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