Richard Stallman s’è dimesso: il fondatore del progetto GNU ha lasciato la propria posizione presso il Computer Science & Artificial Intelligence Lab del MIT e l’incarico di presidente della Free Software Foundation.
A spingerlo a questa decisione sono state le pressioni ricevute a seguito di alcuni sui commenti su una delle vittime di Jeffrey Epstein, l’imprenditore arrestato per abusi sessuali verso minorenni (e non solo) lo scorso luglio.
Epstein, che aveva contatti con nomi importanti del mondo della politica e degli affari, avrebbe portato su un’isola di sua proprietà una trentina di ragazze, per poi abusare di loro o farle abusare dai suoi ospiti.
A scatenare le proteste nei confronti di Stallman è stata in particolare una sua email, scritta in riferimento a un’accusa rivolta a Marvin Minsky, pioniere dell’intelligenza artificiale deceduto da qualche anno.
Secondo l’accusa Minsky sarebbe stato tra i frequentatori dell’isola di Epstein, e in un’occasione avrebbe avuto un rapporto sessuale con una ragazza all’epoca diciassettenne, fatto indicato dall’accusa come «aggressione sessuale».
Il fondatore di GNU ha criticato il termine, sostenendo che esso ha ormai una connotazione tanto ampia da comprendere una grande varietà di atteggiamenti, alcuni dei quali difficilmente potrebbe essere definiti “aggressione”, e poiché la giovane poteva essere «completamente consenziente».
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Nonostante in seguito Stallman abbia ritrattato la propria posizione, affermando di aver «imparato a capire il modo in cui fare sesso con un minore possa causare danni psicologici», ormai era tardi: Stallman era stato bollato, anche se non a chiare lettere, come un “difensore di pedofili”.
Così, per evitare ulteriori polemiche e spinto dalle pressioni ricevute, egli ha deciso di lasciare i propri incarichi. La FSF ha fatto sapere di aver già iniziato a cercare un nuovo presidente.