(ANSA) – ROMA, 22 GIU – L’anno di emergenza Covid ha reso
sempre più invasiva la presenza dei social network nella vita
degli adolescenti e ulteriormente abbassato l’età in cui i
ragazzi entrano in possesso di uno smartphone. Emerge
dall’edizione 2021 dell’indagine sugli stili di vita degli
adolescenti che vivono in Italia, realizzata da Laboratorio
Adolescenza e Istituto di ricerca Iard su un campione di oltre
10.500 studenti tra i 13 e i 19 anni. L’80% degli adolescenti ha
affermato di aver utilizzato i social, nell’anno della pandemia, “più che in passato” e tra questi il 45% ha precisato “molto più
che in passato”. E il 76,5% non spegne il cellulare neanche di
notte. L’overdose social non sembra però aver incrementato il
cyberbullsmo. Il 74% sostiene che su questo fronte nulla è
cambiato, né in meglio né in peggio, un 6,4% parla di episodi
aumentati all’interno delle proprie frequentazioni, ma un 17%
segnala una diminuzione.
Il fenomeno che appare più insidioso, relativamente all’uso
di telefonini e social, è un sempre maggiore utilizzo precoce. Nel 2019 aveva lo smartphone a meno di 11 anni il
60,4% degli adolescenti (era il 40,9% nel 2016), oggi la
percentuale è salita al 78,1%. Discorso analogo per l’uso di
social da parte degli under 11: 20,5% nel 2016; 34,5% nel 2019;
41,8 nel 2021. Tra i più trendy, TikTok è passato in un anno da
un utilizzo da parte del 28,7% del campione (indagine 2020) al
65% (indagine 2021).Se Facebook continua la sua inesorabile
discesa tra i “teen” (ormai lo utilizza meno del 15%) rimane
stabile Instagram (90%). Per Whatsapp si conferma un utilizzo
pressoché universale (oltre il 98%). “Se appare utopico pensare
di poter invertire la tendenza – commenta Maurizio Tucci,
presidente di Laboratorio Adolescenza – dovremmo almeno cercare
di gestire il fenomeno insegnando a ragazze e ragazzi a
riconoscere e limitare i rischi”. (ANSA).